il filo dei ricordi-racconti

sabato 5 ottobre 2013

IL MINGOLF, GLI AMICI ANCHE QUANDO NON SI GIOCA PIU'

Ho sentito spesso nominare il Signor Pietro, avevo anche capito che per motivi personali non poteva più giocare, avevo percepito o credevo di aver capito, che per un periodo di tempo, si sarebbe ritirato.





Ma gli amici del minigolf, non lo hanno lasciato solo, oltre alle visite private, un gruppo di amici fedeli, ieri sera ha organizzato per un lui una pizza in compagnia...
Lo sport diventa aggregazione, non solo agonismo e competizione come è giusto che sia, ma anche presenza, quando la vita riserva a qualcuno qualche sgambetto.

Riccardo ha voluto che partecipassi, onestamente ero indecisa, ma visto le   insistenze sono andata anche io.
Siamo così andati a prendere Pietro a casa sua, e lo abbiamo accompagnato in un ristorante-pizzeria di sua conoscenza, dove tutti gli altri suoi amici lo aspettavano.
La sensazione percepita da me, che da poco conosco il gruppo, é che il Signor Pietro fosse davvero felice di essere di nuovo a contatto, con i suoi amici, come se non si fosse mai assentato.
Si sono avvicinati ad aiutarlo ad scendere dall'auto, lo hanno aiutato ad entrare nel ristorante, per'altro un tantino scomodo, con una scala poco pratica.
Anche i proprietari del locale, hanno fatto festa a Pietro, da quel che ho capito amico di vecchia data.


Lo abbiamo visto parlare e ascoltare le battute, anche gogliardiche, dei suoi amici, lo abbiamo sentito ricordare, qualcosa del minigolf, ma sopratutto lo abbiamo visto sorridere, e ridere....


Si è parlato di tutto un po, di aneddoti vecchi, dove le debolezze di ognuno, diventavano ilarità, per esempio, quando dormendo magari in camera tripla, qualcuno russava un po più del dovuto, oppure di qualcun'altro un tantino tirchio.
Cosa altro dire, se non Grazie, allo sport, a chi tenendo le redini del gruppo, malgrado i problemi quotidiani che tutti hanno: lavoro, famiglia, salute, riesce, in un periodo così difficile come questo, a non dimenticare chi è stato parte integrante, in un passato ancora prossimo, che non diventerà passato remoto, almeno finchè gli amici del Minigolf Lozza, continueranno ad essere presenti, con questo compagno di giochi, di sport,e di risate....
Si conclude la serata in bellezza con un brindisi.


Pietro è stato seguito con il massimo riguardo, mentre scendeva dalla scala, e riaccompagnato a casa da altri compagni di squadra.
Credo che abbia avuto una buonissima serata, questa sera è arrivato primo alla gara più importante, quella dell'amicizia, non conosco i termini esatti, ma ha riempito ogni buca con la pallina giusta, è arrivato primo, e lo hanno festeggiato.
Auguri per tutto, e stavolta lo chiamo anche io Pietro come tutti i suoi amici.




mercoledì 2 ottobre 2013

BUON COMPLEANNO PAPA'


Oggi è la festa dei nonni, è anche il compleanno del mio papà, voglio credere che in qualunque posto sia, possa festeggiare.....




Ricordo che iniziava una decina di giorni prima del suo compleanno a dire a tutti noi:
" Mi raccomando per il mio compleanno non voglio nulla" , in realtà lo faceva proprio per ricordarci la fatidica data.
Era severo, rigido e forse troppo poco espansivo, solo ora penso di riuscire a comprendere un po di più, era anche un brava persona con tutti i suoi difetti e le sue debolezze, che forse tutti abbiamo...
Ci teneva a ricevere un pensiero, eccome se ci teneva, infatti non ci siamo mai scordati di portargli qualcosa, anche poco, non ci voleva molto.


Stamattina mentre lavoravo, pensavo a lui, mi tornavano in mente le sue battute, quando aveva voglia di scherzare, sorridevo da sola.
La signora per la quale lavoro, mi ha detto che avevo bei pensieri visto che sorridevo, e gli ho raccontato un aneddoto, uno dei tanti...
A volte racconto qualcosa qualcosa a Riccardo, alcune volte ridiamo di gusto....


