il filo dei ricordi-racconti

martedì 9 febbraio 2016

Francesco Hayez

Francesco Hayez


Milano è sempre Milano, la piazza del Duomo è affollata, attraverso la Galleria Vittorio Emanuele, sempre con il naso all'insù per ammirare quanto sia bella.
Piazza della Scala, davanti al Museo le Gallerie d'Italia c'è una fila lunghissima, si può accedere alla visita del museo gratuitamente, complice forse anche il maltempo e il fatto che si sta avvicinando il periodo in cui questa mostra terminerà.



Per fortuna avevo telefonato anticipatamente e prenotato l'entrata, salto la fila, l'accesso al guardaroba per le audioguide, un'occhiata al caveau della banca commerciale, e un'occhiata ai meravigliosi soffitti di questo splendido palazzo....
Hayez è un personaggio, che ha esplorato tutto l'ottocento,  ricordato per lo più per l'opera del Bacio, in realtà e uno degli artisti, che più ha rappresentato i cambiamenti che sono avvenuti negli quegli anni attraverso le arti.
Le opere che sono denominate "il bacio"  rappresentano  periodi storici  particolari,  vigeva la censura, i pittori trasmettevano i loro messaggi attraverso i colori, in un'opera  le vesti rappresentano i colori della Francia e dell'Italia, che  unite hanno sconfitto gli austriaci,  dominatori a quel tempo della nostra penisola,  nell'opera successiva,  vi sono i colori del tricolore, l'Italia Unita,  nella terza opera, il soldato non ha più la spada, un segno di pace.

le tre versioni del bacio

Questo percorso espositivo, rappresenta le fatiche, i cambiamenti e i movimenti,  che aleggiavano nell'aria di quel periodo storico, accanto a Giuseppe Verdi, e Alessandro Manzoni, costruì un'unione italiana culturale, prima ancora dei cambiamenti politici.
Nato da una famiglia povera, il 10 febbraio 1791, cresce affidato ad una sorella della madre,che ha migliori condizioni economiche, la zia è la moglie di un commerciante d' arte. Nella bottega dello zio, in mezzo a tante opere, si manifesta la sua naturale inclinazione al disegno.
I suoi educatori, sono in un primo periodo dei pittori locali,la voglia di imparare, lo porta a copiare una grande collezione di gessi statuari, contenuti nel palazzo Farsetti di Venezia, dove impiega ore ed ore di studio. Seppur giovanissimo, sembra fosse solo dodicenne, frequenta un corso di nudo alla Vecchia Accademia, impara a colorare con il maestro Lattanzio Querena, e dopo tre anni viene ammesso alla Nuova Accademia di Belle Arti.
Nel 1809 partecipa ad un concorso indetto dalla Nuova Accademia, vince il premio che gli consente, di trasferirsi a Roma per tre anni di studi.
A Roma, la sua voglia di imparare, diventa uno stile di vita, riempie molti blocchi, di schizzi di rovine antiche, e copia di tutto in particolare le opere di Raffaello.
Antonio Canova, lo prende a benvolere, ne diventa il mentore, insieme a Ingres, influenzano lo stile del giovane Hayez, i tre anni di studi sono terminati, ma avendo vinto un premio di nudo, si trattiene a Roma dove inizia a dipingere su commissione. 


Sempre nella capitale, si sposa con Vittoria Scaccia, una ragazza di famiglia ricca e borghese, grazie alle conoscenze della famiglia della sposa, ottiene diverse commesse per affrescare le ville patrizie, inizia anche a viaggiare verso il nord Italia.
A Milano,  espone le sue opere, 




 laoconte 

ed ottiene un buon successo, sono molte le commissioni, malgrado viva a Venezia,  organizza il suo studio e continua ad esporre a Milano, dove ha molte conoscenze.

autoritratto

Matilda Juva Branca 


Carolina Zucchi 


Lo stile delle sue opere, si pone a metà tra il classico rinascimentale, il neoclassico del Canova, il romanticismo,


 ma ha, anche un tocco di modernità, un insieme di soggetti moderni, ambientati in un mondo rinascimentale, si ispira anche agli eventi culturali politici, con una buona dose di patriottismo.
Da Venezia si sposta a Milano, affresca anche le sale del Palazzo Reale. Dal 1822 fino al 1838, la sua fama diventa notevole,
diventa docente a Brera dal 1823 al 1880,ottiene la nomina a Socio Corrispondente dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, nel 1831, viene eletto membro dell’Accademia di Vienna,  ricevuto dall’Imperatore e da Metternich nel 1836, diventa Accademico Ordinario di Brera nel 1838.
Milano, ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dell'identità nazionale, è stata la capitale morale e culturale della futura nazione,  con la sua aristocrazia e borghesia illuminate, i suoi pittori, musicisti, scrittori.

