il filo dei ricordi-racconti

sabato 31 agosto 2013


    Il fiume Adda e Leonardo da Vinci

                              

Più di 500 anni fa, Leonardo da Vinci con una lettera si annunciava  a Ludovico  Sforza detto il Moro, una specie di curriculum/vitae dove elencava le sue qualità di inventore, più che di artista pittore, un modo per far colpo sull'allora Signore di Milano, elencava in nove punti quanto fosse capace a progettare e a creare macchine da guerra.
 Si trasferisce a milano nel 1482, nella città i maggiori esempi delle sue opere sono il "Cenacolo Vinciano" e le chiuse, sui navigli.



Fu  proprio di Ludovico il Moro ad incaricare Leonardo di studiare un sistema che permettesse la navigazione dal lago di Como fino ai navigli nel cuore di Milano
Leonardo progettò il sistema delle chiuse per ovviare ai dislivelli del terreno e permettere la navigazione, le chiuse di Leonardo sono state adottate in tutto il mondo.


Le mie informazioni sono nozioni acquisite in occasione di una visita guidata sui navigli, ma come sempre accade, non si è mai imparato abbastanza, e parlando con Pachino, un amico di Eldy, in occasione di una nostra uscita in compagnia, ho avuto modo di approfondire cose che non sapevo.
Il fiume Adda, che scorre in Lombardia con un percorso lungo 300 km Nasce in Valtellina, si tuffa nel lago di Como e poi riprende la sua corsa fino al Po, attraversando la terra di mezzo fra le province di Milano, Lecco e Bergamo. 


Per secoli ha permesso un collegamento stabile fra il capoluogo e le regioni circostanti lungo l’asse Nord-Sud, segnando il confine naturale fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.
 Il suo corso è caratterizzato oltre a significative testimonianze storiche e culturali, dal paesaggio compreso in aree protette e riserve naturalistiche.
 Non sapevo che l'Adda fosse  stato fonte di ispirazione di  tanti progetti, disegni e quadri del famoso Leonardo.
 Pachino mi spiega  che ad Imbersago si può attraversare il fiume in pochi minuti con un traghetto a mano  che è la riproduzione esatta eseguita in base agli studi e dai disegni di Leonardo, è un barcone in legno di 60 metri quadrati che può trasportare 100 persone e 5 macchine, pur essendo governato da una sola persona con l'aiuto di un bastone, il tutto senza motore collega Imbersago, in provincia di Lecco con Villa d' Adda nel bergamasco.


Mi spiega inoltre che a Trezzo sull'Adda, proprio in prossimità del castello, dove ora rimangono solo i resti di quel che era una roccaforte di difesa,



prima  tra il  Barbarossa e il ducato di Milano e successivamente tra le famiglie dei Visconti e dei Torriani, Leonardo da Vinci,  subì il fascino di questo fiume e iniziò a cercare il  panorama adatto per i suoi quadri.
 Si dice infatti che la veduta  che sta dietro le spalle della celebre Gioconda sia  di queste parti,  riprodusse queste bellezze anche in celebri dipinti ora custoditi nella chiesa di San Francesco maggiore in Milano. 
 Per i due dipinti della Vergine delle rocce,si spostò nella zona rocciosa dell'Adda, vicino a Porto d'Adda infatti lo sfondo dei quadri è molto  simile  al panorama che ancora oggi si può vedere, queste tele sono  ora  sono costudite una al museo del Louvre di Parigi, e l'altra alla National Gallery di Londra.

 Nel periodo che risiedette a Vaprio d'Adda presso la splendida villa di Francesco Melzi, suo erede e più grande collaboratore, disegnò il fiume Adda, lo studiò cercando di sfruttare la forza dell'acqua, iniziò a fare schizzi in china e in seppia sfruttando anche la tecnica di disegno sanguigna, molti dei suoi schizzi e disegni sono ora conservati nella Raccolta Reale dei Windsor, mentre nella Biblioteca Ambrosiana conservano il codice atlantico,e io, non sapendo cosa fosse mi sono documentata:
è un codice di grandi dimensioni che contiene 1750 tra disegni, schizzi progetti e studi di Leonardo che variano da anatomia,astronomia, botanica, matematica, meccanica studi sul volo degli uccelli, studi di ingenieria meccanica e di architettura, sono fogli senza un ordine cronologico o di studio, ma che dimostrano il genio di Leonardo.
La promessa fatta con Pachino e di trovare almeno un giorno per poter visitare tutto questo,non solo per la storia ma per poter vedere con i nostri occhi la bellezza del panorama  e gustare le prelibatezze di queste zone che  variano, si distinguono ma .....la  gastronomia di queste zone che  è fatta di scambi. La storia di questo fiume, la troviamo anche sulle tavole, lungo le rive dell'Adda convivono,
  i casoncelli bergamaschi

,con il risotto di salsiccia



 e zafferano tipico della zona di Monza, o il risotto col pesce persico tipico del lago di Como,i musultitt (agone affumicato) pesce tipico

 del lago di Como e di Lecco, con  i formaggi delle prealpi,  famosi sono i formaggini di Montevecchia, che si possono mangiare freschi o stagionati con olio pepe in polvere 




Una cosa è certa ci incontreremo ancora, e ancora,  mi faranno vedere posti nuovi, e mi faranno gustare nuove pietanze....grazie a Pachino e a Teresa per avermi accolta, e sopratutto di farmi imparare così tante cose e a Riccardo per avermi permesso di conoscerli, è un racconto fatto a quattro mani, dove tutto quello che mi viene spiegato,  viene scritto, forse bene o forse no,  ma che  io sono contenta per tutto quel che ho acquisito e che voglio trasmettere.

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