Non voglio pensare alle cose dure e a volte difficili che si sono dovute affrontare, voglio ricordarlo così cappello in testa, sempre ben vestito, ci teneva molto ad essere in ordine, ai suoi capelli ricci e brizzolati, mia sorella Cinzia diceva che erano argentati.
Voglio pensarlo mentre brinda con la mamma, senza problemi o difficoltà, liberi da ogni responsabilità.


Gli piaceva la musica, purtroppo era stonato, invece la mamma cantava benissimo....
Ricordarlo quando ballavano e ridevano, non posso parlare di uno escludendo l'altra perchè comunque erano insieme....




Penso che ricordare le sue battute, i suoi modi, sia come farlo rivivere un po



AUGURI PAPA'            
     

GIUSEPPE PELIZZA DA VOLPEDO E IL QUARTO STATO

GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO








Il Quarto stato, in realtà è l'ultimo quadro, forse il più conosciuto, di una serie che rappresentava, la rivolta del popolo, lo sciopero dei lavoratori per la rivendicazione, il riconoscimento e l'appartenenza ad una nuova classe sociale, il proletariato.
Questo dipinto diviene l'emblema, il simbolo delle rivendicazioni dei propri diritti, che nella società industriale di quel periodo, venivano negati ai lavoratori, ( sembra stiamo tornando a quei tempi).
Dimostra anche l'impegno del pittore, che attraverso la pittura voleva educare e raccontare l'impegno e la cultura dei lavoratori attraverso le proprie opere.. .Divenne così il simbolo del " socialismo".
Il quadro conclude una serie di dipinti, il primo quadro si chiamava:
"Gli ambasciatori della fame,



seguito dall' un'altra tela intitolata " La Fiumana"



per finire con il "Cammino dei Lavoratori", poi chiamato "Quarto Stato"





Il pittore nativo di Volpedo, si chiamava Giuseppe Pellizza, nato il 28 luglio 1868, figlio di agricoltori, frequentò in un primo momento una scuola tecnica, dove apprese le prime tecniche del disegno, in seguito a delle conoscenze, entra in contatto con i fratelli Grubicy, uno dei due, pittore scultore e critico d'arte, che lo aiutano ad entrare all' Accademia di Brera diventando allievo di Francesco Hayez e di Giuseppe Bertini, contemporaneamente prendeva lezioni private da Giuseppe Puricelli e successivamente da Pio Sanquirico, espose per la prima volta nel 1885 a Brera.
Gli studi Milanesi non gli bastavano più, si trasferì a Roma, tornò deluso dalla capitale, senza aver terminato gli studi, si trasferì a Firenze dove entrò all'Accademia di Belle Arti e come maestro ebbe Giovanni Fattori, non pienamene soddisfatto, decise di tornare a Volpedo per dedicarsi alla pittura dal vero, approfondendo gli studi sulla natura. Eternamente insoddisfatto si iscrisse all'Accademia Carrara di Bergamo dove continuò gli studi attraverso lezioni private.
Approdò a Parigi, in occasione dell'Esposizione Universale, continuò gli studi a Genova per poi tornare al paese e sposare una contadina Teresa Bidone, in questo periodo aggiunse Da Volpedo al proprio nome Avvicinatosi al divisionismo, si confrontò con Giovanni Segantini, Angelo Morbellie Gaetano Previati.
Riuscì a farsi conoscere al grande pubblico esponendo i suoi quadri alla Trennale di Milano, e continuò ad esporre in tante città Italiane, continuando gli studi a Firenze, frequentando l'Istituto di Studi Superiori, girò da Roma a Napoli, finche nel 1900 espose a Parigi "Lo Specchio della Vita"
"Il Quarto Stato", un'opera a cui aveva dedicato circa un decennio di studi e di fatica venne esposto nel 1902 alla Quadriennale di Torino ma non ottenne il riconoscimento sperato, Molti dei suoi amici, mantennero le distanze, dagli ideali che Pelizza voleva documentare, scatenando polemiche.
Ancora una volta, la delusione accompagna il pittore.,
Alla morte di Segantini che considera un maestro, si reca in Engadina. Riesce a vendere alcune delle sue opere, una anche allo Stato Italiano, "Il Sole"
Proprio quando comincia ad ottenere dei riconoscimenti, vengono a mancare il figlio terzogenito e la moglie, Pelizza da Volpedo, sempre più depresso decide di togliersi la vita.
Il Quarto Stato, è conosciuto come simbolo di libertà e di uguaglianza, e di protesta, due uomini e una donna con un bambino in braccio che protestano in una piazza, la donna diventa integrante della lotta alla rivendicazione dei diritti e della solidarietà. 
Sulla tela un uomo anziano, un lavoratore, e una donna con un bimbo in braccio,ognuno con il proprio spazio, rappresentano le fasi della vita.
Questo quadro dopo vari spostamenti ora si trova al Museo del Novecento di Milano,
l'altro quadro " la Fiumana alla Pinacoteca di Brera a Milano.
Come sempre accade, per Giuseppe Pelizza da Volpedo i riconoscimenti per le sue opere e per l'impegno sociale, giunsero dopo la sua morte.
Dopo il restauro avvenuto intorno al 1954, il quadro venne esposto in tantissime città del mondo.





