il filo dei ricordi-racconti

mercoledì 7 agosto 2013

ADRIANO CECIONI



ADRIANO CECIONI



Curiosando nel web ho visto un quadro, che mi ha molto colpito, non c'era nemmeno scritto di chi fosse, di conseguenza ho chiesto, proprio al sito stesso, non essendo esperta col computer, non riuscivo più a trovare il quadro che avevo visto. Mi hanno indicato un'altro sito e da qui poi, mi indicavano due i pittori che potevano aver rappresentato quel che io cercavo , ma che non riuscivo a spiegare. Il quadro che io avevo visto, un bellissimo panorama probabilmente di Napoli, avrebbe potuto essere di Cecioni Adriano, ho fatto una ricerca ma non era questo il pittore.Dal momento che mi stavo documentando, ho continuato ...
Nei pressi di Firenze precisamente a Fontebuona nasce il 26 luglio il pittore Adriano Cecioni, più che un pittore è uno scultore.
Affina la tecnica,  studiando all'Accademia delle belle arti di Firenze, seguendo l'impostazione di caricare l'immagine di valori teorici e filosofici.



Durante la guerra di Indipendenza, che lo ha visto volontario, incontra Telemaco Signorini,  ritornato dal fronte , si trova con lui al caffè Michelangelo a Firenze , dove discutono di pittura in particolare dei macchiaioli, di come applicare questi nuovi principi anche alla scultura.
Grazie ad una borsa di studio, si trasferisce a Napoli, dove diventa l'animatore della scuola di Resina, insieme ad altri pittori Giuseppe De Nittis, Federico Rossano, scuola dove venivano adottati, i principi del verismo già sostenuti dalla scuola di Posillipo.  A Napoli modella alcune sculture tra le quali il famoso suicida. Ha scritto diverse note critiche, insieme ad altri pittori, si promuove come esperto della tecnica macchiaiola, la sua scultura " il suicida", non viene apprezzata dalla critica.
Vedendo che il De Nittis in Francia, ha un notevole successo, ritorna a Firenze e poi, successivamente, parte per la Francia, con la famiglia, facendosi ospitare dall'amico De Nittis, la sua opera il bambino col gallo è un successo.


 Malgrado i riconoscimenti, sia del pubblico che della critica, dove gli viene apprezzato il merito, e lo sforzo di portare nelle opere, il movimento, la vita, utilizzando il modo di sorprendere,  il Cecioni  però non riesce ad adeguarsi alla vita francese, alla commercializzazione dell'arte, forse è anche geloso del successo dell'amico, De Nittis, fino a che si logorano i rapporti tra i due .


Si trasferisce a Londra, dove lavora come illustratore,  collabora con il giornale " Vanity Faire" realizzando 26 caricature di politici ed esponenti della vita londinese, riesce ad affiancare il lavoro di giornalista e di scrittore e realizza ancora belle sculture "la madre" terminata nel 1880. 



Cerca sempre nei suoi soggetti, di rappresentare la quotidianità nella vita domestica. Ritorna a Firenze e nel 1884,  riprende il suoi temi teorici e filosofici con degli acquerelli e gessi, rappresentando la sorpresa della natura, la dignità dell'umile e del modesto, oltre alla santità della vita domestica.

Ottiene la cattedra di disegno nel magistero di Firenze, e, proprio nel periodo in cui la sua produzione artistica, raggiunge i riconoscimenti, cercati e sperati, Adriano Cecioni muore il 23 maggio 1886








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