il filo dei ricordi-racconti

venerdì 23 maggio 2014

Christina Olson e i quadri di Andrew Wyeth

Andrew Wyeth, pittore nato nel 1917 in Pennsylvania, è stato definito l'erede del realismo di Hopper, ritenuto uno dei più grandi pittori degli Stati Uniti del secondo novecento, Wyeth divise la sua vita tra i prati della Pennsylvania e quelli con vista sull'Oceano Atlantico del Maine
Nei lavori di Wyeth, gli oggetti , diventando ritratti di amici, famigliari, attraverso interni domestici, paesaggi,vasi e architetture, nature morte, Wyeth da agli oggetti un significato, come se raccontassero le storie delle persone che sono dentro il quadro, trasmettendo emozioni, per noi che siamo fuori che ammiriamo.
Le sue opere hanno come soggetti favoriti il paesaggio e la gente della sua terra natale.
Le scene rurali, la quieta solitudine del paesaggio, la concentrazione sui particolari, come il tessuto sottile di una tenda che ondeggia attraverso l'aria che entra  dal vetro scostato insieme alla luce, le foglie intrappolate nel ghiaccio o la prospettiva scelta per raccontare una foresta di sempreverdi – il loro riflesso capovolto nel lago, le figure umane diventano  strumenti di un messaggio, trasformano la realtà,  e trasmettendo delle emozioni che appartengono all'interpretazione, che varia in ognuno di noi, ognuno di noi nelle sue opere vede, nostalgia, o solitudine, pace , forza e anche sofferenza.


Nel 1963 ricevette la Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Kennedy, primo pittore a ricevere questo prestigioso riconoscimento e onoreficienza.
Viveva Chadds Ford Township in Pennsylvania, e d'estate si trasferiva nel Maine.
Christina Olson, era la vicina di casa di Andrew e Betsy Wyeth, a Cushing nel Maine. Abitava con il fratello Alvaro in una modesta fattoria: soffriva di una disabilità motoria, ma per tutta la vita rifiutò l’uso della sedia a rotelle. Quando la paralisi delle gambe fu totale, Christina iniziò a trascinarsi per la casa, portandosi dietro il peso del corpo.
Christina Olson, nata nel 1893, fin da piccola aveva problemi di deambulazione, cadeva molto spesso, tanto che la madre le aveva cucito delle ginocchiere da indossare. Già all'età di 26 anni non riusciva a mantenersi eretta e faticava sempre più a camminare.
L'unico viaggio che fece nella sua vita, fu quello che la condusse al City Hospital di Boston dove la diagnosi fu terribile: poliomielite.
Rimase colpito dalla storia di questa donna e della sua fattoria.
Christina raccontava a Wyeth del suo viaggio, di come prese il treno, delle persone che aveva incontrato. 
Delle speranze che aveva mentre si avviava all'ospedale, confidando che i medici, dopo averla visitata, potessero darle la possibilità di camminare e correre nella brughiera, piena di vento che dalla sua fattoria andava verso l'oceano.
Raccontava con tanta precisione fin nei minimi particolari, era piena di speranza ma consapevole che non avrebbe mai potuto essere come tutti gli altri.
Ma la diagnosi era tremenda, non sarebbe guarita era troppo grave la sua malattia, poliomielite spinale, nel tempo sarebbe solamente peggiorata.
Nel viaggio di ritorno però aveva preso una decisione, non sarebbe mai salita sulla sedia a rotelle, non voleva sentire il distacco dalla sua terra e avrebbe strisciato come gli insetti e con la fantasia si sarebbe spostata nel mondo, il suo mondo di erba alta quando tutto è illuminato dalla luce che viene spostata dal vento.
Per stare vicino a Cristina il fratello aveva lasciato il lavoro di pescatore, per dedicarsi all'agricoltura, la loro fattoria ormai trascurata, Alvaro dava l'impressione di essere una grande quercia dove ci si ripara in giornate di sole cocente.Ascoltava Christina che gli leggeva libri sul mare, ognuno di loro sognava per evadere dalla realtà.

Cristina amava leggere, con la poesia si esercitava a parlare con il mondo.
Rimaneva estasiata guardando il mare, diceva che riusciva a toccare l'orizzonte essendo sdraiata, guardava il mondo da un'altra altezza.
In momenti un po' più cupi ripeteva la parola "malinconia, raccontava che in quella sua solitudine, la bellezza di trovarsi all'aperto sul prato quando la luce si posa sull'erba e il vento trasporta il profumo di mare, di erba, di menta, mentre raccontava tutto questo come se parlasse a se stessa e non al pittore, con lo sguardo che andava lontano, perdendosi nell'infinito, il suo sguardo era tutto rivolto al mare lei che seduta davanti alla sua porta , sognava di essere un gabbiano, oppure immaginando di camminare nel suo modo strano, trascinandosi a forza di braccia, su quella spiaggia illuminata dalla luna.
Il quadro più famoso di Wyeth, ritrae Christina che dopo aver raccolto degli ortaggi nell'orto, si trascina nell'erba, in una leggera salita fino a casa, lasciando la sua scia, sembrava felice mentre lo faceva ,col sorriso sulla labbra rivolto a se stessa e a nessun altro.


Persona di grande cultura, leggeva molto amante del poeta Robert Frost, aveva con Wyeth un rapporto di amicizia che continuava anche quando erano distanti attraverso delle bellissime lettere, dove raccontava infiniti particolari al cambio delle stagioni, un esempio su tutti: quando d'inverno apriva le finestre al piano terreno e il vento faceva sbattere le tende trasparenti, come una bandiera, portando dentro casa la neve che era nell'aria.
Il pittore continuava ad immaginare la vecchia e malandata fattoria, e Christina, che alla fine aveva dovuto accettare l'uso di una sedia perchè le sue braccia non le consentivano più di trascinarsi a terra, ecco perchè in uno degli ultimi ritratti bastava la luce che proveniva da una finestra , il viso andava bene come era, la sua pelle, sembrava alabastro, le braccia ossute e i lunghi capelli
che il vento muoveva in un leggero disordine



Alvaro morì in autunno, un parente per non lasciarla sola la prese con se prima di uscire dalla casa Christina sembrava portare con se tutte le immagini che avrebbe portato con se, i suoi amati gerani.

Christina morì il gennaio successivo, la cerimonia venne fatta nella veranda della sua casa, aveva nevicato, tutto era di un candore irreale e da una finestra aperta dal vento volava una tenda, questo è l'ultimo dipinto dedicato a Cristina Olson.


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