martedì 1 ottobre 2013

Ischia e le terme

ISCHIA E LE TERME



Sono le 19,30 del 22 settembre, sono ad Ischia, in compagnia di tre amiche, non sono mai stata in questa località molto rinomata, per la bellezza dell'isola e per le cure dei suoi fanghi. Il nostro viaggio è stato organizzato, per cui usciamo quasi subito dalla confusione del porto.
Attraverso i mezzi messi a disposizione dall'organizzazione, veniamo accompagnate al nostro albergo che si trova nel comune di Lacco Ameno, un po'fuori dal centro.
Iniziamo a salire, e dall'alto si vede un panorama bellissimo, complice anche il sole che sta tramontando, una palla dorata che si specchia nel mare, illuminando queste casette bianche. Mi viene voglia di chiedere all'autista di fermarsi, non lo faccio, anche perchè sfreccia per queste viuzze deciso, molto sicuro.
.Le mie amiche, conoscono Ischia, ci sono già state parecchie volte, ma sembra che ogni volta che tornano, trovino qualcosa di nuovo da scoprire.
Il giorno dopo, fatta la colazione e dopo una visita dal medico della struttura iniziamo le terapie, per le quali siamo venute ad Ischia.
Le mie amiche mi prendono in giro, mi conoscono, sono al corrente essendo già venute, di come funziona.
L'impatto con il fanghino (il signore che applica il fango), mi mette un attimo a disagio, ma lui supera ogni mia difficoltà dicendo: " Signo, potreste essere mia sorella, dal 1971 fino ad oggi ho fatto sempre questo lavoro, ho visto di tutto, per me è sempre tutto normale, tranquillizzatevi, Signo"
Poi per fortuna il secondo giorno mi mandano da una signora di nome Monica, ho sempre vergogna ma mi sento molto meno in difficoltà.
Dopo il fango, chi fa il bagno termale, chi il massaggio terapeutico, chi rilassante, e tante terapie di supporto,alla schiena alle gambe.
I bambini fanno le terapie con gli aereosol, c'è gente che arriva da tutta italia, isole comprese, molti stranieri,Inglesi, e tanti, tanti Tedeschi.
Nel pomeriggio abbiamo la possibilità di visitare le piscine del nostro albergo, la struttura mette a disposizione:
1piscina scoperta con acqua termo-minerale 28°/30°
! piscina coperta con acqua termo-minerale 32-34°
2 piscine per effettuare il percorso Kneipp e favorire la circolazione sanguigna degli arti inferiori grazie alla diversa temperatura e alla pressione dell'acqua.
Tutto questo con la vista impagabile sul mare.



E tutto molto bello, non so da che parte iniziare, ma seguo un po l'istinto.
Verso il tardo pomeriggio, ci rechiamo a Lacco Ameno, visitiamo il corso affollato e chiuso al traffico e le mie amiche iniziano a fare il giro delle vetrine, mentre camminiamo Luisa nota un'inferiata di un balcone particolarmente bella, me la fa notare e mi dice questa è la via di Angelo Rizzoli proprio di fronte c'è quella che era la sua villa, ora è il museo archeologico di Lacco Ameno.



