Il fiume Adda e
Leonardo da Vinci
Più di 500 anni fa, Leonardo da Vinci
con una lettera si annunciava a
Ludovico Sforza detto il Moro, una
specie di curriculum/vitae dove elencava le sue qualità di inventore, più che
di artista pittore, un modo per far colpo sull'allora Signore di Milano, elencava in nove punti quanto fosse capace a progettare e a creare
macchine da guerra.
Si trasferisce a milano nel 1482, nella città i maggiori
esempi delle sue opere sono il "Cenacolo Vinciano" e le chiuse, sui
navigli.
Fu
proprio di Ludovico il Moro ad incaricare Leonardo di studiare un
sistema che permettesse la navigazione dal lago di Como fino ai navigli nel
cuore di Milano
Leonardo progettò il sistema delle chiuse
per ovviare ai dislivelli del terreno e permettere la navigazione, le chiuse di Leonardo sono state adottate in tutto il mondo.
Le mie informazioni sono nozioni
acquisite in occasione di una visita guidata sui navigli, ma come sempre
accade, non si è mai imparato abbastanza, e parlando con Pachino, un amico di
Eldy, in occasione di una nostra uscita in compagnia, ho avuto modo di
approfondire cose che non sapevo.
Il fiume Adda, che scorre in Lombardia
con un percorso lungo 300 km Nasce in Valtellina, si
tuffa nel lago di Como e poi riprende la sua corsa fino al Po, attraversando la
terra di mezzo fra le province di Milano, Lecco e Bergamo.
Per secoli ha
permesso un collegamento stabile fra il capoluogo e le regioni circostanti
lungo l’asse Nord-Sud, segnando il confine naturale fra il Ducato di Milano e
la Repubblica di Venezia.
Il suo corso è caratterizzato oltre a
significative testimonianze storiche e culturali, dal paesaggio compreso in
aree protette e riserve naturalistiche.
Non sapevo che l'Adda fosse stato fonte di
ispirazione di tanti progetti, disegni e
quadri del famoso Leonardo.
Pachino mi spiega
che ad Imbersago si può attraversare il fiume in pochi minuti con un
traghetto a mano che è la riproduzione
esatta eseguita in base agli studi e dai disegni di Leonardo, è un barcone in
legno di 60 metri quadrati che può trasportare 100 persone e 5 macchine, pur
essendo governato da una sola persona con l'aiuto di un bastone, il tutto senza
motore collega Imbersago, in provincia di Lecco con Villa d' Adda nel
bergamasco.
Mi spiega inoltre che a Trezzo
sull'Adda, proprio in prossimità del castello, dove ora rimangono solo i resti
di quel che era una roccaforte di difesa,
prima
tra il Barbarossa e il ducato di
Milano e successivamente tra le famiglie dei Visconti e dei Torriani, Leonardo
da Vinci, subì il fascino di questo
fiume e iniziò a cercare il panorama
adatto per i suoi quadri.
Si dice
infatti che la veduta che sta dietro le
spalle della celebre Gioconda sia di
queste parti, riprodusse queste bellezze
anche in celebri dipinti ora custoditi nella chiesa di San Francesco maggiore
in Milano.
Per i due dipinti della Vergine delle rocce,si spostò nella zona
rocciosa dell'Adda, vicino a Porto d'Adda infatti lo sfondo dei quadri è molto simile
al panorama che ancora oggi si può vedere, queste tele sono ora
sono costudite una al museo del Louvre di Parigi, e l'altra alla National
Gallery di Londra.
Nel periodo che risiedette a Vaprio d'Adda presso la
splendida villa di Francesco Melzi, suo erede e più grande collaboratore,
disegnò il fiume Adda, lo studiò cercando di sfruttare la forza dell'acqua,
iniziò a fare schizzi in china e in seppia sfruttando anche la tecnica di
disegno sanguigna, molti dei suoi schizzi e disegni sono ora conservati nella
Raccolta Reale dei Windsor, mentre nella Biblioteca Ambrosiana conservano il
codice atlantico,e io, non sapendo cosa fosse mi sono documentata:
è un codice di grandi dimensioni che
contiene 1750 tra disegni, schizzi progetti e studi di Leonardo che variano da
anatomia,astronomia, botanica, matematica, meccanica studi sul volo degli
uccelli, studi di ingenieria meccanica e di architettura, sono fogli senza un
ordine cronologico o di studio, ma che dimostrano il genio di Leonardo.
La promessa fatta con Pachino e di
trovare almeno un giorno per poter visitare tutto questo,non solo per la storia
ma per poter vedere con i nostri occhi la bellezza del panorama e gustare le prelibatezze di queste zone che variano, si distinguono ma .....la gastronomia di queste zone che è fatta di scambi. La storia di questo fiume,
la troviamo anche sulle tavole, lungo le rive dell'Adda convivono,
i casoncelli bergamaschi
,con il risotto di
salsiccia
e zafferano tipico della zona di Monza, o il risotto col pesce
persico tipico del lago di Como,i musultitt (agone affumicato) pesce tipico
del lago di Como e di Lecco, con i formaggi delle prealpi, famosi sono i formaggini di Montevecchia, che
si possono mangiare freschi o stagionati con olio pepe in polvere
Una cosa è certa ci incontreremo
ancora, e ancora, mi faranno vedere
posti nuovi, e mi faranno gustare nuove pietanze....grazie a Pachino e a Teresa
per avermi accolta, e sopratutto di farmi imparare così tante cose e a Riccardo
per avermi permesso di conoscerli, è un racconto fatto a quattro mani, dove
tutto quello che mi viene spiegato,
viene scritto, forse bene o forse no,
ma che io sono contenta per tutto quel che ho acquisito e che voglio trasmettere.
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