il filo dei ricordi-racconti

sabato 7 marzo 2020

Madame du Pompadour

Madame de Pompadour (1721-1764)
Jeanne-Antoinette Poisson, poi nota come Marchesa di Pompadour, è stata davvero la donna più potente d’Europa nel XVIII secolo.
Nata  a Parigi il 29 dicembre 1721, da una famiglia della ricca borghesia finanziaria, la madre Louise Madeleine de La Motte,



 era una ricca ereditiera borghese, che ebbe numerose relazioni extraconiugali, quindi le malelingue del periodo mettevano in dubbio la paternità.
Suo padre, Francois Poisson,


 venne accusato  di appropriazione indebita, per evitare la pena di morte,  fu costretto a fuggire ad Amburgo, lasciando la figlia alle cure di Lenormant de Tournehem, un ricco finanziere, amante della madre, che  la spinse ad  avere un futuro  presso la corte, l'educazione ricevuta  che in apparenza sembrava impostata sulla mondanità, aveva oltre alla raffinatezza all'eleganza anche  una buonissima  cultura artistica e letteraria.
Nel 1741 Jeanne-Antoinette sposò il nipote del suo  tutore, Guglielmo Lenormant,



 al quale venne regalato il castello d'Etoile,  divenne  così la marchesa d'Etoiles, ebbe due figli, il primo morì dopo poche mesi, nell'agosto 1744  nasce la sua seconda figlia Alexandrine che lei adora 



Grazie all'intervento della famiglia, riuscì  partecipare alla cerimonia per celebrare l'anniversario di matrimonio del re.
 Luigi XV  rimase affascinato e le acquistò il titolo di marchesa di Pompadour, nel maggio del 1745, quando aveva solo ventitrè anni, fu nominata dal re marchesa di Pompadour, in seguito nel settembre dello stesso anno venne  presentata a corte, ad un ballo mascherato dato a Versailles.





Fin dall'inizio, sia la famiglia reale, che i rappresentanti della corte, si mostrarono palesemente indignati, nei confronti  della marchesa, non era nobile di origine , bensì faceva parte della finanza, ma il re stesso aveva debiti presso l'alta finanza francese.
Bella colta ed elegante, abile nella conversazione, brava nel canto,  nella recitazione, con abilità politica,  riuscì a conquistare completamente il re, che avendo perso da poco la sua giovane amante, mentre la regina evitava il talamo nunziale,  esausta  per le fatiche dei numerosi parti, Luigi XV era più che disposto ad intrecciare una nuova relazione. 

 re Luigi XV

Fu  così  che Jeanne- Antoinette, acquisito il titolo nobiliare di marchesa per volere del re, ottenne la separazione dal marito e si trasferì a Versailles, con la figlia,  in un appartamento collegato alle stanze reali da una scala segreta.
Madame d'Etoiles lo iniziò ai piaceri della letteratura, delle arti, dell'architettura e del giardinaggio, mentre invece prima il passatempo preferito del re era costituito esclusivamente dalla caccia al cervo.



Divenne la  sopraintendente ai divertimenti del sovrano, istituendo in una galleria di Versailles un teatro, al quale furono chiamati i più grandi attori dell'Opéra e della Comédie-Française, e dando feste sontuose e rappresentazioni anche  nei castelli che il re le donò o che fece costruire appositamente per lei.
Il castello di Bellevue, fu la residenza di Madame Pompadour,



 dove in pochissimi giorni in seguito ad una peritonite morì sua figlia Alexandrine.



Pur essendo innamorata del re,  si rese conto abbastanza presto di non riuscire a calmare e soddisfarne  i bollenti ardori,  il re rivolgeva comunque le sue attenzioni ad altre giovani donne che gli venivano procurate dal gentiluomo di camera, malgrado questo, malgrado il fatto che non fosse mai riuscita a farsi amare ne dal popolo, ne dalla nobiltà, riuscì a rimanere  per circa venti anni, una fedele confidente e saggia consigliera.



 Da  borghese  divenne una vera aristocratica, in tanti anni riuscì ad esercitare una benefica influenza sulle arti e sulla letteratura, accordando protezione ad artisti, scrittori e filosofi come Montesquieu, Rousseau e Voltaire, che la definì sincera e tenera, proprio grazie a lei  e al  difficile compito di adoperarsi per sostenere gli enciclopedisti, affinché terminassero l'Encyclopédie e continuassero a pubblicare, nonostante il decreto di soppressione,  riuscendo ad avere un ruolo  di rilievo nella diplomazia internazionale dell'epoca, contribuì allo sviluppo della porcellana avendo ottenuto un decreto emanato 1753 da Luigi XV che ordinava il trasferimento della fabbrica di  manifattura di Vincennes, che era conosciuta per la produzione di fiori, a Sévres. 