Sarà per la posizione geografica, o per la sua origine vulcanica, ma Ischia è particolare,è la più grande dell'arcipelago delle Flegree,con Procida e Vivara, è la più verde del mediterraneo,e proprio grazie alla sua orgine vulcanica ha un patrimonio idrotermale tra i più ricchi e variati al mondo.



E' formata da sei comuni: Ischia,Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara fontana, Barano
Ha un passato antichissimo che la fa risalire al 790 a.C, i Greci fondarono la colonia di Pithecusa, il tempo è trascorso ed Ischia è come uno scrigno ricco di tracce del passato, il maestoso Castello Aragonese, le torri di avvistamento, i palazzi patrizi del centro storico, o le case dei pescatori.




La storia racconta di battaglie vinte e perse, ma anche di quotidianità, che gli ischitani, rappresentano con celebrazioni di riti pagani che si alternano alle celebrazioni religiose.
Nel periodo che intercorse fra le due grandi guerre, Ischia perse un po di vitalità, ma negli anni sessanta proprio grazie ad Angelo Rizzoli che era anche il fondatore della Cineritz, riprese il tocco di internazionalità, tantissimi personaggi, del cinema, da Anna Magnani, Gina Lollobrigida Romy Schneider, Vittorio de Sica, Pier Paolo Pasolini, Richard Burton e Liz Taylor, Poeti come Pablo Neruda o scrittori come Ibsen.....
Il secondo Giorno visitiamo Casa Micciola e il terzo giorno prendiamo per qualche ora un taxicar, che ci farà fare il giro dell'isola.
Saliamo sul taxi tipico dell'isola, siamo in quattro belle robuste, Luisa prende posto davanti, iniziamo il nostro giro.
Filippo, il nostro autista di oggi, la chiama l'isola delle terme, 50km di costa a volte sabbiosa, a volte frastagliata a volte a picco sul mare, ogni angolo di quest'isola possiede un proprio fascino
A Cartaromana, l'acqua termale sgorga calda sulla riva, la spiaggia lunghissima dei Maronti a Barano, giunge fino a sant'Angelo, il bellissimo borgo nel comune di Serrafontana, in questo luogo affacciato sui Maronti si trova uno dei fondali più profondi famoso per il corallo scurissimo detto "corallo nero".



Proprio nella spiaggia vicino a sant'Angelo, si possono trovare le fumarole, si dice che la sabbia sia talmente calda da cuocerci le uova , questi vapori sono dei toccasana per sinusiti e malattie da raffreddamento. Forio ha il maggior numero di spiagge e baie, Citarra, Cava dell'isola frequentata dai giovani, Sorceto dove l'acqua termale sorge direttamente nel mare consentendo agli ischitani un bagno caldo anche in Inverno.



Ci parla di grotte nascoste tra la vegetazione, dove i vapori caldissimi tra la vegetazione hanno un odore ferroso, un toccasana per i reumatismi per le sinusiti ma anche per curare la pelle, sono piscine naturali disseminate sul territorio, come dire comune che vai cura che trovi.
Come ogni fonte ha la sua specialità non esiste fonte che non abbia la sua leggenda.
In quest'isola il mare sposa la terra, nei gusti nei sapori, nei colori.
Nei tempi antichi, i pescatori dopo aver pescato, passavano sotto un podere alto sul mare e gridavano a gran voce "cala cala".
Il contadino calava un paniere pieno di vino, frutta e verdure che una volta svuotato, veniva riempito con il pesce fresco.
Possiamo vedere il rosso dei pomodorini,dei peperoncini, il verde del basilico, il viola delle melanzane, il giallo dei fiori di zucca, e sentire il profumo del coniglio all'ischitana, o del polpo affogato o della zuppa di pesce.



Saliamo verso il monte Epomeo, Filippo ci fa notare delle abitazioni proprio dentro la pietra calde d'inverno e fresche d'estate, troviamo parecchi vitigni, dice che ognuno coltiva uva bianca e produce il proprio vino, antiche sono le cantine.




