il filo dei ricordi-racconti

martedì 6 agosto 2013

LA NAVIGAZIONE SUL LARIO

La storia del lago di Como e i suoi piroscafi ha radici antiche antiche.
Già nel 1825 il duca Carlo Visconti di Modrone, con il conte Vitaliano Borromeo, con Valentino Mordaret e la ditta Gavazzi e Quinterio fondano la "Società Privilegiata" e ottengono il privilegio esclusivo della navigazione a vapore su laghi e fiumi del Lombardo-Veneto iniziando così a dotare di piroscafi i grandi laghi del nord. Nel lago maggiore scende in acqua il Verbano, nel lago di Como viene costruito " il Lario" e varato l'anno successivo. E' l primo piroscafo del lago di Como fa tre viaggi di prova il 13,14 e 15 agosto con a bordo numerosi invitati sulla rotta Como -Domaso. Inizia il servizio passeggeri in 5 ore compreso anche il trasbordo dal piroscafo alle barche per il trasporto a terra.
Il piroscafo " Plinio "che entra in servizio il primo novembre 1826 coprirà la tratta Lecco-Domaso, i due piroscafi si incroceranno oltre la punta di Bellagio e faranno trasbordo di passeggeri attraverso l'uso di piccole barche a remi.Vengono poi studiate anche coincidenze per la Villa Pliniana, ,oppure che da Domaso, con delle barche a remi portino i passeggeri a Riva di Chiavenna, da dove è poi possibile continuare per raggiungere lo Spluga.. Da un'altra società viene costruito un nuovo piroscafo in ferro "Il Lariano" che nel 1843 entra in servizio, essendo più veloce e confortevole dei suoi predecessori, ottiene il consenso favorevole dei viaggiatori, e ben presto la società "Lariana" costruisce anche i pontili a Domaso, Lecco, e Como, in particolare proprio a Como il pontile viene costruito fuori dal porto, ne viene concesso l'utilizzo anche alla società concorrente, a patto che non causi lesioni o intralci l'uso al battello "Lariano".



Ventisette anni dopo subentra un'altra società la "Società Italiana" che dapprima, ampliando i lavori di terra, crea pontili a Colico a e Bellagio, aggiungendone altri due a Como. Ordina ad una ditta emergente Escher&Wyss la costruzione di 4 piroscafi-salone e in poco tempo sul lago entrano in funzione il "Lombardia e l'Elvezia" sono piroscafi di nuova concezione, a due ruote di potenza maggiore, 450 CV con una capienza di 800 persone. Successivamente vengono varati il "Como e il Lecco" anch'essi con una potenza di 450 CV ma con una capienza di 500 passeggeri. La concorrenza tra le due società si fa sentire Nel 1874 raggiungendo un accordo, fondano le "Società Riunite per la Navigazione a Vapore sul lago di Como,ma con amministrazioni ancora separate
"La società Lariana, sul finire del secolo, raggiunge un periodo di grande sviluppo, avendo programmato contratti sia con diligenze per le valli lariane, sia con le ferrovie, che conducono un sempre maggior numero di turisti , da Milano verso Como, e da Lecco Bergamo e Brescia, ampliando anche i servizi a bordo, infatti si possono trovare ristoranti e servizi postali, iniziando a dotare i piroscafi di dinamo per la produzione di corrente elettrica. Il 28 maggio 1927 il Re Vittorio Emanuele III giunge a Como per inaugurare l'esposizione del Centenario Voltiano e si imbarca sul Piroscafo Savoia per una crociera in centro lago scortato dai piroscafi "Plinio" e "28 ottobre". Dopo la caduta del governo fascista verranno cambiati loro i nomi, il Savoia diventerà Patria, e 28 ottobre diventerà Concordia, erano due piroscafi gemelli.




Importante anche il servizio postale che nasceva con questi battelli, servizio che riduceva i tempi di trasporto tra l'alto lago e le due principali città Como e Lecco. Ancora oggi sui banchi dei mercatini della zona si possono trovare vecchie lettere e cartoline con il timbro della posta per vie di lago.

