il filo dei ricordi-racconti

venerdì 30 maggio 2014

Emozioni....

E' una domenica come tante, non ricordo precisamente ne il mese, ne il giorno, ricordo solo che fa caldo, e nel tardo pomeriggio, mia figlia con il suo attuale compagno sono passati da casa mia.
Dal giardino mi chiamava:
_"mamma, mamma"!
Rispondo: "Eccomi "
Guardando dalla finestra vedo che sorridono e poi entrano in casa Il suo compagno mi dice:_" il 17 maggio deve fare qualcosa?"
Lo guardo dicendo -" maggio è passato, deve aver sbagliato mese,"



-"Non ho sbagliato nulla, il 17 maggio 2014 noi ci sposiamo...
Sono spiazzata, e non so cosa dire, avevo dato per scontato che avrebbero, forse, convissuto come stavano facendo già da un bel periodo di tempo.


Io e mia figlia, siamo completamente diverse, spesso la nostra diversità, non ci permette di esprimere a pieno quel che vorremmo, o almeno, dovrei dire quel che vorrei.


Non so dire, ne dimostrare quel che provo, mi capiva di osservarla, quando è impegnata nel fare le tante cose che fa, è creativa, svelta, e ai miei occhi è bella, vorrei dirle tante cose ma non riesco.





Nei mesi successivi, l'ho vista, preparare le tante cose, che ha fatto con le sue mani, in previsione di questo evento, le partecipazioni, i segna posto, è bravissima, con le mani fa dei lavori, davvero particolari, e in questo assomiglia al suo papà, che sapeva fare di tutto.


Mi ritorna alla mente, lo scricciolo che era, quegli occhioni, mi sembra ieri, i capricci che faceva, le calze colorate rosse, rosa, da signorina,( le calze di ailon così le chiamava ), l'asilo, la scuola, la palla a volo, invece è passato qualche annetto.




La vedo con il suo bambino, voluto con tutta la sua determinazione, severa molto spesso, ma attiva come mamma.
Spesso, con Federico fa torte, o insieme fanno puzzle tridimensionali, poi ci sono i momenti di rigidità, in cui prende a pieno il ruolo di madre.




La vedo ridere con il suo compagno, si prendono spesso in giro.
Il giorno precedente al matrimonio, in seguito ad una mia collaborazione, ho ricevuto un messaggio,
"Grazie mamma, per tutto quello che fai ", è stato per me come vincere alla lotteria.



Ho sempre paura di non essere all'altezza, di far sfigurare i miei figli, e avere un riconoscimento così, per me è qualcosa di speciale.
Sono andata a farmi restaurare un po' da un'estetista che mi ha fatto sopratutto le mani, ultimamente le mie sono abbastanza trascurate.



Mio figlio Giovanni, è sempre stato un monello, una simpatica canaglia, nel vero senso della parola, ma era emozionato anche lui, all'idea di dover accompagnare sua sorella.



La prima difficoltà è stata proprio per lui, che doveva fare il nodo alla cravatta, essendo rimasto senza papà troppo presto, nessuno gli aveva mai fatto vedere, io non sapevo da che parte iniziare, in quest'occasione è stato Riccardo, ad insegnargli come fare.



Siamo andati a casa della sposa e c'erano tutte le sue amiche con i rispettivi compagni, le foto in gran quantità e il sorriso di mia figlia, un sorriso sicuro.




-"L'ultimo bottone del vestito lo deve allacciare la mamma!", dice la signorina fotografo. Si deve rispettare la tradizione ...



Tocca a Federico, gli deve allacciare la scarpa, una sensazione di felicità , di tenerezza e di continuità, mi ha assalita, in questa giornata, avevo davanti ai miei occhi, tutti insieme i miei affetti.





L'abito della sposa, il trucco, sono sicuramente le scelte che mia figlia ha ricercato, ma è il bouquet che è davvero particolare, la scelta della tonalità verde, ha fatto si che il bouquet sia fatto di tanti tipi di verdure: rosmarino, asparagi, puntarelle, erba salvia.


Federico dopo aver fatto le foto, uscendo sulla terrazza, dice:
-"Zio, ma la mamma nel bouquet ha anche la mariuana?"
Ne è sorta una risata generale, Chicco è un misto di ingenuità, condita con un po' di crescita maliziosa.




Dobbiamo avviarci lo sposo attende.....




Ho visto mia figlia, con un sorriso bellissimo, veramente felice, ho visto il mio Giovanni emozionato mentre l'accompagnava.



Il mio pensiero è andato a chi non c'è più, al papà dei miei figli, a quante cose si è perso.



Sono uscita un attimo dalla sala non potevo piangere, anche perchè dopo tanti secoli, mi avevano truccato e avrei potuto fare un disastro.

La festa ha avuto inizio, con al mio fianco Riccardo e mio figlio, che ha capito quanto fossi in difficoltà.
Conoscevo poche persone, tra gli invitati, come spesso mi capita avevo paura, paura di fare qualche gaffes, o di non sapermi comportare al meglio.
Mio figlio, ha una dote innata.... la simpatia, riesce a darmi carica,
 abbiamo fatto diverse battute ridendo e scherzando,



 mi ha anche dato diversi baci e si è complimentato, quando mi sono congedata.



Mia figlia e suo marito si muovevano tra i tavoli degli invitati con il sorriso stampato sulla bocca, Chicco ogni tanto si avvicinava allo zio ridendo di gusto.



Guardando i miei figli, ho pensato che tutto ha un senso, anche le difficoltà.
Può darsi che nella vita, non abbia fatto nulla di speciale, ma ho due bei figli, un nipotino adorabile, un compagno, brontolone, e un genero che vuole molto bene a mia figlia.




Li ho visti abbracciarsi e guardarsi, prendersi per mano, e sorridere, ma tanti, tanti, tantissimi sorrisi.





Poi mentre ballavano li guardavo attraverso un vetro, il mio pensiero, va, si alza, rimbalza e torna sempre a quel punto.



Vorrei dire tante cose, ma non so da che parte cominciare,
Auguri !Auguri !Auguri, che la serenità di oggi non vi abbandoni mai.






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6 commenti:

  1. Bel racconto Enrica, brava, hai espresso tutto il tuo amore con un candore disarmante. Brava di nuovo. ciao.
    anna b.

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  2. Enrica,anche questa volta hai scritto con la penna intinta nel cuore,il tuo racconto di vita vera è cosi'ben descritto come tu MAMMA semplice e leale quale sei potevi fare,il tuo amore x i tuoi figli traspare da ogni singola parola.brava come sempre.Ti prego solo di nn denigrarti mai piu'.Sei una grande donna con il cuore ancora piu' grande,ciao, elisabetta,,,,,,,,,,,,,

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  3. mi è proprio piaciuto bellissimo racconto ciao Emanuela Tamassia

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  4. Enrica che dire, il tuo racconto è bellissimo, sereno, lucido, esprime amore, tanto amore, ma anche orgoglio di avere dei figli che hai cresciuto così bene.
    Te l'ho già detto quella foto in cui tu , da dietro il vetro, guardi i tuoi cari ballare, è un poema da sola, c'è nostalgia, tenerezza, soprattutto tenerezza, delicatezza, pudore... guardi, ma non vuoi essere invadente. Quante cose dici in quella foto
    Ciao e tanti tanti auguri
    Paolacon

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  5. Brava Enrica ho letto il post tutto d'un fiato,scrivi bene.Grazie

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