Ci dice che per raggiungere la cima del monte si deve camminare per i sentieri dei pastori tra ginestre e  pietra lavica, parla di una sorgente in mezzo al bosco, dove l'acqua è assai rinomata per la sua bontà
Tanti sono gli aneddoti, tanti i giardini da visitare, i giardini di Poseidon, molto belli, i giardini della Mortella, o conosciuti come villa Walton, dove il principe Carlo d'Inghilterra è ospitato quando viene a Ischia, poco più avanti c'è la villa dei Signori Gancia, gli industriali dello spumante.



Anche qualche politico Italiano ha la sua villa, uno addirittura un albergo a cinque stelle, questo è quello che ci viene spiegato.
Visitiamo la chiesa del Soccorso tutta bianca che vigila sulla spiaggia degli innamorati...
I miei giorni a Ischia sono troppo pochi per poter vedere tutto, ringraziando Filippo per la disponibilità, mi stupisce con una frase:
"Ditelo al nord che siamo galantuomini, e non mariuoli"
Ho risposto " Arrivederci, magari all'anno prossimo".






martedì 17 settembre 2013

Norimberga e ....la neve

Non ricordo se fosse il 2005 o il 2006 , il 4e il 5 dicembre partivo per la mia prima gita, mi ero iscritta da sola , con prenotazione di camera singola , ma poi mia sorella decise di partire con me.
La notte precedente alla partenza iniziò a nevicare il mattino dopo verso le cinque partivamo alla volta della Svizzera per poi raggiungere la Germania..e precisamente Norimberga
La neve continuava a cadere, non accennava almeno a diminuire, la polizia stradale della Svizzera, fermava tutte le auto e i pullman e li obbligava a montare le catene, prima di affrontare la strada che portava al Passo del San Bernardino, mentre salivamo però il paesaggio diventava da fiaba, la neve, i paesini sulle montagne, le chiesette tutte illuminate, tutto era così candido, pulito e ovattato, un panorama da cartolina, eravamo intenti tutti quanti a guardare a destra e a sinistra meravigliate, era bellissimo.

Giunti quasi in cima ci siamo fermati vicino ad un piccolo autogrill , ma al momento di ripartire il pullman non andava più, abbiamo dovuto aspettare l'arrivo di un meccanico che sostituisse un pezzo del motore ..... ripartiamo ma dall'altro versante nemmeno un filo di neve , altra sosta per togliere le catene, e finalmente riprendevamo il nostro viaggio, per essere la prima volta ero un po demoralizzata, ci mancava solo che l'albergo fosse una catapecchia ......
Il paesaggio però muta nuovamente mentre scendiamo, ci rendiamo conto che sia i fiumi che i laghi che incontriamo sono tutti ghiacciati, ed essendo ormai primo pomeriggio i bambini vi pattinavano...


Arrivati a Norimberga, in un punto prestabilito troviamo la guida, che ci fa fare un primo giro della città in pullman, e ci promette una super mattinata il giorno successivo ....vediamo il tribunale dove si sono svolti ben tredici processi per crimini di guerra, contro i gerarchi nazisti della seconda guerra mondiale, è chiamato CORTE D'ASSISE e scelto perchè congiungeva le prigioni col tribunale, onde evitare linciaggi da parte della popolazione.
Incontriamo i bastioni della città che con le mura di cinta racchiudono il centro storico, diciassette sono i camminamenti sotto questi bastioni, passiamo su alcuni ponti sul fiume che divide in due il centro storico, poi saliamo sull'altura, qui scendiamo dall'autobus ..... ci troviamo di fronte al magnifico castello o FORTEZZA IMPERIALE , chiamato BURG costruito in tre fasi , nel passare dei secoli, il primo impianto sembra risalga al 1040 rimaneggiato poi nei secoli, si possono visitare una cappella romanica, una sala imperiale dove gli affreschi sono ancora originali e la sala dei cavalieri, è spoglio di arredi perchè l'imperatore a Norimberga si è recato solo due volte.  L'arredamento veniva fornito dai ricchi commercianti e dai nobili discendenti dell'imperatore,  ancora oggi il castello è a disposizione della cittadinanza per concerti servizi di catering , feste, matrimoni, sotto il castello ci sono poi le cantine della birra ritrovo del pittore Durer

 e il bunker delle opere d'arte scavato durante la seconda guerra mondiale per mettere al riparo dall'incuria nazista tutte le ricchezze di chiese e dei nobili e dei ricchi della città, è un labirinto talmente intricato, pochissime sono le guide che vi accedono
Si fa sera velocemente, da una terrazza sul castello vediamo i tetti delle case di Norimberga e la città che si illumina , torniamo verso il centro andiamo all'albergo.....


