il filo dei ricordi-racconti

martedì 31 marzo 2020

il balcone nell'arte

Ieri, 29 marzo 2020.
Io, abito in una casetta, con un po' di giardino, non ho balconi,  i miei vicini abitano in case  a più piani, o in un piccolo condominio. E' domenica , solitamente in tempi diversi, la zona è molto silenziosa a casa  non c'è quasi mai nessuno, oggi invece complice anche la bella giornata, vedo i miei vicini di casa  che sono come me, nei confini della loro casa. Siamo comunque dei privilegiati, abbiamo  un po' di spazio intorno, chi  con un po' di verde, chi con un bel piazzale. Le famiglie che hanno bambini  nel piccolo condominio, fanno  scendere i figli nel cortile,  in momenti credo programmati, giusto per farli sfogare un po, tirare qualche calcio al pallone, un giro con la bicicletta, e allora si sentono le bimbe dell'altra famiglia che piangono vorrebbero scendere a giocare con gli amichetti, ma non si può.  Si cerca spiegare ai bimbi più adulti, mentre chi ha figli più piccoli deve intervenire con severità:
 " Non si può, non puoi scendere,  o giochi sul balcone o ti porto dentro, non si può"....


Biagio Mercadante 


E' dura far capire ai bambini la privazione della quotidiana libertà e della normale voglia di un bambino di stare in compagnia....
Dall'altro lato della strada  c'è un papà che gira nel grande piazzale con una bimba nel seggiolino della sua bicicletta, mentre l'altra un po' più grande gira con una biciclettina a rotelle, la mamma li guarda e parla con loro dal balcone, al piano superiore la zia li guarda e fa i complimenti alla bimba che va in bicicletta, al piano superiore ancora c'è la nonna ad un balcone  e dall'altro lato su un'altro balcone  un'altra nipote .
In questi giorni stare al balcone,   è come  affacciarsi sul mondo, per parlare con persone con le quali hai sempre coabitato e invece ora si mantiene  la distanza.
La frase più gettonata è questa ci dobbiamo parlare così, non possiamo bere nemmeno un caffè insieme. Insomma possiamo scambiare solo poche parole.
Poi ci sono quelli come me che non hanno balconi,che si affacciano alla finestra, magari  per scrutare l'orizzonte in silenzio, quindi  oggi il balcone è un luogo di evasione, tra l’ambiente domestico e l’esterno.


Dalì

Hopper

dove siamo  protetti perché è parte della nostra casa, ma allo stesso tempo ci offre  un minimo di partecipazione  con l’ambiente che ci circonda.
 Anche l'arte ci offre l'immagine di chi si affaccia al balcone,  il balcone è stato il  particolare di  molte scene rappresentate : donne o uomini soli, mogli e mariti insieme, madri e figli  sui  balconi di ogni città del mondo nel corso dei secoli.

Francisco de Goyay y Lucientes  dipingeva nel 1808 le majas rappresenta due fanciulle le majas, due ragazze spesso ritenute due popolane o forse prostitute ben vestite e appoggiate al balcone con due uomini alle spalle in netto contrasto vestiti entrambi di nero.



Sempre Goya rappresenta una Maja  sorvegliata da una donna anziana Celestina




Majas al balcone, fu fonte di ispirazione anche per Manet  nel 1868 ritrae in un contesto sociale molto diverso, una scena di vita borghese,  il balcone diventa il simbolo dell'agiatezza, in un quartiere benestante di Parigi. Berthè Morisot insieme alla violinista  Fanny Claus, il pittore Jean Baptiste Antoine Guillemet,  Leon Leenhoff, considerato il figlio di Manet  ma anche il cagnolino bianco e nero, la differenza  di Manet è che raffigura un gruppo di amici in un ambiente colorato, simbolo di vivacità. Sappiamo benissimo quanto fosse spietati i critici  del Salon, che nel  1869,  dissero che Manet faceva concorrenza agli imbianchini.
Il quadro poi,  venne acquistato, dal pittore  da Gustave Caillebotte, e   rimase nella sua collezione per ben dieci anni, fino al 1894, quando divenne proprietà dello Stato,   venne  in seguito esposto  al Musée du Luxembourg di Parigi. Solo dal 1986 è conservato al Musée d’Orsay.

