il filo dei ricordi-racconti

sabato 19 luglio 2014

IL CREDO DIVERSO

"dedicato a delle amiche molto religiose che mi accettano nella mia non religiosità"


Per me è difficile credere in un qualcosa di Supremo, qualcosa che viene definito onnipotente che tutto vede e tutto sa.
Sono solita dire che credo a quel che vedo, ma facendomi delle domande, mi rendo conto che credo anche a cose astratte, non tangibili, all'amicizia, all' amore.




Molto spesso mi sono affezionata a persone, credendo che fossero amiche, o forse, mi sono illusa che avessimo un tipo di affetto amicale, queste persone comunque, erano reali, mi rapportavo con qualcuno, di astratto c'era il sentimento che io avevo riposto.



Poi c'è l'amore, quel sentimento che non comperi al mercato, che ti consente di fare progetti, e ti spinge a fare tantissimi sacrifici per realizzare gli obbiettivi prefissi, quell'amore che spesso viene tradito, umiliato, deluso, ma che proprio per amore, cerchi di superare, a volte non ci si riesce, va tutto come non dovrebbe, ma il sentimento non cambia, sei arrabbiata, a volte diventi cattiva, ma il bene che hai voluto non lo cancelli, forse per alcuni di noi, si modifica, ma non si gettano via le cose positive anche se sono pochissime.
Io credo in queste cose, nelle persone e nei sentimenti.




Poi c'è la religione:

Guardo la mia cagnolina luna, non ha religione, non venera nessuno, ma quando arrivo dal lavoro mi aspetta, saltella intorno a me, e questo è, ancora una volta, la dimostrazione di un sentimento.


Gli unici esseri sulla terra che hanno bisogno di credere in qualcosa di astratto siamo noi, gli uomini.
Fin dai tempi più antichi ogni popolo ha venerato degli dei,
lo dimostrano i tanti disegni rupestri e le tombe che vengono scoperte dagli archeologi.
"Non c'è popolo che non abbia avuto una religione".



Ho conosciuto una persona molto religiosa ultimamente, convinta nel proprio credo, che è riuscita a trasmetterlo a tutta la sua famiglia.
Alle mie obiezioni, risponde dicendo che la fede o c'è o non c'è, dice che di fronte a tante bassezze, i dubbi vengono anche a lei, che questo fa parte del fatto che siamo menti pensanti.
Ma dice anche che forse il mio pensiero, non è sbagliato ma troppo concentrato su cose troppo concrete.
Mi spiego meglio:



Per la mia amica, credere, è parte di se stessa, nei suoi pellegrinaggi non si aspetta il miracolo, lei va perchè crede profondamente, la sua è una ricerca interiore.
La meta che lei raggiunge, è meta si di preghiera, ma di pace interiore, non si aspetta nessuna manifestazione, per lei è scontato che sia così.
Non c'è Madonna che sia Lourdes, Fatima o Medjugorje, che le deve dimostrare nulla, non si aspetta nulla.
Io penso ai malati, sopratutto ai bambini, ai viaggi della speranza, pensando a un miracolo di una guarigione.



Una mia famigliare, che avendo perso un figlio di vent'anni, con la fede ha raggiunto una serenità interiore, la quale molto spesso, nei miei momenti di difficoltà, mi dice, entra in chiesa la porta è sempre aperta a tutti.
E l'amica di Desio, che si accolla tutti i problemi esistenziali dei suoi amici virtuali, e si preoccupa, dice che Dio è dappertutto.



Una ragazza che lavora con me, di religione musulmana, quando le ho offerto una caramella, mi ha detto che, dalle tre di notte alle nove di sera, non avrebbe messo nulla in bocca, nè cibo nè acqua, per rispettare il Ramadam.



Non cambio idea, non posso cambiare il mio modo di pensare, ma rispetto, chi riesce a trovare il modo di continuare anche attraverso la fede.




Poi, come molto spesso mi ricordano, siamo tutti peccatori, a volte si commettono errori, anche involontariamente, perchè sbagliare è umano.





Un'altra amica ancora usa la preghiera per stabilire un rapporto, un unione in famiglia, basta prendersi per mano e dire una preghiera.
Io non l'ho mai fatto, nemmeno quando ero con i miei genitori, eppure mio padre ringraziava per quel che avevamo, poco per la verità, mi chiedevo sempre perchè ringraziasse.....



Non ho mai sentito la chiamata, dicono che Dio vede e provvede, nella mia scetticità ho pensato e detto che dopo 2000 anni deve avere un po di cataratta.

Mi dicono che sono una monella, e ci ridiamo sopra insieme, se la diversità di pensiero e di credo unisce, viva la religione. 







2 commenti:

  1. La monella che scrive con la penna intinta nel cuore ha colpito ancora, Sandra e Elisabetta, e questa non sarà l'unica sorpresa, perche lei è una sorpresa.
    Non badate alle polemiche atte ad attaccare altri prendendo spunto del suo articolo, imparate ha riconoscere chi è meritevole di stima in quel sito, e chi meno.
    Mi è stato chiesto di non commentare in quel sito perche ci sarei andato pesante con quella persona, come è mio solito fare, ma qui pubblico il mio pensiero, il mio affetto e la mia stima per tutti quelli che sono amici miei e di Enrica, e voi due lo siete con la A maiuscola.

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