MODIGLIANI
E LA MOSTRA A MILANO
Milano
1 settembre 2013
Sono
in piazza Duomo, una fila di persone è davanti all'entrata della
cattedrale, le guardie controllano il contenuto di borse e tasche,
mi sposto lateralmente e sono davanti al Palazzo Ducale, faccio
qualche foto, il sole brilla sulle guglie del Duomo che ha ancora
delle impalcature per il restauro o pulizia dallo smog.
Sono
sola, avrei dovuto venire la settimana prossima, ma per degli
inconvenienti, all'ultimo momento, ho deciso di venire oggi alla mostra di Modigliani, e i pittori maledetti.
Dopo
aver effettuato il pagamento del biglietto, pensavo mi ritirassero
la borsa come solitamente avviene, ma questa volta non mi è stato
chiesto....un'altra carenza che ho notato, avevano audio guide
solamente in Italiano e in Inglese, i turisti francesi o tedeschi
cosa possono aver pensato?
Inforco
le cuffie, inizio il mio percorso, la mostra si apre con una
descrizione. A noi è concesso di vedere questa mostra, grazie al
mecenate Jonas Netter, un uomo schivo e timido, grandissimo
amante dell'arte, benestante ma non ricco, da potersi permettere gli
amati impressionisti.
Per caso si è imbattuto nei quadri di Modigliani
o forse di Utrillo, due pittori sconosciuti a quel tempo, che avevano
il vizio del bere, essendo molto spesso ubriachi eccedevano, e
venivano rinchiusi in prigione dalla gendarmeriè , non avendo soldi,
pagavano la libertà con i loro dipinti.
In un ufficio della
questura di Parigi, Jonas Netter, che si era recato per il rinnovo
dei suoi documenti, nota tutte queste tele, chiese al questore, il
quale lo indirizzò presso l'agente di tutti questi grandi geni della
pittura e della sregolatezza.
L'agente squattrinato, come i pittori
che rappresentava, si chiamava Lopol Zborowsky era polacco. Netter
fu molto coraggioso decidendo di mettersi in società subito, con
diritto di prima scelta, in un'avventura silenziosa, che lo ha
portato nel tempo ad avere una collezione molto ben strutturata,
arrivò ad aver 40 opere di Modigliani e decine e decine di Utrillo,
di sua madre Susanne Valadon, di Derain, Vlamick, Kinsling.
Tutti
artisti che senza l'aiuto di Netter non sarebbero riusciti a mantenersi e
lavorare, per ultimo si aggiunse Chaim Soutine, tanto misero da
farsi annunciare da un amico misero quanto lui : "Modigliani ", per diventare poi un grande dell'espressionismo.
L'altra
caratteristica è che tutti questi pittori erano ebrei, così come
Jonas Netter.
Definiti
gli anni folli di Parigi è il periodo che agli inizi del 1900 tra la
fine della prima guerra mondiale e la crisi del 1929 fa di
Monparnasse il centro del mondo, quello che pochi anni prima era
Montmartre, un quartiere di " pazzoidi" così lo definiva
Apollinaire. Modigliani era sbarcato a Parigi nel 1906 nel quartiere
di Monparnasse voleva realizzare il suo sogno, nel quartiere degli
artisti, non solo di pittori, ma anche scrittori, si poteva
incontrare Picasso, Chagal, Cocteau, Hemingwai, persino Lenin.
La
fortuna di Modigliani iniziò il giorno dopo la sua morte.
Gli scatti di collera, le liti, le ubriacature e le altrettante gentilezze, la sua aurea di ebreo italiano colto, dai bei modi e dal grande charme, da un lato gli permettevano di distinguersi, dall'altro lato erano il segnale di uno sforzo e di una ricerca che lo stremava.
Se
avesse seguito la moda avrebbe vissuto in modo decente, ma non volle
scedere mai a compromessi.
Zborowky
entra in contatto con Modigliani, grazie ad una mostra dove
esponevano oltre a lui Matisse, Picasso, Ortis de Zarade e Kisling,
si dice che la fosse stata la moglie di quest'ultimo a permettere
l'incontro. Zborowsky, per permettere a Modigliani di continuare la
sua opera, gli mise a disposizione la sua casa per dipingere, visto
che non aveva nemmeno una sua casa, spesso mangiava li, sembra che
il mercante d'arte, non riservò mai a nessun'altro un simile
trattamento di riguardo.
Grazie
all'unione di Zborowsky con Netter, che ottiene l'esclusiva delle
opere di Modigliani, dopo dieci anni di vita a Parigi, ha finalmente
una casa e anche se gravemente malato, con l'aiuto di Netter
soggiorna per un periodo in Costa Azzurra.
E'
un pittore che non viene capito, i suoi nudi sconvolgono,
mentre i suoi colleghi iniziano ad
avere dei riconoscimenti, a vendere le proprie opere, Modigliani
ostinatamente continua a dipingere, i suoi volti con l'incarnato che
ricorda gli studi fatti in toscana, fino alla morte a soli 36 anni.
Era diventato papà e la sua compagna Jeanne Hbuteme , si suicidava
il giorno seguente alla sua morte, mentre attendeva il loro secondo
figlio, nel gennaio del 1920.
La
collezione Netter, dopo Modigliani ha continuato ad essere
arricchita da pittori come Soutine, Utrillo, Susanne Valadon, Kisling.
l'arte in quegli anni diventa autonoma dal soggetto e dalle tradizioni che ogni pittore può avere, si ribaltano i canoni conosciuti creando una vera e propria rivoluzione.
All'interno della mostra troviamo venti quadri di Chaim Soutine, amico di Modigliani, arrivato dalla Lituania a piedi, sporco, pieno di parassiti con un odore poco piacevole che si porterà per tutta la vita.
Da Modigliani impara l'uso del fazzoletto per pulirsi il naso, comincerà ad usare la vasca da bagno solo dopo essere diventato ricco e in seguito alle insistenze della sua amante
.
Netter lo aiuta nei momenti di difficoltà, ma grazie ad un altro ricco collezionista Alfred Barnes la sua vita cambierà, diventa ricchissimo e dimentica anche il buono di Modigliani di lui parlerà così:
"Non mi parlate di quell'Italiano che mi ha fatto diventare quasi alcolizzato"
Di Netter, persona molto riservata conosciamo solo la sua passione per l'arte che oggi ho potuto ammirare, ma molto poco della sua vita.
l'arte in quegli anni diventa autonoma dal soggetto e dalle tradizioni che ogni pittore può avere, si ribaltano i canoni conosciuti creando una vera e propria rivoluzione.
All'interno della mostra troviamo venti quadri di Chaim Soutine, amico di Modigliani, arrivato dalla Lituania a piedi, sporco, pieno di parassiti con un odore poco piacevole che si porterà per tutta la vita.
Da Modigliani impara l'uso del fazzoletto per pulirsi il naso, comincerà ad usare la vasca da bagno solo dopo essere diventato ricco e in seguito alle insistenze della sua amante
.
Netter lo aiuta nei momenti di difficoltà, ma grazie ad un altro ricco collezionista Alfred Barnes la sua vita cambierà, diventa ricchissimo e dimentica anche il buono di Modigliani di lui parlerà così:
"Non mi parlate di quell'Italiano che mi ha fatto diventare quasi alcolizzato"
Di Netter, persona molto riservata conosciamo solo la sua passione per l'arte che oggi ho potuto ammirare, ma molto poco della sua vita.