il filo dei ricordi-racconti

martedì 15 aprile 2014

LE CASCATE DI ACQUA FRAGGIA.

Ormai la domenica è diventata per noi, il modo per stare un po' insieme, Così io, Marisa, ed Emanuela, oggi non abbiamo una meta precisa.
E' una bellissima giornata, dopo una colazione, si parte, il nostro lago è molto bello, e sulla strada ci sono già tanti turisti e sopratutto motociclisti.
Il lago ci accompagna per un buon tratto di strada, e poi dopo il ponte del passo svoltiamo a sinistra, e ci dirigiamo verso il Lago di Mezzola o Pian di spagna un'oasi naturale dove la flora e la fauna, e il pesce di lago sono protette, è anche una zona particolare per le tante specie di uccelli che vengono a nidificare:


Emanuela da provetta autista, continua a guidare e giungiamo nei pressi della stazione di Chiavenna, qui posteggiamo l'auto e giriamo unpo' il paese, ma il parco botanico sta chiudendo, riaprirà dopo le 15 e allora ritorniamo alla nostra auto e via .... in direzione delle cascate di Acqua Fraggia.



Sono uno spettacolo naturale, ma non le conoscevo, non sapevo nemmeno della loro esistenza, Marisa me le aveva accennate sommariamente, sono bellissime da vedere e dal web ho preso queste notizie:

Le cascate dell´Acquafraggia si trovano a Borgonuovo e le parti visibili anche dalla strada sono solamente le più suggestive, ma non le uniche.
Il bacino dell´Acqua Fraggia è situato all´imbocco ovest della Val Bregaglia.
Il torrente omonimo nasce dal pizzo di Lago a 3050 msm, in un punto di spartiacque alpino dal quale scendono fiumi che sfociano nel mare del Nord, nel mar Nero e nel Mediterraneo. Scendendo verso il Fondovalle percorre due valli sospese, ambedue di origine glaciale, l´una sui duemila e l´altra sui mille metri di altitudine. L´Acqua Fraggia forma quindi una serie di cascate, di cui quelle più in basso, con il loro doppio salto sono solo le più suggestive. Si capisce così l´origine del nome Acqua Fraggia, da "acqua fracta", cioè torrente continuamente interrotto da cascate.

Le cascate, con il loro maestoso spettacolo, impressionarono pure Leonardo da Vinci che "trovandosi a passare per Valle di Ciavenna" ne ammirò la bellezza selvaggia e le menzionò nel suo "Codice Atlantico": "Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere...".
Dalla sommità delle cascate si percorre un sentiero attrezzato tra castagni, ginestre e rocce; di qui è possibile ammirare da vicino questo stupendo spettacolo naturale, unico nel suo genere per bellezza e imponenza. Una breve deviazione sulla destra porta ad un ampio terrazzo, a pochi metri dal fragoroso turbinio delle acque.

Si ha qui la sensazione di essere "dentro" la cascata stessa, di farne parte, tanto
sono forti il rombo e i forti spruzzi di acqua e di luce.
L'affascinante spettacolo di questo angolo di natura ancora selvaggia nel cuore della Bregaglia italiana.
Un percorso attrezzato all´interno del parco permette di conoscere da vicino l´ambiente che circonda le cascate con rigogliosa vegetazione e rocce scure, ammirando, dalle terrazze panoramiche lungo il sentiero, la vista sull´intera vallata fin verso la piana di Chiavenna.
Diversi itinerari escursionistici hanno come punto di partenza le Cascate dell´Acquafraggia.

Il principale è la caratteristica mulattiera che sale all´antico borgo di Savogno con lenti tornanti. Il percorso è interessante dal punto di vista storico-culturale, perché fa rivivere momenti di storia delle genti di montagna.

Troviamo posto vicino al fiume e mangiamo, poi Marisa ha preso il sole, io, che avevo come sempre, mal di piedi li ho messi dentro l'acqua fredda, un antinfiammatorio naturale, (almeno spero), l'acqua era freddissima e corrente per un po ho potuto lasciare i miei piedi a bagno e poi, ho dovuto suonare la ritirata e ritirarli


Che strano, abbiamo tutto nelle nostre case super tecnologiche, ma si sta davvero bene sulla riva di un fiume con i piedi nell'acqua e la voglia di fare battute e di scherzare in compagnia.


La semplicità della natura rende tutto, sempre molto speciale.
Decidiamo di girare intorno e di vedere le cascate da un'altra visuale,



 gli schizzi dell'acqua giungono sul viso, mentre camminiamo sulla riva di fronte a noi il sole batte e il prato, di un colore verde, vivace sembra un cuscino.



Marisa non vorrebbe scendere ma dobbiamo tornare.
Ci fermiamo di nuovo Chiavenna, troviamo la piazza del castello


  prendiamo il biglietto per visitare il giardino botanico, che non ha nulla di speciale, se non un bellissimo panorama sulla cittadina, 


ma è servito sicuramente a farci smaltire il panino mangiato, visto che si devono salire parecchi scalini, ci sono aree
dove si possono notare i segni lasciati dalla glaciazione, e le cave di pietra ollare, fonte di sostentamento in tempi passati.


Visitiamo la Collegiata di San Lorenzo importante e imponente complesso nel centro della cittadina , adiacente alla chiesa, c'è un museo dove è custodito il tesoro di San Lorenzo.




Siamo ritornate a casa, con qualcosa in più anche questa volta, senza andare tanto lontano, senza affrontare grosse spese, quante belle cose abbiamo visto.


Con lo zaino in spalla, un panino e tanta voglia di vedere, e di stare insieme.


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