L'albergo è bello, le camere confortevoli riesco a rilassarmi un po ... con mia sorella, abbiamo parlato di tante cose riso e scherzato, malgrado tutto

 La mattina dopo di buon'ora iniziamo il giro della città salendo sul vecchio tram che costeggia le mura del castello, visitiamo le scuderie dell'imperatore, ora adibite ad ostello dei giovani, e ad appartamenti per studenti del conservatorio.
Poi a piedi fino al deposito del vino e al ponte che portava alla casa del boia, una casa lontana da tutti gli altri servitori dell'imperatore, nessuno voleva abitare vicino al boia


 fino a trovarci in una piazza dal nome improponibile, dove ci sono due chiese una di fronte all'altra.
La chiesa protestante di San Sebaldo e la chiesa cattolica di San Lorenzo, molti sono i matrimoni misti, non è inusuale che il marito si rechi alla messa protestante e la moglie alla messa cattolica o viceversa convivendo naturalmente con due religioni diverse si vedono le case dei ricchi commercianti in pietra, le case dei poveri a traliccio o graticcio come quella del pittore Durer, troviamo la lepre, una sua scultura ...arriviamo alla piazza del mercato di Natale vicino c'è la chiesa di Nostra Signoria, la fontana bella,
 nella recinzione che cinge la fontana c'è un anello, la leggenda dice che chi lo tocchi e non sia sposata o sia rimasta sola, si fidanzerà a breve termine, io ho preferito non toccarlo, vediamo il municipio ci viene spiegato che nei sotterranei ci sono le vecchie prigioni. 
Abbiamo poco tempo libero, non potevamo non assaggiare le salsicce con il di
Norimberga 




domenica 15 settembre 2013

RIFLESSIONI



Qualcuno recentemente mi ha chiamato "SCEMA"
FORSE voleva dire, ingenua, bonacciona, senza malizia, voglio credere in quel forse.... anche se mi ha dato molto fastidio essere ancora chiamata con un improprio.
Proprio oggi, invece qualcun'altro, pur sapendo che io non credo in Dio, mi ha detto di credere al mio Angelo, che è con me, solo che io non l'ho mai chiamato..


Credere, cosa vuol dire veramente? Credere all'amore, ai figli, alla famiglia, agli amici....
Credere vuol dire che tu credi... ma non sei sicuro che dall'altra parte ci sia quel che tu hai creduto, sei ferito, ti senti imbrogliato, schiacciato in un angolo e non sai cosa dire o fare, forse sei tu che credendo hai alimentato dentro di te speranze o ideali che non c'erano, che erano solo tuoi.


Ripensi alle parole che ti sono state dette, dall'amore della tua vita, da chi diceva di volerti bene, dall'amico/a di cui ti fidavi, ripensi a quanto hai idealizzato queste persone, e a quanto è stato detto, smentito cambiato e rivoltato.
Non ho chiamato il mio Angelo, non so rivolgermia d un Angelo, non so come si fa, non so nemmeno inventare scuse per giustificarmi o giustificare situazioni che si vengono a creare, senza un motivo ben preciso, so che mi sento scema, tanto scema, per aver creduto, per aver sperato, per aver difeso, cercato invano di capire e di farmi capire.

 Fino a giungere alla conclusione che sono davvero scema.


