UNA
VOLTA
E'
una domenica mattina, si deve andare alla S. Messa, e, finita la
funzione, si deve rifare l'abbonamento settimanale dell' autobus che
ti porta a scuola, che il bigliettaio oblitera, quattro volte al
giorno, andata e ritorno. Una ragazzina magra, magrissima, brava a
scuola, forse non timida, ma tanto vergognosa, si avvia per la
strada che porta al bar, dove viene rifatto l'abbonamento, ha appena
finito di piovere. Sente qualcuno che la chiama, rallenta il passo
ma non si ferma, deve tornare a casa, papà si arrabbia, se non è in
orario, sono Silvana e Tiziana, due sue compagne di classe, ma non
sono amiche, la prendono sempre in giro, chiamandola sempliciotta,
contadina, perchè la sua famiglia, non ha molte possibilità
economiche e i suoi genitori vivono con quello che allevano e
coltivano.
Cosa
fai oggi? Dice Silvana...
"
Vado a pattinare sul ghiaccio"
Ma
quand'è che ti svegli? Vieni con noi, c'è un ragazzo che ti vuole
conoscere, incredibile ma vero.... Uno che vuol conoscere te...
"No
grazie preferisco di no"
"Rimarrai
sempre una sempliciotta" dice Silvana in tono dispregiativo
"Non
mi chiedi nemmeno chi é? Hai paura di tuo papà?"
La
ragazza magra risponde:" Sopratutto, ho paura di mio papà, e
poi devo vedermi con Stella ed Assunta...
Silvana
replica: "le tre derelitte che vanno allo stadio del ghiaccio a
piedi, invece a me, vengono a prendermi in auto e indovina chi?
Ivano, che ragazzo !!!!"
Tornata
a casa, dopo aver pranzato, guanti cappello e sciarpa, pattini con
salva lama , legati con le stringe sulle spalle,
si avvia a piedi
fino al paese successivo per incontrare le amiche, insieme andranno
allo stadio del ghiaccio, la mamma, le da solo i soldi per pagare il
biglietto di entrata.
Nemmeno una cioccolata alla macchinetta veniva
concessa.
Era una domenica di novembre del 1975, un pomeriggio con
due care amiche, tutti i pomeriggi delle domeniche d'inverno erano
riempite dalla spensieratezza di un pomeriggio pattinando, ridendo
e volteggiando, bellissimo,..
Alle 17 e trenta si smetteva di
pattinare e si faceva il percorso inverso, per tornare a casa , di
corsa, con la paura, se arrivava in ritardo, aveva la punizione
assicurata, lasciate le amiche continua la strada ormai buia, da
sola . Un'auto bianca, un 127 fiat, le si affianca, sull'auto
davanti due ragazzi, e dietro la compagna di scuola, Silvana,
"Sali
le dice, ti portiamo a casa noi"
-"No
grazie"
"Non
fare la stupida, sali"
-"
Ho detto di no" e si incammina a piedi
L'auto
non continua, la affianca a passo d'uomo. Qualche volta accellera un
pochino e poi si ferma ad aspettare.
Nei
pressi della sua casa, uno dei ragazzi dice "certo che sei
ostinata
ci
vedremo ancora..."
la
domenica successiva, si ripete la stessa storia, ma il ragazzo è
uno solo, continua a seguirla a passo d'uomo, per diverse
domeniche.
Lo
chiamavano 100 litri, per la benzina che sprecava.
Stanco
di aspettare, decide di noleggiare i pattini e entra in pista anche
lui, alle sue cadute le risate si sprecavano. Si diventa
amici,finisce la stagione del ghiaccio e inizia la primavera, e....lo
trova con l'auto fuori dalla scuola, per un po'di volte non accetta
il passaggio , poi si lascia convincere.
Papà
però controlla l'abbonamento dell'autobus, e vuole spiegazioni
perchè non è stato obliterato, la scusa era che, aveva avuto un
passaggio dalla mamma di una compagna di scuola. Era un segugio al
quale niente sfuggiva, e non si riusciva mai ad imbrogliarlo.
Le bugie hanno le gambe corte, tutto
viene a galla, subentra una punizione molto pesante, papà, era un
uomo severo, tutto di un pezzo, non sopportava le bugie.
