ADRIANO
CECIONI
Curiosando
nel web ho visto un quadro, che mi ha molto colpito, non c'era
nemmeno scritto di chi fosse, di conseguenza ho chiesto, proprio al
sito stesso, non essendo esperta col computer, non riuscivo più a
trovare il quadro che avevo visto. Mi hanno indicato un'altro sito e
da qui poi, mi indicavano due i pittori che potevano aver
rappresentato quel che io cercavo , ma che non riuscivo a spiegare.
Il quadro che io avevo visto, un bellissimo panorama probabilmente di
Napoli, avrebbe potuto essere di Cecioni Adriano, ho fatto una
ricerca ma non era questo il pittore.Dal momento che mi stavo
documentando, ho continuato ...
Nei
pressi di Firenze precisamente a Fontebuona nasce il 26 luglio il
pittore Adriano Cecioni, più che un pittore è uno scultore.
Affina
la tecnica, studiando all'Accademia delle belle arti di Firenze,
seguendo l'impostazione di caricare l'immagine di valori teorici e
filosofici.
Durante
la guerra di Indipendenza, che lo ha visto volontario, incontra
Telemaco Signorini, ritornato dal fronte , si trova con lui al caffè
Michelangelo a Firenze , dove discutono di pittura in particolare dei
macchiaioli, di come applicare questi nuovi principi anche alla
scultura.
Grazie
ad una borsa di studio, si trasferisce a Napoli, dove diventa
l'animatore della scuola di Resina, insieme ad altri pittori Giuseppe
De Nittis, Federico Rossano, scuola dove venivano adottati, i
principi del verismo già sostenuti dalla scuola di Posillipo. A Napoli modella alcune sculture tra le quali il famoso suicida. Ha scritto diverse note critiche,
insieme ad altri pittori, si promuove come esperto della tecnica
macchiaiola, la sua scultura " il suicida", non viene
apprezzata dalla critica.
Vedendo che il De Nittis in Francia, ha un
notevole successo, ritorna a Firenze e poi, successivamente, parte
per la Francia, con la famiglia, facendosi ospitare dall'amico De
Nittis, la sua opera il bambino col gallo è un successo.
Malgrado i
riconoscimenti, sia del pubblico che della critica, dove gli viene apprezzato il merito, e lo sforzo di portare nelle opere, il
movimento, la vita, utilizzando il modo di sorprendere, il Cecioni però non riesce ad adeguarsi alla vita francese, alla commercializzazione
dell'arte, forse è anche geloso del successo dell'amico, De Nittis,
fino a che si logorano i rapporti tra i due .
Si
trasferisce a Londra, dove lavora come illustratore, collabora con il
giornale " Vanity Faire" realizzando 26 caricature di
politici ed esponenti della vita londinese, riesce ad affiancare il
lavoro di giornalista e di scrittore e realizza ancora belle sculture
"la madre" terminata nel 1880.
Cerca sempre nei suoi
soggetti, di rappresentare la quotidianità nella vita domestica.
Ritorna a Firenze e nel 1884, riprende il suoi temi teorici e
filosofici con degli acquerelli e gessi, rappresentando la sorpresa
della natura, la dignità dell'umile e del modesto, oltre alla santità
della vita domestica.
Ottiene
la cattedra di disegno nel magistero di Firenze, e, proprio nel
periodo in cui la sua produzione artistica, raggiunge i
riconoscimenti, cercati e sperati, Adriano Cecioni muore il 23 maggio
1886
Sei molto brava e spieghi molto bene. Complimenti Lucia ♥
RispondiElimina