Francesco Hayez, Alessandro Manzoni,

Alessandro Manzoni

 Giuseppe verdi, erano amici, si conoscevano, si frequentavano erano accomunati dallo stesso fuoco, dagli stessi ideali.
Manzoni, persona molto schiva, è stato ritratto in modo mirabile da Hayez che, a sua volta si è ispirato ai suoi scritti per le sue opere un esempio è "Carmagnola"


 è la storia storia del capitano di ventura al servizio della Repubblica Veneta, e i «Promessi sposi», il romanticismo viene rappresentato in letteratura ma anche nella pittura.
Verdi si avvaleva della consulenza di Hayez, per la messinscena dei suoi melodrammi, un confronto tra pittura e musica ispirato spesso dagli stessi temi, come "I due Foscari", 



"I Lombardi", i "Vespri siciliani "(1822)


: titoli di opere verdiane che hanno ispirato alcuni quadri di Hayez.
Hayez, che ha eseguito moltissimi ritratti di conoscenti, 

 Rossini 

amici, e personaggi dell'epoca,

Clara Maffei 

riuscendo a far risaltare l'anima delle persone, non ha mai ritratto l'amico Giuseppe Verdi.

 Sarah Louise Strachan Ruffo di Motta e Bagnara Principessa di Sant

 la principessa Trivulzio di Belgioioso


La sensibilità di Hayez nel rappresentare i mutamenti culturali e storici, il suo modo di dipingere parecchi generi dalla pittura storica, alla mitologia, la pittura sacra,


 i ritratti, per completare con i nudi femminili, dove il corpo rappresenta la normalità fisica, trasmettendo a chi osserva una sensualità pulita, senza alcun senso di malizia.

maddalena penitente nel deserto 

maddalena penitente nel deserto

venere con due colombe 


Mazzini ha considerato Hayez, un infaticabile lavoratore e così scrisse:
"non è pagano, né cattolico, né eclettico, né materialista: è un grande pittore idealista italiano del secolo XIX. E’ il capo della scuola di Pittura Storica, che il pensiero Nazionale reclamava in Italia: l’artista più inoltrato che noi conosciamo nel sentimento dell’Ideale che è chiamato a governare tutti i lavori dell’Epoca. La sua ispirazione emana direttamente dal proprio Genio: non è settario nella sostanza; non è imitatore nella forma".



Muore il 21 dicembre 1892, tanti anni dedicati alla pittura,  ha ricevuto in cambio tanti onori, non si può pensare all'ottocento, senza pensare anche ad Hayez.


11 commenti:

  1. Milan l'e' un gran Milan,è vero Enrica,Ecco vedi?conoscevo Hajez per la sua opera intitolata ''Il bacio,,il resto nn lo conoscevo,ancora una volta mi hai fatto conoscere l' artista in modo completo,descrivendo lui e tutte le sue opere.Bravissima,Enrica.Paki.

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  2. Ti ho seguita in silenzio guardando e apprezzando. Un grande servizio d'arte il tuo. Bellissimo e accurato. Lo conservo con affetto e lo rimirerò quando il mio animo e la mia mente ne avranno più bisogno. Grazie, Enrica.

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  4. Potresti fare la guida, hai un attenzione unica,I tuoi scritti sono cosi' limpidi che ogni volta mi sento accompagnata passo passo scoprendo tanta bellezza con i tuoi occhi e le tue parole,di questo artista conoscevo solo il quadro del bacio e nulla piu',,tu hai portato a conoscenza ,la sua vita e la sua arte ,,Grazie Enrica mia dolce Monella,,,

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  5. grazie Pachino non hai idea di quanto mi faccia piacere

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  6. grazie Lorenzo, voglio far la vanitosa e pensare che ti ho fatto da guida

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  7. ormai so che leggendo un tuo racconto equivale come essere li sul posto Giovanni d'Avanzo

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  8. Anna Brivio .....Bellissimo Enrica

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  9. Credevo Hajez un pittore fiammingo, che vergogna, ma per fortuna ho te che mi fai conoscere questi maestri.
    Grazie Chicca come sempre impareggiabile guida nelle nostre gite per musei, e ville storiche del nostro bel paese.

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  10. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  11. commento brevemente (grazie) sei bravissima gigliola

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