il filo dei ricordi-racconti

lunedì 12 agosto 2013

Il supermercato


Se c'è una cosa che proprio non mi piace fare, è andare a fare la spesa, ma purtroppo, mi tocca,  volente o nolente ci devo andare. Cerco un supermercato dove trovo di tutto, ma molto più contenuto di un centro commerciale, qui trovo quel che mi serve senza essere tentata dalle mille offerte, che nei centri più grossi fanno, dove solitamente si entra per acquistare prodotti di consumo quotidiano, e si esce con tante altre cose messe in offerta o in promozione che ti colpiscono, tornando poi a casa con il portafoglio vuoto.

Preferisco evitare, e acquistare solo quel che mi serve, tenendo conto, che anche qui, acquisterò qualcosa che teoricamente non era compreso nella lista preparata, e che sicuramente dimenticherò qualcos'altro perchè io, faccio così.
Inizio il mio giro, cerco la lista della spesa,  ma non la trovo, probabilmente l'ho lasciata sul tavolo a casa, e allora vado a memoria.
 Inizio a riempire il carrello, i detersivi per la casa, per l'igiene personale, la carta casa, qualche bottiglia di bibite , l'acqua, finchè arrivo davanti al frigo cerco le cose confezionate di consumo quotidiano, yogurt, mozzarella, e altri prodotti, di libero servizio. Mi reco nel reparto salumeria per un po di salumi affettati freschi e qualche pezzetto di formaggio
Arrivata davanti alla pescheria rimango stupita, al banco,  c'è un signore, che qualche anno fa,  aveva un negozio di pescheria in un paese vicino al mio, scambiamo i soliti convenevoli, mi dice che in seguito ad una lunga malattia, ha dovuto chiudere l'esercizio, ora  che è guarito, è dipendente di questo gruppo di supermercati, dove si trova bene.
Avendo ancora l'animo del commerciante,  in un attimo mi propone tutto quello che avrei acquistato, se a fare la spesa ci fossi andata con mio papà.
Volevo solo delle orate da fare al cartoccio e un po di misto da fare fritto, ma lui, non rendendosene conto, forse remore degli anni precedenti, quando eravamo dei buoni clienti per il suo negozio,  mi propone le stesse cose, che il mio papà amava mangiare.


Mi dice che lo stocafisso è appena arrivato, che ha un buon prezzo, perchè ne hanno acquistato un grosso stock, dice anche,  che non mi spiega il procedimento,  di preparazione,  perchè sa che lo conosco, in realtà io non ho mai cucinato lo stocafisso quello secco, che si batte col martello di legno e poi si mette a bagno per diversi giorni, per poi essere cotto in umido con la polenta o in insalata mantecato col prezzemolo, conosco il procedimento, ma non ho mai cucinato questo pesce perchè lo faceva buonissimo la mia mamma.
Rispondo che sono sola ed è troppo costoso per me in questo periodo.

Passa allora a farmi vedere le lumachine di mare, buone, buonissime per fare il sugo,  ne acquisto una retina perchè sono già confezionate, ma arrivate fresche.
Poi mi fa vedere una confezione sottovuoto,-: " a
questa non puoi dire di no, sono sicuro che ti fa venire l'acquolina in bocca e poi confezionata così si mantiene in frigo per un po’", non ci vedo e non  capisco cosa sia, inforco gli occhiali  e poi leggo sul biglietto: aringhe confezionate sottovuoto.
Le ho acquistate... ho salutato e ho continuato il mio giro in macelleria e nel banco dei surgelati.
Tornata a casa dopo aver  sistemato la spesa, ho lavato ben bene le lumachine ho fatto il sugo, e ho chiamato due care amiche a mangiare una spaghettata a casa mia.
Nel frigorifero però rimangono le aringhe sottovuoto, non riesco, proprio non ce la faccio ad aprire quel pacchetto.
Pochi giorni dopo, ho fatto un sogno, io, che non ricordo mai, i miei sogni, questa volta l'ho ricordato:
" ero a casa mia, le aringhe molto bene in carne erano  su una griglia, cuocevano al calore della brace, sul tavolo il piatto di legno aspettava una bella polenta bianca e le papate nella cenere con la carta stagnola, erano quasi pronte, c'eravamo tutti,  tutta la mia famiglia,  non avrei potuto  mangiarle da sola".
Nel sogno ho sentito il  gusto delle aringhe salate con la polenta calda e il dolce delle patate.
Le aringhe sono ancora nel frigorifero. Ma un'idea mi frulla in testa, sono sicura che a mio papà piacerebbe tanto.
Un tuffo nei ricordi attraverso il pesce, incredibile quanto poco ci voglia per ricordare le cose belle, .un' aringa,  un sogno .


2 commenti:

  1. Un racconto che rievoca ricordi di gioventù un sogno vissuto che porta il ricordo dei nostri genitori, e di come forse anche per un fatto generazionale, li abbiamo capiti dopo che siamo diventati genitori anche noi.
    Sempre belli e leggibilissimi i tuoi racconti Enrica, brava

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  2. l'economia della famiglia sta proprio li saper comprare.
    Questo tuo articolo mi ha riportato alla mente le mie parole quando dicevo "hanno il carello pieno di robba e non sanno cosa mangiare"
    Il consumismo e le donne che non sono più donne casalinghe ( esse vanno a lavorare per poi spendere i loro soldi alle grande industrie )
    Una volta nelle scuole si insegnava economia domestica, ora materia morta, adesso siamo tutte tecnologiche, mangiando da schifo e tutto precotto.
    vedi anche il pescivendolo a tirato l'acqua al suo mulino ti faceva comprare tutto il banco se non mettevi un freno,fra tanto materialismo almeno ci ha salvato il sogno di tuo padre

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