Con il secondo conflitto mondiale però, subentrano tante difficoltà e il deficit raggiunge livelli elevati, fino a ridurre al minimo i servizi. Nel 1948 il governo sperimenta sugli altri laghi del nord Italia un servizio che però non è applicabile al lago di Como, la società se pur in difficoltà ha ancora la voglia di ricominciare, inizia a presentare dei piani di rimodernamento chiedendo al governo delle sovvenzioni per i danni bellici subiti, ma la situazione si trascina fino al 1952, quando attraverso l'Ispettorato della motorizzazione, la società riceve ingiunzione per cessare immediatamente il servizio lacuale, l'intera flotta è requisita dal governo inutili sono state tutte le rimostranze presentate.
In questi giorni a Como però, proprio davanti alla spiaggia di Villa Olmo, dove tutti i piroscafi sono stati varati nel corso degli anni, si è riproposto un evento particolare, bloccato in un cantiere navale da 23 anni il Patria uno dei piroscafi storici, ritorna, completamente ristrutturato a solcare le acque del lago. Venne varato il 26 luglio 1926 a Dervio, e da qui è ripartito dopo il restauro, settanta anni dopo è l'unico esempio di mezzosalone esistente in Italia, misura 53,66 metri in lunghezza e 12,30 in larghezza una volta portava 900 passeggeri ora con ler
 vigenti leggi sulla sicurezza il numero è di 230. Ha un motore a vapore da 600 cavalli a triplice espansione.
Dopo l’inaugurazione, rimarrà ancorato a Villa Olmo fino all’inizio di settembre. Ogni fine settimana, dalle 9.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18 sarà possibile per chiunque visitare gratuitamente lo storico battello. Da Como, il “Patria” approderà poi a Colico (Lecco ) e Griante





Proprio nel giorno in cui, un gruppo di amici di Eldy, erano in visita a Como.
 assistevano casualmente all'attracco davanti villa Olmo, Daniela.mi, Boba.co, Francesca.mi, Riccardo2.co, hanno sentito il racconto del bombardamento proprio dalla figlia della madrina del Patria, che era anche lei presente .


 La signora Teresa che ora ha 96 anni e 5 figli, la quale  ricorda ancora perfettamente ogni singolo dettaglio: racconta di aver incontrato all'imbarco suor Evelina, che decisero di fare il viaggio insieme fino a Menaggio, confidò alla suora che da poche settimane era nato e subito mancato il suo primo figlio. Durante il viaggio aveva avuto freddo e suor Evelina cambiò il suo posto, più riparato, con quello di Teresa , i cacciabombardieri attaccarono di giorno, il Patria dondolò, il macchinista: urlava tutti giù " Quando si rialzò e cercò la suora la vide in un lago di sangue, era stata colpita a morte, Teresa, ferita solo di striscio su una guancia e una scheggia le aveva perforato la tasca del cappotto. Ora abita a Tosnacco, una frazione di Moltrasio da dove ha una vista impareggiabile sul lago ritornerà domani sul Patria come ospite d'onore





5 commenti:

  1. Hai descritto in maniera semplice ma precisa, molto ben fatto Enrica.

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  2. Interessante e piacevolissima lettura: attraverso le righe, si intuisce l'indubitabile affetto (condiviso!!!) per il nostro amato Lario. - Complimenti e... AD MAIORA !

    - luciana -
    (www.comoinpoesia.com / larioinpoesia)
    .

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  3. per scrivere la nostra terra prima di tutto bisogna amarla, e noi italiani siamo speciali per fare campanelismo, un pezzo di storia che magari i comaschi stessi non conoscono,il tuo racconto ha un sapore di antico, come il vino in una botte che non invecchia mai,

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  4. bella presentazione, se desiderate approfondire sulla navigazione sui laghi visitate www.natantepostale.it

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