IL PARCO SCHERRER
C'è
un posto che ho visto un po' di tempo fa, che ho trovato bellissimo.
In occasione di una recente visita di una amica, ci sono tornata, mi
era talmente tanto piaciuto, che volevo farlo vedere, ma mi ha un
po' deluso, sarà che la fioritura di maggio è passata, che il caldo
torrido di queste settimane, ha sicuramente influito sulla
vegetazione, che in questo periodo ci siano le vacanze estive, per
cui la manutenzione è minore, ma il mio entusiasmo è un po'
sfiorito come le ortensie che abbiamo incontrato durante la visita,
malgrado questo, vale comunque la pena di visitare, ogni volta si
scopre un qualcosa in più, che la volta precedente non si era visto
o notato.
Nel 1930 il commerciante di tessuti Artur Scherrer, costruì il suo giardino da sogno.
Nel 1930 il commerciante di tessuti Artur Scherrer, costruì il suo giardino da sogno.
In
una porzione di terra bagnata dal lago, ai piedi del monte
Abostora, dove viene ancora coltivata la vite, che poi diventa vino
di merlot, proprio a strapiombo sul lago, c'è il paese di Morcote.
In
un tratto di terra, dove il clima mite è invidiato, dove i venti
freddi del nord sembrano venir banditi, tanto da permettere ad
alcune piante tropicali, e subtropicali di poter dare il loro
contributo in fioriture colorate e profumi particolari, sorge il
parco Scherrer , il panorama attorno ci dice che di fronte abbiamo il
golfo Italiano del Ceresio, le montagne del Varesotto e in una
giornata limpida si può vedere anche la pianura Padana.
Un quadro
che davvero incanta gli occhi, saliamo per questi ronchi, attraverso
scalette e troviamo cedri, palme, camelie, glicini, oleandri,
eucalipti, magnolie, aranci, limoni, azalee e bambù.
Nei
viaggi che effettuava per motivi di lavoro Artur Scherrer aveva
raccolto tantissimi ricordi, souvenir dei tanti viaggi, oltre alla
vegetazione dei luoghi da lui visitati. Non si accontentava di
riproduzioni o di una stampa. Salendo per queste scalette numerate
che ci indicano il percorso troviamo le simmetrie e gli aspetti del
rinascimento Italiano che danno ai giardini l'effetto di sembrare più
ampi, e variegati, poi salendo di pianoro in pianoro ci troviamo nel
mondo greco e romano, siamo sorvegliati da statue di Venere, Ercole,
Giunone e Giove, tra piante di azalee.Poco
più in alto siamo nell'antica Grecia, abbiamo di fronte la
riproduzione dell'Eretteo, in questo caso fatto in pietra di Vicenza,
è la riproduzione del secondo tempio dell'acropoli di Atene.
Basta
spostarsi di poco e in un'altro pianoro costeggiando aceri rossie
bambù troviamo la riproduzione di una casa da thè in stile
giapponese, più avanti un serpente orientaleggiante in pietra vigila
sulla statua del Buddha.
La rappresentazione della casa
Thailandese.
Nella
palazzina indiana troviamo elefanti e guardando da questo terrazzo
la vista è impagabile, stiamo attraversando l' India ma, poco
dopo......
Giungiamo
nell'antico Egitto davanti alla riproduzione fedele dedicata alla
regina Nefertiti che col marito Akhenaton cercò di imporre il culto
del sole, particolare molto amato da Artur Scherrer e riproposto
sopratutto in questa parte di parco.
Rimane incompiuta la casa
araba, ma che comunque, riesce a suscitare in chi la guarda delle
sensazioni bellissime, colori bellissimi, e oggetti particolari, che
danno l'impressione dell'irraggiungibile
Abbiamo
girato per tutti i continenti scavalcandoli e raggiungendo infine
l'oriente dove il sole aveva il potere di incantare, una persona come
Artur Scherrer.
Il sole, in questa parte del parco diventa il tema
dominante, un giro nel mondo antico e moderno dove la cultura viene
rappresentata e non raccontata, spiegata attraverso gli oggetti
diversi,e colorata adornata da tante piante particolari, abbellita da
piscine e da templi dedicati nell'antichità alle divinità.
Un tour
dove la geografia la storia e la cultura e la botanica raccontano
senza dire una sola parola. Avvicinandoci all'uscita, fa bella mostra
la casa Ticinese, per farci ricordare dove ci troviamo.
Un
signore che era diventato qualcuno creando abiti e girando il mondo,
ha voluto lasciare al Comune questo gioiello fatto di fauni,leoni e
sibille, di pietra che invitano ad entrare ed ammirare come se fosse
un mondo irreale.
quella villa sulle sponde del lago è pari a un giordino botanico,poi quando si è in compagnia di due fiori tutto ciò che che vedi è fiorito
RispondiEliminaanche questa volta, sei riuscita a coinvolgermi in un pezzo di storia vera, e vissuta, grazie Elisabetta
RispondiEliminaAncora una volta sei riuscita a farmi volare ,grazie Enrica un abbraccio elisabetta
RispondiEliminagrazie ELY
RispondiEliminaCara Enrica, partecipare alle tue gite è un bene dell'anima. Grazie.
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