il filo dei ricordi-racconti

venerdì 7 marzo 2014

LA SCLEROSI MULTIPLA

Quando ho iniziato a lavorare in tessitura, una ragazza di nome Elena , lavorava alla roccatura, su una macchina chiamata incannaggio: il filo che era in matasse, veniva  svolto attraverso un aspino


 che girando avvolgeva il filo su dei rocchelloni in modo che poi all’orditoio di potesse iniziare ad ordire una pezza.


Su di un rocchellone ci stavano diversi metri di filato e i rocchelloni a volte erano 300 oppure anche 400 e dovevano  essere precisi ne troppo tesi ne troppo molli  ma spesso i rocchelloni,  ormai vecchi giravano storti e ogni tanto c’era qualche problema.



Si cercava di evitare di ricorrere al direttore e molto spesso portavano i rocchelloni che non andavano bene  da rifare 


Elena, aveva sempre il sorriso sulla bocca, e siccome non era molto alta delle zoccole con il tacco.
Aveva una sorella, che lavorava anche lei nella stessa nostra Ditta.
Si è sposata giovane, e ha avuto una bella bambina, era felice con Giuseppe tanto che collaboravano, e poco tempo dopo avevano già acquistato un pezzo di casale in vendita, e dopo averlo ristrutturato ci andavano a vivere.



Mentre era incinta della prima figlia, siccome  non avevamo la  mensa, si mangiava di nascosto sul posto di lavoro, io stavo mangiando dei cracker, e la sorella di Elena , mi aveva chiesto se potevo dividerne qualcuno, naturalmente li ho dati a lei e da allora si era instaurato un buon rapporto.




Dopo il parto, tutto era andato bene, era rientrata al lavoro e spesso, senza esser viste ci facevamo qualche risata, poi ha avuto la seconda bimba,



 anche questa volta tutto sembrava andare bene, ma poco dopo, mi diceva che aveva la sensazione di dondolare,
 pensando che fossero le zoccole col tacco le avevo detto che forse dipendeva dalle calzature, ma non era così, successivamente si era presa una forma influenzale dalla quale non riusciva a riprendersi.





In realtà le è stata diagnosticata la sclerosi multipla, le hanno dato subito l’invalidità, ma lei aveva due bimbe in tenera età da crescere.




Il paradosso è che questa malattia durante la gravidanza sembra si blocchi
 dal Web:
Ci sono nove mesi in cui il corpo cambia e la sclerosi multipla si addormenta. Avviene in gravidanza, quando nelle donne con questa malattia cronica degenerativa, gli attacchi si diradano, in molti casi scompaiono ed è come se la malattia concedesse una tregua all’organismo, impegnato a sostenere la crescita di un bambino.

Secondo gli ultimi risultati della ricerca scientifica, dietro questo meccanismo c’è il lavoro di soli sette geni, normalmente sottoespressi ma che dal concepimento in poi ricominciano a lavorare correttamente codificando alcune molecole. I sette geni sono stati identificati nel 2004 nel laboratorio del Centro di sclerosi multipla all’ospedale di Orbassano a Torino, il centro di riferimento regionale per la ricerca sulla malattia e da allora sono osservati speciali. In questo laboratorio, sostenuto anche dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, lavora Francesca Gilli, biologa di 35 anni, premiata nel 2011 con il riconoscimento Rita Levi Montalcini, istituito dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, attualmente group leader all’unità di neurobiologia clinica del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, a Orbassano.



Una sola volta,  sono andata a trovarla,  ha pianto tantissimo, poi non ne ho avuto più il coraggio, come incontravo qualcuno della sua famiglia mi informavo del suo stato di salute, il marito l’ha sempre accudita, meglio di un infermiere,  non l’ha mai abbandonata, ma sono stati anni duri e di dolore.




La mamma, mi diceva che veder morire giorno per giorno la  propria figlia è straziante.


Domani è la giornata della sclerosi multipla, ogni volta il pensiero mi torna a due ragazzine che ridevano, ignare del destino che si sarebbe poi rivelato spesso duro e difficile, soprattutto per Elena.






La sclerosi multipla colpisce per lo più donne, nella maggior parte dei casi giovani , l’età media varia dai 20 ai 40 anni. 
E’ una patologia del sistema nervoso centrale che si manifesta in modo imprevedibile e che diventa subito cronico, con effetti invalidanti.
 Purtroppo non ci sono terapie specifiche per questo si deve aiutare la ricerca, solo in Italia sono 25.000 le persone colpite e nel mondo superano la cifra del milione.







3 commenti:

  1. Enrica,come sempre posti articoli con una carica di umanita'molto forte,,,,,Grazie,,,,,,elisabetta,,,,,

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  2. Conosco anche io questa malattia attraverso l'amicizia, perché una mia amica lotta contro questa terribile malattia, grazie per aver avuto il coraggio di parlarne. Io oggi vado a vendere le gardenie in favore della ricerca. il mio il tuo un piccolo mattone sempre perché si continui a parlarne. E non chiudere gli occhi mai davanti a chi ne ha bisogno. Come sempre grazie Enrica.

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  3. Enrica la tua amica Elena sarà contenta che ti ricordi di lei ,la mia secondogenita ha un'amica di 25 anni con questa patologia e il tuo racconto m'ha commosso .Angelica

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