IL
CREDO DIVERSO
"dedicato
a delle amiche molto religiose che mi accettano nella mia non
religiosità"
Per
me è difficile credere in un qualcosa di Supremo, qualcosa che viene
definito onnipotente che tutto vede e tutto sa.
Sono
solita dire che credo a quel che vedo, ma facendomi delle domande,
mi rendo conto che credo anche a cose astratte, non tangibili,
all'amicizia, all' amore.
Molto
spesso mi sono affezionata a persone, credendo che fossero amiche, o
forse, mi sono illusa che avessimo un tipo di affetto amicale,
queste persone comunque, erano reali, mi rapportavo con qualcuno, di
astratto c'era il sentimento che io avevo riposto.
Poi
c'è l'amore, quel sentimento che non comperi al mercato, che ti
consente di fare progetti, e ti spinge a fare tantissimi sacrifici
per realizzare gli obbiettivi prefissi, quell'amore che spesso viene
tradito, umiliato, deluso, ma che proprio per amore, cerchi di
superare, a volte non ci si riesce, va tutto come non dovrebbe, ma il
sentimento non cambia, sei arrabbiata, a volte diventi cattiva, ma il
bene che hai voluto non lo cancelli, forse per alcuni di noi, si
modifica, ma non si gettano via le cose positive anche se sono
pochissime.
Io
credo in queste cose, nelle persone e nei sentimenti.
Poi
c'è la religione:
Guardo
la mia cagnolina luna, non ha religione, non venera nessuno, ma
quando arrivo dal lavoro mi aspetta, saltella intorno a me, e questo
è, ancora una volta, la dimostrazione di un sentimento.
Gli
unici esseri sulla terra che hanno bisogno di credere in qualcosa di
astratto siamo noi, gli uomini.
Fin
dai tempi più antichi ogni popolo ha venerato degli dei,
lo
dimostrano i tanti disegni rupestri e le tombe che vengono scoperte
dagli archeologi.
"Non
c'è popolo che non abbia avuto una religione".
Ho
conosciuto una persona molto religiosa ultimamente, convinta nel
proprio credo, che è riuscita a trasmetterlo a tutta la sua
famiglia.
Alle
mie obiezioni, risponde dicendo che la fede o c'è o non c'è, dice
che di fronte a tante bassezze, i dubbi vengono anche a lei, che
questo fa parte del fatto che siamo menti pensanti.
Ma
dice anche che forse il mio pensiero, non è sbagliato ma troppo
concentrato su cose troppo concrete.
Mi
spiego meglio:
Per
la mia amica, credere, è parte di se stessa, nei suoi pellegrinaggi
non si aspetta il miracolo, lei va perchè crede profondamente, la
sua è una ricerca interiore.
La
meta che lei raggiunge, è meta si di preghiera, ma di pace
interiore, non si aspetta nessuna manifestazione, per lei è scontato
che sia così.
Non
c'è Madonna che sia Lourdes, Fatima o Medjugorje, che le deve
dimostrare nulla, non si aspetta nulla.
Io
penso ai malati, sopratutto ai bambini, ai viaggi della speranza,
pensando a un miracolo di una guarigione.
Una
mia famigliare, che avendo perso un figlio di vent'anni, con la fede
ha raggiunto una serenità interiore, la quale molto spesso, nei
miei momenti di difficoltà, mi dice, entra in chiesa la porta è
sempre aperta a tutti.
E
l'amica di Desio, che si accolla tutti i problemi esistenziali dei
suoi amici virtuali, e si preoccupa, dice che Dio è dappertutto.
Una
ragazza che lavora con me, di religione musulmana, quando le ho
offerto una caramella, mi ha detto che, dalle tre di notte alle nove
di sera, non avrebbe messo nulla in bocca, nè cibo nè acqua, per
rispettare il Ramadam.
Non
cambio idea, non posso cambiare il mio modo di pensare, ma rispetto,
chi riesce a trovare il modo di continuare anche attraverso la fede.
Poi,
come molto spesso mi ricordano, siamo tutti peccatori, a volte si
commettono errori, anche involontariamente, perchè sbagliare è
umano.
Un'altra
amica ancora usa la preghiera per stabilire un rapporto, un unione in
famiglia, basta prendersi per mano e dire una preghiera.
Io
non l'ho mai fatto, nemmeno quando ero con i miei genitori, eppure
mio padre ringraziava per quel che avevamo, poco per la verità, mi
chiedevo sempre perchè ringraziasse.....
Non
ho mai sentito la chiamata, dicono che Dio vede e provvede, nella
mia scetticità ho pensato e detto che dopo 2000 anni deve avere un
po di cataratta.
Mi
dicono che sono una monella, e ci ridiamo sopra insieme, se la
diversità di pensiero e di credo unisce, viva la religione.