In seguito agli interventi della Pompadour, che era animatrice delle varie attività artistiche  del regno, per sviluppare  la fabbrica il re,  ospitava a Versailles una volta all'anno, una mostra mercato con gli oggetti prodotti, dalla fabbrica reale e da altri artisti, ogni appartenente alla corte non poteva evitare di fare  acquisti, così come ogni artigiano e artista cercava di ingraziarsi la benevolenza della favorita del re. Il denaro ricavato doveva servire per sostenere gli artisti , che con il loro estro portavano ai massimi livelli la produzione reale, in pochi anni la porcellana di Sévres divenne celebre non solo per i fiori, ma per i suoi raffinati servizi da tavola,


 per i giganteschi vasi che ornavano i giardini, con i nuovi colori come il rosa Pompadour, il "bleu du roi", il giallo, il verde pomo e il verde prato, 



così come le statuine venivan modellate seguendo i  disegni di stilisti come Boucher e poi Clodin. 



 Da Sèvres uscirono anche le caratteristiche placche di porcellana destinate a ornare i mobili dello stile Luigi XV, oltre ai delicati bassorilievi per la decorazione delle pareti. 
 In realtà  la Pompadour non governò  il paese, il re con lei si confidava e a lei affidava l'esecuzione della maggior parte delle sue decisioni, l'impressione che il popolo ne traeva era che lei  governasse  perché  delegava i compiti a tutti i suoi protetti  che raggiunsero posizioni importanti.
Aveva anche la passione per lo champagne  era sempre felice di berlo, lo considerava il segreto per avere  suo aspetto sempre fresco, e la sua bellezza, una diceria diceva che la coppa di champagne il bicchiere che veniva utilizzato per degustare il famoso spumante sia stata modellata  proprio sui seni della bella madame


Trascorse gli ultimi anni ritirata nei suoi appartamenti, conservando intatti grazia, fascino, vivacità intellettuale e lucidità, consapevole che la corona versava in una condizione  difficile, sapeva anche che il futuro non avrebbe dato al suo re  la gloria che aveva ardentemente aveva  desiderato.
La Pompadour diceva: Quando morirò, sarà di crepacuore.
Nel 1764, morì probabilmente di cancro,  il re non le fu accanto nell'agonia, ma le concesse di morire a Versailles, un privilegio accordato solo ai membri della famiglia reale.
Così commentò Voltaire: "Sincera per natura, amò il re per se stesso; aveva rettitudine nell'anima e giustizia nel cuore, doti che non capita di incontrare tutti i giorni."...E' la fine di un sogno.








8 commenti:

  1. Oggi siamo in Francia nientemeno che alla corte di Luigi XV, dove intrighi, menzogne verità interessi economici passano dall'alcova del re, sembra non sia cambiato nulla, tutto gira intorno al potere, al sesso e al denaro, perchè il denaro è potere, questa donna era comunque una donna forte ed intelligente e innamorata del re, screditata dai più ma apprezzata da poche menti eccelse, ha fatto molto per la corona, oggi festa della donna, speriamo che le donne possano dimostrare quanto valgono sopratutto fuori dal letto dei potenti

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  2. Grazie Enrica un'altra storia scritta molto bene... Leggo sempre molto volentieri le tue storie.. Mi sto facendo una cultura grazie a te... Attendo il prossimo racconto ciao Maurizio G.

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  3. Un lavoro fatto molto bene che sintetizza egregiamente un periodo storico e una donna affascinante, ma sopratutto intelligente e colta.

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  4. Gentile signora Enrica, desidero ringraziarla per le sue sempre, bellissime relazioni, mi fa molto piacere riceverle , continui così

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  5. Bello,esauriente scritto con stile e accuratezza.Anna B.

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  6. Uno splendido spaccato di storia della Francia ai tempi di Luigi XV. L'esempio di una donna forte, scaltra e con un bagaglio culturale su vasta scala. Tutto ciò gli ha permesso di diventare tra le donne più potenti del XVIII secolo. Un interessante racconto degno della solita bravura dell'autrice. G

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  7. Una donna potente e intelligente, che ha lasciato un'immagine di se' non ancora compresa. Grazie Enrica di questo bel approfondimento.

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  8. Veramente una bella pagina Enrica! Riesci sempre a far emergere gli aspetti segreti e poco noti dei personaggi che descrivi e ne racconti la vera storia sconosciuta ai più che, in genere, hanno una opinione superficiale sia della Pompadour che della sua epoca. Grazie.

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