Nel 1400, per gli uomini del tempo, venne ideata puramente a scopi pratici, la braghetta, a quei tempi, le calze erano separate e lasciavano scoperte, le parti intime mettendo in evidenza gli attributi maschili, nel 1500 invece divenne il simbolo della virilità, si diffuse rapidamente fra gli uomini come capo intimo d'abbigliamento.
Nei ritratti dell'epoca, veniva messa in mostra, tutti gli uomini di potere, sovrani, aristocratici, politici, non esitavano a mostrarla, era diventata indispensabile, un esempio su tutti Enrico VIII, re d'Inghilterra che la sfoggiava persino nei ritratti ufficiali.
Dobbiamo dire che nel medioevo, anche se la braghetta era già utilizzata, veniva esibita in modo molto più sobrio.
Fu nel rinascimento che, venne considerata un elemento di moda maschile, ed esibita dai ceti più benestanti, il simbolo della virilità e del potere, gli uomini importanti dovevano stupire,.... ancora oggi si dice per definire chi comanda in una famiglia
"Chi porta i pantaloni".
Mai avrei pensato che nel Cinquecento la moda, avrebbe raggiunto un livello di esibizione simile, in quella tasca che avrebbe dovuto coprire le parti intime, veniva infilato di tutto, inizialmente forse per comodità. Ma così facendo si resero conto che ponendo per esempio, un fazzoletto si otteneva un effetto di ingrossamento del pene, tecnica che veniva utilizzata anche dalle donne per aumentare il seno o le natiche.
Così i sarti presero a trasformare la tasca della braghetta, a ricavarne un pene di stoffa, che usciva dalle sopravesti. Per evitare che l' estremità oscillasse, per non far cadere nel ridicolo chi l'indossava, in sartoria eccedevano con rinforzi e punti di tensione, affinché apparisse ben salda come la prua di una nave, anticipava con gloria chi la indossava, era il simbolo della virilità, lo preservavano, lo sostenevano, lo innalzavano, tutto questo per dimostrare forza, machismo, il maschio dominante poteva esibire il pene eretto come uno scettro.
Le “braghette” potevano essere rosse fiammeggianti o dure come l’acciaio, nell' arte hanno sempre voluto stupire. Da Enrico VIII a Francesco Maria della Rovere, ritratto dal Parmigianino:
Tiziano – Ritratto di Francesco Maria della Rovere (1536-1538) Il grande ritratto da condottiero del Rinascimento esprime mascolinità. Francesco Maria I della Rovere riflette la potenza dalla barba all’ armatura scintillante e scura, dal pomo della spada e dal bastone, mette in mostra delle braghette in maglia metallica. ma osservando il suo volto si nota una stanchezza, profonda che mal si associa a questa esibizione di mascolinità.
Hans Holbein – cartone per l’affresco di Whitehall (1536-1537)
Enrico VIII è disegnato a grandezza naturale da Holbein in questo cartone preparatorio, per un affresco sulla dinastia Tudor. Il pittore vuole che chi osservi l'opera, sia intimidito come un suddito al cospetto del re, la testa quadrata e le spalle larghe, incutono timore, poi invita, a far cadere lo sguardo sulle braghette, che in modo chiaro dimostrano potere e potenza sessuale, completata dal pugnale al suo fianco, un'altro simbolo della potenza che può danneggiare chi si permetta di affrontarlo.
Armatura di Enrico VIII (1540)
Ai giorni nostri solo pochi abiti del XVI secolo sono sopravvissuti. Abbiamo però diverse armature che ci raccontano che Enrico VIII portava davvero braghette stravaganti come quelle che ostenta nel ritratto di Holbein
Jacopo Pontormo – Ritratto di un Alabardiere (1528-1530)
Pontorno amava ritrarre nudi molti uomini,ma in quest'opera quello che ritrae è un ideale politico, un giovane, pronto per difendere la Repubblica fiorentina, aggiungendo un tocco di dolcezza, per questo giovane e la sua virilità.
Giovanni Battista Moroni – Ritratto di Antonio Navagero (1565) Il Navagero indossa un soprabito scuro profilato in pelo di lince dalle striature biancastre, a rappresentare la propria ricchezza e la propria condizione economica e di potere Sotto il soprabito aperto sul davanti, si vede un completo dal colore acceso, con un piccolo spacco poco sopra la braghetta molto attillata e molto esibita essendo appoggiato alla scrivania, ha nelle mani una busta, sembra colto mentre svolgeva la sua attività di rettore nella città di Bergamo, era un uomo intelligente, lo sguardo gentile e sensibile, queste braghe rosse hanno ostentato la virilità del personaggio.
La cavalleria medievale, nel XVI secolo in Europa, era piena di immagini “sessuali” di questo tipo. Due uomini in sella a cavalli, con lunghe lance, si fronteggiavano di fronte a un pubblico in gran parte femminile. Questo cavaliere è vestito per stupire come se avesse una divinità tra le gambe.
Tiziano – Ritratto di Ranuccio Farnese (1542)
Nessun artista è concentrato sul fallo, come Tiziano, gli uomini vengono ritratti attraverso la virilità, lo fa mandando diversi messaggi ricchi di significati, con una serie diversificata di braghe. Per Tiziano, da maschilista, quale era, le donne dovevano attendere gli uomini nella camera da letto perché gli uomini erano uomini. In questo ritratto il soggetto ritratto è Ranuccio Farnese, appena dodicenne, ma, per il pittore già molto virile.
Georg Pencz – Ritratto di giovane seduto (1544)
Anche in questo ritratto, il richiamo alla sessualità e all'impetuosità della gioventù, viene ostentata dalla braghetta prominente,ma anche lo sguardo deciso, quasi minaccioso, duro a sottolineare il suo ruolo autorevole
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Alonso Sanchez Coello – Ritratto di Alessandro Farnese (c 1550-1588)
Gli uomini delle più potenti delle dinastie aristocratiche italiane utilizzavano questo capo d’abbigliamento, che accresceva l'immagine della potenza personale, aumentava anche come capacità di continuare a generare eredi maschi, e di conseguenza permettere la continuità di queste famiglie molto potenti.
Giorgione – La Tempesta (1506-08)
In questo dipinto, traspare come fosse importante per un uomo di quei tempi, manifestare la propria sessualità, anche in un contesto dove una povera contadina seminuda allatta il proprio figlio all'aperto, senza casa, senza cibo, l'uomo sembra non vedere la condizione disperata della donna, solo manifestare attraverso la sua braghetta il suo interesse da predatore
Dicono che il mondo sia cambiato, ma se pur ci siamo evoluti il succo rimane sempre attuale sesso e potere, ostentazione di quello che abbiamo R.
RispondiEliminaCondivido del tutto il commento precedente e aggiungo che la società maschilista e della apparenza ha radici lontane, un plauso ad Enrica per averci proposto un tema originale inserito in un contesto di arte. G
RispondiEliminaGrazie Enrica anche questa volta mi hai fatto scoprire una cosa che non avevo mai sentito.... Brava alla prossima.... Ciao Maurizio G.
RispondiEliminaEnrica non ha dimenticato uno spunto offertoci in una lezione di storie dell'arte. Ne ha fatto un racconto brillante, ben documentato e che induce alla riflessione.Brava!!
RispondiEliminaDa un particolare apparentemente secondario hai messo in evidenza l’importanza sociale che ha avuto nella storia tanto da essere determinante anche nelle opere d’arte, Ammiro la tua perspicacia, grazie Enrica. Un’altra pagina che conservo nella tua cartella, ciao.
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