La
scuola finisce, vorrebbe continuare a studiare, ma ancora una volta è
il babbo che decide, la risposta è " Nooooo... sei brava per
studiare? Lo sarai anche per lavorare"
Trova
lavoro in un ufficio, ma lo stipendio è di soli 50.000 lire al mese,
troppo poco, ci sono le spese dell'autobus e serve qualche bel
vestitino, ma in famiglia hanno bisogno del suo aiuto, le trovano
allora un lavoro in una fabbrica vicino casa, non ci sono spese, fa i
turni, può aiutare la mamma nell'altra mezza giornata,
Al
lavoro ci va sempre a piedi, lo stipendio lo da al papà che, intasca
e continua come prima a gestire il tutto, per lui contano solo le
esigenze famigliari, e quei soldi vengono usati per tutta la
famiglia, anche gli straordinari vengono dati in casa, ma ad ogni sua
richiesta la risposta è sempre :"Adesso non si può, più
avanti"
Desiderava
una giacca a vento, per poter pattinare, ma anche questo non viene
preso in considerazione, e allora inventa una scusa, e tiene i soldi
dello straordinario da parte, mentre il babbo vuole sapere quando la
pagheranno.
Raggiunta una bella cifra si reca a Como acquista una
giacca a vento rossa, bella, di marca, e avendo avanzato ancora dei
soldi acquista anche uno stereo,completo di casse, su cui si possono
mettere addirittura quattro LP, che in automatico alla fine di un
disco, fa scendere quello successivo, c'è anche il mobiletto si fa
portare tutto il pomeriggio del giorno successivo, quando è a casa
dal lavoro, in quel momento realizza che il padre vedrà il suo
acquisto, per un po riesce a nasconderlo, sotto qualche paio di
pantaloni e qualche maglia che lascia appoggiata sopra, ogni volta
che lo sente brontolare per quegli abiti in disordine, le si ferma il
cuore. Ma un sabato pomeriggio, mentre pulisce la casa, si scorda,
accende il suo stereo, la musica riempie l'aria, e il padre si rende
conto dell'acquisto, alza la voce, volano le parole, la ragazza deve, senza nessuna alternativa scendere ad un compromesso, lo stereo verrà messo in sala da pranzo,
c'è proprio il posto sopra il mobile bar, e tutti potranno usarlo,
non era certo quello che avrebbe voluto, ma, mal comune mezzo gaudio,
il mobiletto lo usa la mamma come contenitore in ripostiglio.
Così
lo stereo, diventa di tutti, del fratello maggiore, che pur essendo
già sposato, viene per ascoltare le canzoni che gli piacciono, si
chiude in sala e guai a chi lo disturba, della mamma che ascolta
Luciano Taioli, del babbo che ama i Casadei. Il meglio della musica, lo si sente suonare mentre fa le pulizie, Renato Zero, Francesco de Gregori, i Matia
Bazar, Lucio Battisti, musica giovane, quello stereo super sfruttato è durato
tantissimo, poi un'amica ne vendeva uno usato, e sempre con i
risparmi lo ha acquistato, ora ne ha uno tutto suo, solo per se.
Continua a vedere il ragazzo che la aspetta all'uscita del lavoro, ha una paura folle
di venire scoperta, sa che non vogliono le bugie, ma se dicesse la
verità la risposta sarebbe sempre e comunque no.
E proprio un
amico di famiglia, avvisa il papà.
Ci
sono stati momenti difficili, punizioni, alzate di voce e qualche
parola di troppo, non erano contenti i genitori della ragazza, non
per il ragazzo in se, ma per la famiglia di origine. Ma la ragazza
era determinata, innamorata, intestardita, tanto che, dopo poco
tempo decisero di sposarsi, non era ancora maggiorenne, hanno
dovuto firmare i genitori.
I
sogni muoiono all'alba diceva un libro, così è stato, i sogni si
sono infranti presto.
Insieme
a quello che viene chiamata dote, però la ragazza aveva portato
anche il suo stereo, e tutti i suoi dischi, (cosa alquanto sgradita
dalla suocera).
Dicono
che la vita sia una cartina tornasole, o una sia una ruota che gira,
le previsioni del papà, erano veritiere, col senno del poi, si deve
dire che avrebbe fatto meglio ad ascoltare i consigli, ma, era amore.
Gli
anni sono passati e sistemando un angolo del solaio, ha trovato il
suo stereo dentro ad una scatola di cartone, quanti sogni, quante
cantate, quanti pianti con la musica accesa, per non far capire che
aveva la tristezza nel cuore, ora, è obsoleto, ma quanta compagnia le ha fatto.
La ragazzina innamorata sono io, con qualche
anno in più,con tanti chili in più, gli anni son passati, belli e
brutti, ma canto ancora, la musica è la mia prima amica, quella
che non mi ha mai lasciato.
Ho
trovato tutti i miei Lp, mia figlia li voleva buttare, non ci sono
riuscita, ho rimesso la scatola con annessi e connessi in un angolo,
ancora per un po', è come se gettassi via la mia gioventù.