Christina
Olson e i quadri di Andrew Wyeth
Andrew
Wyeth, pittore nato nel 1917 in Pennsylvania, è stato definito
l'erede del realismo di Hopper, ritenuto uno dei più grandi pittori
degli Stati Uniti del secondo novecento, Wyeth divise la sua vita
tra i prati della Pennsylvania e quelli con vista sull'Oceano
Atlantico del Maine
Nei
lavori di Wyeth, gli oggetti , diventando ritratti di
amici, famigliari, attraverso interni domestici, paesaggi,vasi e
architetture, nature morte, Wyeth da agli oggetti un significato,
come se raccontassero le storie delle persone che sono dentro il quadro, trasmettendo emozioni, per noi che siamo fuori che ammiriamo.
Le
sue opere hanno come soggetti favoriti il paesaggio e la gente della
sua terra natale.
Le
scene rurali, la quieta solitudine del paesaggio, la concentrazione
sui particolari, come il tessuto sottile di una tenda che ondeggia attraverso l'aria che entra dal vetro scostato insieme alla luce, le foglie intrappolate nel ghiaccio o la
prospettiva scelta per raccontare una foresta di sempreverdi – il
loro riflesso capovolto nel lago, le figure umane diventano strumenti di un messaggio, trasformano la realtà, e trasmettendo delle emozioni che appartengono all'interpretazione, che varia in ognuno di noi, ognuno di noi nelle sue opere vede, nostalgia, o solitudine, pace , forza e anche sofferenza.
Nel
1963 ricevette la Medaglia presidenziale della libertà dal
Presidente Kennedy, primo pittore a ricevere questo prestigioso
riconoscimento e onoreficienza.
Viveva
Chadds
Ford Township in Pennsylvania, e d'estate si trasferiva nel Maine.
Christina
Olson, era la vicina di casa di Andrew e Betsy Wyeth, a Cushing nel
Maine. Abitava con il fratello Alvaro in una modesta fattoria:
soffriva di una disabilità motoria, ma per tutta la vita rifiutò
l’uso della sedia a rotelle. Quando la paralisi delle gambe fu
totale, Christina iniziò a trascinarsi per la casa, portandosi
dietro il peso del corpo.
Christina
Olson, nata nel 1893, fin da piccola aveva problemi di
deambulazione, cadeva molto spesso, tanto che la madre le aveva
cucito delle ginocchiere da indossare. Già all'età di 26 anni non
riusciva a mantenersi eretta e faticava sempre più a camminare.
L'unico
viaggio che fece nella sua vita, fu quello che la condusse al City
Hospital di Boston dove la diagnosi fu terribile: poliomielite.
Rimase
colpito dalla storia di questa donna e della sua fattoria.
Christina
raccontava a Wyeth del suo viaggio, di come prese il treno, delle
persone che aveva incontrato.
Delle speranze che aveva mentre si
avviava all'ospedale, confidando che i medici, dopo averla visitata,
potessero darle la possibilità di camminare e correre nella
brughiera, piena di vento che dalla sua fattoria andava verso
l'oceano.
Raccontava
con tanta precisione fin nei minimi particolari, era piena di
speranza ma consapevole che non avrebbe mai potuto essere come tutti
gli altri.
Ma
la diagnosi era tremenda, non sarebbe guarita era troppo grave la sua
malattia, poliomielite spinale, nel tempo sarebbe solamente
peggiorata.
Nel
viaggio di ritorno però aveva preso una decisione, non sarebbe mai
salita sulla sedia a rotelle, non voleva sentire il distacco dalla
sua terra e avrebbe strisciato come gli insetti e con la fantasia si
sarebbe spostata nel mondo, il suo mondo di erba alta quando tutto è
illuminato dalla luce che viene spostata dal vento.
Per
stare vicino a Cristina il fratello aveva lasciato il lavoro di
pescatore, per dedicarsi all'agricoltura, la loro fattoria ormai
trascurata, Alvaro dava l'impressione di essere una grande quercia
dove ci si ripara in giornate di sole cocente.Ascoltava Christina che
gli leggeva libri sul mare, ognuno di loro sognava per evadere dalla
realtà.
Cristina
amava leggere, con la poesia si esercitava a parlare con il mondo.
Rimaneva
estasiata guardando il mare, diceva che riusciva a toccare
l'orizzonte essendo sdraiata, guardava il mondo da un'altra altezza.
In
momenti un po' più cupi ripeteva la parola "malinconia,
raccontava che in quella sua solitudine, la bellezza di trovarsi
all'aperto sul prato quando la luce si posa sull'erba e il vento
trasporta il profumo di mare, di erba, di menta, mentre raccontava
tutto questo come se parlasse a se stessa e non al pittore, con lo
sguardo che andava lontano, perdendosi nell'infinito, il suo sguardo
era tutto rivolto al mare lei che seduta davanti alla sua porta ,
sognava di essere un gabbiano, oppure immaginando di camminare nel
suo modo strano, trascinandosi a forza di braccia, su quella spiaggia
illuminata dalla luna.
Il
quadro più famoso di Wyeth, ritrae Christina che dopo aver raccolto
degli ortaggi nell'orto, si trascina nell'erba, in una leggera salita
fino a casa, lasciando la sua scia, sembrava felice mentre lo faceva
,col sorriso sulla labbra rivolto a se stessa e a nessun altro.
Persona
di grande cultura, leggeva molto amante del poeta Robert Frost,
aveva con Wyeth un rapporto di amicizia che continuava anche quando
erano distanti attraverso delle bellissime lettere, dove raccontava
infiniti particolari al cambio delle stagioni, un esempio su tutti:
quando d'inverno apriva le finestre al piano terreno e il vento
faceva sbattere le tende trasparenti, come una bandiera, portando
dentro casa la neve che era nell'aria.
Il
pittore continuava ad immaginare la vecchia e malandata fattoria, e
Christina, che alla fine aveva dovuto accettare l'uso di una sedia
perchè le sue braccia non le consentivano più di trascinarsi a
terra, ecco perchè in uno degli ultimi ritratti bastava la luce
che proveniva da una finestra , il viso andava bene come era, la sua
pelle, sembrava alabastro, le braccia ossute e i lunghi capelli
che
il vento muoveva in un leggero disordine
Alvaro
morì in autunno, un parente per non lasciarla sola la prese con se
prima di uscire dalla casa Christina sembrava portare con se tutte le
immagini che avrebbe portato con se, i suoi amati gerani.
Christina
morì il gennaio successivo, la cerimonia venne fatta nella veranda
della sua casa, aveva nevicato, tutto era di un candore irreale e da
una finestra aperta dal vento volava una tenda, questo è l'ultimo dipinto dedicato a Cristina Olson.
bravaaaaa come sempre
RispondiEliminaBravissima come sempre ♥
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