il filo dei ricordi-racconti

domenica 23 marzo 2014

ALCOL IL DEMONE CHE COMANDA



ALCOL, IL DEMONE CHE COMANDA
E' difficile far capire ad un alcune persone che gli alcolisti non sono persone malate....
Faccio fatica a fare capire che l'alcolismo non è una malattia, che dall'alcol si può uscire senza farmaci, che se ci si ammala è perchè l'alcol porta il nostro corpo a deteriorarsi....il nostro corpo non è fatto per assimilare veleno.


Pur essendo io astemia, ho sentito molte volte, come per giustificarsi, che chi beve lo fa perchè ha un disagio, che bevendo si sentiva più forte, più sicuro, meno solo, in un primo momento sembra che l'alcool dia la forza per affrontare, o agire di fronte alle diverse situazioni.
Le raccomandazioni di amici e parenti vengono considerate offese o invadenze fuori luogo.


Il percorso perverso dell'alcol, chiude chi ne ha la dipendenza in un circuito dal quale è molto difficile uscirne, chi beve lo fa per affrontare e stare meglio, ma la dipendenza lo costringe a bere sempre di più, così l'alcol diventa l'amico, il consigliere, lo scopo di vita, arrecando anche gravi conseguenze alla salute, per prima cosa, poi al contesto famigliare, sociale, potendo diventare anche un reale pericolo per gli altri..



Chi ha la dipendenza , sa fare due cose molto bene, bere e raccontare bugie, sopratutto a se stesso, finchè poi perde la fiducia e la stima di chi gli sta vicino



Un circolo vizioso, dal quale però se si vuole, veramente, con impegno e avendo l'umiltà di chiedere aiuto si può uscire, dall'alcol non si esce da soli.
Mi viene alla mente un esempio per far capire la differenza tra un malato che si ammala per cause naturali, e un alcolista che non è malato ma si potrebbe ammalare con conseguenze tragiche.
Un malato terminale spesso non ha chance, l'alcolista invece può decidere di smettere di bere e scegliere di vivere e non di morire.



La schiavitù dell'alcol incatena, l'alcol diventa il demone che decide il buono e il cattivo tempo della persona, tra chi è alcolista e chi non beve, ci sono la bottiglia e il bicchiere che creano la divisione e diventano indispensabili per la persona che ne è dipendente



Nessuno dice che sia facile uscire dall'alcol, ma è possibile, bisogna convincersi e convincere il cervello che non c'è bisogno di bere alcolici, trovare dentro se stessi una volontà, quasi innaturale, per far si che questo succeda, ci saranno tante tentazioni, qualcuno cadrà e ricomincerà, ma la strada e aperta, si deve smettere di bere per se stessi, per non subire l'umiliazione di perdere tutto e diventare un potenziale relitto della società.
Per questo al club si dice di guardare avanti, perchè alla fine del tunnel, c'è la libertà dalla schiavitù dell'alcol, per non farsi più risucchiare l'anima dalla bottiglia.
NON ESISTONO CURE PER SMETTERE DI BERE, SOLO LA VOLONTA' E LA COSTANZA, MANTENENDO I CONTATTI CON CHI DA IL PROPRIO SOSTEGNO.






4 commenti:

  1. Enrica,ho letto il tuo articolo,,,,nn avresti potuto dire meglio di quanto hai detto,,chi nn vuole intendere trovera' sempre una scusante ma il concetto è molto chiaro,,,brava Enrica,,,le persone devono sapere x potere aiutare,,,tu la strada l'hai aperta,basta continuare sul viale,con affetto elisabetta

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  2. Bacchette magiche non ce ne sono, ma ci sono opportunità valide e concretizzabili, per vivere in sobrietà ed armonia.
    Secondo me la cura migliore è iniziare ad ascoltarci: mettere in pratica quello che ci suggerisce la nostra coscienza.
    Con le relazioni umane cariche di solidarietà e condivisione, si esce dalla dipendenza: ci sono gruppi che si incontrano per uscirne e "lavorano" egregiamente. Non volontariato, ma fratellanza. Nessuno aiuta un altro, ma ci si aiuta sempre insieme: condivisione!
    Se, purtroppo, a volte non è possibile arrivare alla soluzione, non ci dobbiamo erigere a giudici o a sconfitti. Dovremmo, invece, imparare a stare bene noi stessi, in primis, cambiando i nostri atteggiamenti che fanno soffrire gli altri. Parlo di comportamenti dovuti alle dipendenze o ad altro, ma dovremmo sempre "lavorare" per un'esistenza serena.
    E poi, accogliendo le persone distinguerle sempre dai problemi e accoglierle come persone alla pari.
    Le persone non sono "i problemi" e l'acol fa male a tutti, che si sia dipendenti, che si rischi di diventarlo, oppure che si beva ogni tanto anche solo due dita di vino ... O che non si abbia mai bevuto! Fa male sempre!
    L'alcol è una sostanza psicotropa e concerogena!
    Molte persone desiderano stare bene e chiudere definitivamente con la sofferenza provocata dalla dipendenza ma, spesso, non sanno nemmeno come iniziare un nuovo stile di vita, perchè già dipendenti, sfiduciati, esasperati o, ahimè, a volte già fortemente provati dalle conseguenze che l'alcol ha lasciato sia alla loro psiche che al loro corpo, come traccia quasi indelebile.
    A volte persone molto sole e sofferenti!
    Che aggiungere? Io direi: "Al primo posto la persona!".
    Non usiamo la parola "alcolisti", ma cominciamo a dire chiaramente che l'alcol fa male a tutti. Possiamo usare, come costante, la sobrietà del linguaggio!

    Grazie, Enrica, un saluto affettuoso.

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  3. Per ogni uno di noi, la vita ha riservato un proprio cammino, un cammino che è un dono, per noi, e per la nostra famiglia, e anche per tutta la comunità.
    Ricordatelo sempre, in particolar modo quando, quella voglia irrefrenabile vi appare, quando il gelido vento dell’ alcool, vi porta di fronte al dubbio atroce; ma tanto un goccio che male mi può fare? Allora in quel preciso istante chiedetevi; quanti momenti tristi ho procurato ai miei cari? Quanti momenti tristi arriveranno ancora nella mia vita?
    Non abbiate vergogna, di niente e di nessuno. Inseguite la realtà di una vita senza alcool, non scoraggiatevi davanti alle difficoltà, o da quello che potrebbe dire la gente.
    Troppe persone negano l’evidenza rifugiandosi, dietro alla frase, ma io so bere, io l’alcool lo reggo, io non sono un debole. Evitate quegli individui che vivono di queste certezze. Non fatevi condizionare dalle loro “certezze” guardate sempre avanti.
    Fate l’elenco di tutto ciò che potrete fare nel vostro futuro di sobrietà con i vostri cari, vi accorgerete che il vostro nuovo modo di vivere, vi porterà ad incontrare persone speciali come voi.
    Dite a quelli che bevono senza rendersi conto del male che stanno facendo al loro corpo, e di quello che potranno fare in futuro ai loro cari, di non aspettare domani, oggi devono venire con voi, per conoscere chi è già uscito come voi, da una vita appesa ad un calice di vino, ed è passato ad una vita sobria, e felice con i propri cari, e con i nuovi amici, che mai lo porteranno ancora, sulla strada del bere alcolico.
    Unitevi alla moltitudine di persone che dall’alcool sono fuggite, combattete con loro la guerra per una vita sobria.
    Non aspettate, oggi è il giorno, domani non ci sarà, perche potrebbe essere il giorno in cui toccherete il fondo.

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  4. bravissima come al solito ed anche animato ! STUPENDO ! !

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