Anche Berthe Morisot ha dipinto "Donna e bambina sul balcone" nel 1872
ora di proprietà privata,  mentre osservano il paesaggio, la bambina ha  un vestitino bianco azzurro  con un fiocco tra i capelli la signora ha un austero abito nero con il tocco di colore dato dall'ombrellino rosa  mentre da lontano si intravede la cupola dorata di un grande edificio




Caillebotte  da parte sua dipinse nel 1877,  uomini al balcone ma l'immagine è diversa mentre Goya e Manet dipingevano dall'esterno e di fronte al balcone, Caillebotte li riprende dall ' interno verso l'esterno ,sullo stesso piano e quasi sempre di spalle o da una certa distanza
Boulevard Haussmann  è un quadro che ci racconta come Parigi si stava rinnovando i grandi edifici, le grandi ampie strade ricche di alberi, su questo balcone elegante  due uomini abbigliati di tutto punto, osservano l'evolversi del sottostante boulevard quasi  mantenendo fra loro una distanza  come dire di ....sicurezza


Boulevard Haussamann di Caillebotte
nel secondo quadro  lo scenario è simile l'uomo osserva il boulevard  ma chi lo ritrae si trova dentro la casa   il particolare  si nota perchè sull’anta della finestra  destra, il vetro  riflette l’immagine dell’uomo, e la tenda parasole  con le balze a righe.




Mentre la Società di belle arti di Viareggio è la proprietaria di un olio su tela che ha la firma di Federico Zandomeneghi una " Donna al balcone "


ritratta sempre dall'interno e anche in questo caso il riflesso della donna nel vetro della finestra destra, una bella signora con un viso delicato è leggermente di profilo mentre osserva qualcosa in  un giardino particolarmente rigoglioso, è un dipinto raffinato nel toni dei colori  pastello e nella rappresentazione.

Nell'opera di Giovanni Segantini 1893, viene rappresentata tutta la semplicità della vita contadina, una giovane donna in abiti tipici raccolti in una cuffia bianca, il balcone è di legno una caratteristica delle case di montagna mentre nello sfondo si nota un campanile che svetta verso il cielo, il panorama avvolge la giovane donna mentre la luce una luce che si riflette in tutta 'opera. un opera custodita ora nel museo Kunsthaus di Coira in Svizzera




Arriviamo in Italia,  a Umberto  Boccioni che ritrae la sorella Amelia nel 1909  la quale sembra  veramente immersa nel paesaggio circostante, Amelia è seduta di accanto alla ringhiera del balcone, e tutto intorno la campagna e in lontananza alcuni edifici, ritratta di profilo con espressione  trasognata,  sul viso un sorriso appena accennato, ha nelle mani un foglio, probabilmente una lettera foriera di belle notizie, Ciò  che colpisce il nostro sguardo sono  i colori del vestito riflessi di  blu  viola e verde  e sfumature di luce.




Nel  1920  Piero Marussig ritrae  una scena  quotidiana,  l'uomo  è seduto su una piccola sdraio di legno appoggia  il braccio sulla ringhiera del balcone, e osserva l'orizzonte  mentre la donna  è in piedi e appoggiata sui gomiti,  guarda  il paesaggio. Intorno non si vedono né prati né alberi, ma alti palazzi: è il ritratto della realtà  di un qualsiasi  quartiere residenziale, che  rappresenta un qualsiasi balcone in una qualunque città.




Per molti il balcone e il modo per stare all’aria aperta, riflettere o scambiare qualche parola. nell'arte a parte quelli citati nella parte sopra molti sono stati i pittori che  hanno rappresentato la pittura al balcone 





6 commenti:

  1. Inesauribile Enrica, hai colto l'occasione della clausura in casa della gente, causa pandemia Covid-19, per parlare ancora d'arte e lo hai fatto benissimo. Mi piace e ho gustato tutte queste opere che non conoscevo e non avrei mai avuto occasione per ammirare. Grazie Enrica, conservo il post con i tuoi precedenti. Un saluto in piena sincerità, ciao.

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  2. Uno spaccato di riflessioni sul momento drammatico che stiamo attraversando. La metafora del balcone come viatico per guardare il mondo e per connettettersi ad esso, è molto azzeccata. E poi c'è l'arte che Enrica ci suggerisce per espletare al meglio il suo pensiero. Come sempre tutto in armonia e grazia. G

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  3. In queste città spettrali, silenziose, in questi giorni ho salutato dal balcone vicini che nemmeno conoscevo, ecco il mondo cambia siamo noi che dobbiamo cambiare con o senza virus

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  4. Ciao Enrica, belle le foto bella l'idea, bello il tuo modo di impegnare il tempo grazie ancora ciao

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  5. Spero tu stia bene.Ho cambiato indirizzo al blog,mi farebbe piacere se tu ti iscrivessi.Ti abbraccio,Olga.
    https://benecija-tanto-altro.blogspot.com/

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  6. Piero Marussig è un pittore nato a Trieste,quindi nella mia regione.Ciao

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