La
storia del lago di Como e i suoi piroscafi ha radici antiche antiche.
Già
nel 1825 il duca Carlo Visconti di Modrone, con il conte Vitaliano
Borromeo, con Valentino Mordaret e la ditta Gavazzi e Quinterio
fondano la "Società Privilegiata" e ottengono il
privilegio esclusivo della navigazione a vapore su laghi e fiumi del
Lombardo-Veneto iniziando così a dotare di piroscafi i grandi laghi
del nord. Nel lago maggiore scende in acqua il Verbano, nel lago di
Como viene costruito " il Lario" e varato l'anno
successivo. E' l primo piroscafo del lago di Como fa tre viaggi di
prova il 13,14 e 15 agosto con a bordo numerosi invitati sulla rotta
Como -Domaso. Inizia il servizio passeggeri in 5 ore compreso anche
il trasbordo dal piroscafo alle barche per il trasporto a terra.
Il
piroscafo " Plinio "che entra in servizio il primo novembre
1826 coprirà la tratta Lecco-Domaso, i due piroscafi si incroceranno
oltre la punta di Bellagio e faranno trasbordo di passeggeri
attraverso l'uso di piccole barche a remi.Vengono poi studiate anche
coincidenze per la Villa Pliniana, ,oppure che da Domaso, con delle
barche a remi portino i passeggeri a Riva di Chiavenna, da dove è
poi possibile continuare per raggiungere lo Spluga..
Da un'altra società viene
costruito un nuovo piroscafo in ferro "Il Lariano" che nel
1843 entra in servizio, essendo più veloce e confortevole dei suoi
predecessori, ottiene il consenso favorevole dei viaggiatori, e ben
presto la società "Lariana" costruisce anche i pontili a
Domaso, Lecco, e Como, in particolare proprio a Como il pontile
viene costruito fuori dal porto, ne viene concesso l'utilizzo anche
alla società concorrente, a patto che non causi lesioni o intralci
l'uso al battello "Lariano".
Ventisette anni dopo subentra un'altra società la "Società Italiana" che dapprima, ampliando i lavori di terra, crea pontili a Colico a e Bellagio, aggiungendone altri due a Como. Ordina ad una ditta emergente Escher&Wyss la costruzione di 4 piroscafi-salone e in poco tempo sul lago entrano in funzione il "Lombardia e l'Elvezia" sono piroscafi di nuova concezione, a due ruote di potenza maggiore, 450 CV con una capienza di 800 persone. Successivamente vengono varati il "Como e il Lecco" anch'essi con una potenza di 450 CV ma con una capienza di 500 passeggeri. La concorrenza tra le due società si fa sentire Nel 1874 raggiungendo un accordo, fondano le "Società Riunite per la Navigazione a Vapore sul lago di Como,ma con amministrazioni ancora separate
Ventisette anni dopo subentra un'altra società la "Società Italiana" che dapprima, ampliando i lavori di terra, crea pontili a Colico a e Bellagio, aggiungendone altri due a Como. Ordina ad una ditta emergente Escher&Wyss la costruzione di 4 piroscafi-salone e in poco tempo sul lago entrano in funzione il "Lombardia e l'Elvezia" sono piroscafi di nuova concezione, a due ruote di potenza maggiore, 450 CV con una capienza di 800 persone. Successivamente vengono varati il "Como e il Lecco" anch'essi con una potenza di 450 CV ma con una capienza di 500 passeggeri. La concorrenza tra le due società si fa sentire Nel 1874 raggiungendo un accordo, fondano le "Società Riunite per la Navigazione a Vapore sul lago di Como,ma con amministrazioni ancora separate
"La
società Lariana, sul finire del secolo, raggiunge un periodo di
grande sviluppo, avendo programmato contratti sia con diligenze per
le valli lariane, sia con le ferrovie, che conducono un sempre
maggior numero di turisti , da Milano verso Como, e da Lecco Bergamo
e Brescia, ampliando anche i servizi a bordo, infatti si possono
trovare ristoranti e servizi postali, iniziando a dotare i piroscafi
di dinamo per la produzione di corrente elettrica. Il 28 maggio
1927 il Re Vittorio Emanuele III giunge a Como per inaugurare
l'esposizione del Centenario Voltiano e si imbarca sul Piroscafo
Savoia per una crociera in centro lago scortato dai piroscafi
"Plinio" e "28 ottobre". Dopo la caduta del
governo fascista verranno cambiati loro i nomi, il Savoia diventerà
Patria, e 28 ottobre diventerà Concordia, erano due piroscafi
gemelli.
Importante
anche il servizio postale che nasceva con questi battelli, servizio
che riduceva i tempi di trasporto tra l'alto lago e le due principali
città Como e Lecco. Ancora oggi sui banchi dei mercatini della zona
si possono trovare vecchie lettere e cartoline con il timbro della
posta per vie di lago.
Con
il secondo conflitto mondiale però, subentrano tante difficoltà
e il deficit raggiunge livelli elevati, fino a ridurre al minimo i
servizi. Nel 1948 il governo sperimenta sugli altri laghi del nord
Italia un servizio che però non è applicabile al lago di Como, la
società se pur in difficoltà ha ancora la voglia di ricominciare,
inizia a presentare dei piani di rimodernamento chiedendo al governo
delle sovvenzioni per i danni bellici subiti, ma la situazione si
trascina fino al 1952, quando attraverso l'Ispettorato della
motorizzazione, la società riceve ingiunzione per cessare
immediatamente il servizio lacuale, l'intera flotta è requisita dal
governo inutili sono state tutte le rimostranze presentate.
In questi giorni a Como però, proprio davanti alla
spiaggia di Villa Olmo, dove tutti i piroscafi sono stati varati nel corso
degli anni, si è riproposto un evento particolare, bloccato in un cantiere
navale da 23 anni il Patria uno dei piroscafi storici, ritorna, completamente
ristrutturato a solcare le acque del lago. Venne varato il 26 luglio 1926 a
Dervio, e da qui è ripartito dopo il restauro, settanta anni dopo è l'unico
esempio di mezzosalone esistente in Italia, misura 53,66 metri in lunghezza e
12,30 in larghezza una volta portava 900 passeggeri ora con ler
vigenti leggi
sulla sicurezza il numero è di 230. Ha un motore a vapore da 600 cavalli a
triplice espansione.
Dopo l’inaugurazione,
rimarrà ancorato a Villa Olmo fino all’inizio di settembre. Ogni fine settimana,
dalle 9.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18 sarà possibile per chiunque visitare
gratuitamente lo storico battello. Da Como, il “Patria” approderà poi a Colico
(Lecco ) e Griante
Proprio nel giorno in cui, un gruppo di amici di Eldy, erano in visita a Como.
assistevano casualmente all'attracco davanti villa Olmo, Daniela.mi,
Boba.co, Francesca.mi, Riccardo2.co, hanno sentito il racconto del
bombardamento proprio dalla figlia della madrina del Patria, che era
anche lei presente .
La signora Teresa che ora ha 96 anni e 5 figli, la quale ricorda ancora perfettamente ogni singolo
dettaglio: racconta di aver incontrato all'imbarco suor Evelina, che decisero
di fare il viaggio insieme fino a Menaggio, confidò alla suora che da poche
settimane era nato e subito mancato il suo primo figlio. Durante il viaggio
aveva avuto freddo e suor Evelina cambiò il suo posto, più riparato, con quello di Teresa , i cacciabombardieri attaccarono di
giorno, il Patria dondolò, il macchinista: urlava “tutti giù " Quando si rialzò e
cercò la suora la vide in un lago di sangue, era stata colpita a morte, Teresa,
ferita solo di striscio su una guancia e una scheggia le aveva perforato la
tasca del cappotto. Ora abita a Tosnacco, una frazione di Moltrasio da dove ha
una vista impareggiabile sul lago ritornerà domani sul Patria come ospite
d'onore
Hai descritto in maniera semplice ma precisa, molto ben fatto Enrica.
RispondiEliminaInteressante e piacevolissima lettura: attraverso le righe, si intuisce l'indubitabile affetto (condiviso!!!) per il nostro amato Lario. - Complimenti e... AD MAIORA !
RispondiElimina- luciana -
(www.comoinpoesia.com / larioinpoesia)
.
per scrivere la nostra terra prima di tutto bisogna amarla, e noi italiani siamo speciali per fare campanelismo, un pezzo di storia che magari i comaschi stessi non conoscono,il tuo racconto ha un sapore di antico, come il vino in una botte che non invecchia mai,
RispondiEliminagrazie a tutti
RispondiEliminabella presentazione, se desiderate approfondire sulla navigazione sui laghi visitate www.natantepostale.it
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