Solo una scema come me poteva credere e non vedere quel che era proprio davanti ai miei occhi, celato di tante belle parole, che parole sono rimaste.... ma solo e sempre parole.
Non mi nascondo, dico il mio nome e il mio cognome e rispondo in prima persona delle cose belle e di quelle sbagliate che faccio, devo essere sicuramente scema,



perchè  chi mente, chi non risponde, chi spinge gli altri e agisce di soppiatto, chi inventa scuse banali riesce sempre a cavarsela impunemente.






sabato 14 settembre 2013

AMICO PERSO UN' AMICA RITROVATA

Ho ricevuto la notizia che un mio carissimo compagno di infanzia, malgrado stesse uscendo da un percorso di dipendenza dalla droga, è stato trovato morto nel bagno di casa, la moglie si era addormentata sul divano e non sa dare una spiegazione, una vicina di casa dice di aver visto qualcuno mettere un piccolo pacchetto sulla finestra del bagno.
Non si sa cosa dire a questa donna, magra, stanca, sfinita da una situazione che sembrava quasi risolta,
Volevo bene a questo amico, me ne sono resa conto nel momento in cui mi hanno detto con una telefonata...."Non c'è più"
In un attimo mi è tornato alla mente tutto quel che da ragazzini facevamo insieme, le nostre scorrerie per i nostri prati, per la nostra voglia di ridere di tutto, per il nostro giocare a dama nei giorni di pioggia, di quando veniva a casa nostra a mangiare con noi tutti, è stata una delle prime persone che mi è venuta a trovare in ospedale dopo la nascita dei miei figli, era buono, troppo forse, non aveva il carattere per affrontare le debolezze, non aveva quella forza, per scegliere di cambiare vita,
ma sono solo congetture, in realtà non si sa perchè non sia riuscito ad uscirne, e ha provato tante volte.
Forse quei vigliacchi che gle lo hanno messo a portata di mano conoscevano quanto fosse debole....
Cosa dire a questa donna, cosa dire a quel ragazzo, niente, le parole non servono ...
Lei piange tanto, mi guarda e mi dice:" tu sai quanto l'ho amato...."
Non trovo parole, la guardo e le lacrime mi scendono dagli occhi, mi dice se non mi capisci tu....
Io la capisco,..... mi dice: " se non mi fossi addormentata"
la guardo e scuoto la testa, "non avresti potuto fare nulla, chi sei la Digos?
Entravi anche quando era in bagno, non lo lasciavi mai solo?...Sei indistruttibile?"
Sua sorella, perde la pazienza stizzita le dice:
"Smettila ti ha fatto solo tribolare, finiscila di piangere, per te dovrebbe essere una liberazione".
Rigirando un fazzoletto nervosamente tra le mani risponde:
"Io gli volevo bene".
Arrivano tutti i parenti di lui, quelli che come sempre, avevano accantonato il problema, che li hanno lasciati soli e la aggrediscono di domande, di come, di perchè e di come mai, le dicono perchè non hai fatto questo o quello, avresti dovuto fare così, lei persona dolce non ribatte, piange sempre di più, per fortuna la sorella e il figlio prendono in mano la situazione e con coraggio dicono loro di andarsene.
Faranno sapere quando ci sarà la camera ardente e il funerale.... li cacciano letteralmente di casa
Un copione che si ripete, quando una dipendenza entra nelle famiglie, la colpa è sempre di chi vive con il dipendente , la rabbia mi prende e mi sembra di tornare indietro.
La guardo e mi sento impotente lei mi allunga una mano mi ringrazia.
Davvero non so cosa dire, cosa fare, mi appoggia la testa sulla spalla e piange disperata....
Maledette tutte le dipendenze, alcool, droga, gioco, maledetto chi le produce, maledetto chi le vende, maledetta la poca voglia di riuscire..
La sento tutti i giorni al telefono, passo quasi tutti i giorni a trovarla, mi dice che sta bene,
Un po di tempo è passato,
il mio amico era lui, ma ora lei mi dice sei più amica mia, la dolcezza di questa persona non mi appartiene, io non potrei vivere così, sono a volte dura forse troppo, ma mi sono resa conto che se non avessi avuto questo, non ce l'avrei fatta, mentre per lei, la dolcezza, è l'arma che le consente di continuare, come siamo diversi, uno dall'altro, ma dietro ad ogni volto, c'è comunque un mondo di emozioni che a volte non si vedono....
Ero convinta che sarebbe crollata, e invece ha una forza diversa, una forza pacata, è stato fatto il funerale, ha trovato anche un piccolo lavoro e con qualche aiuto sta pagando i debiti che lui aveva contratto....
Le dipendenze tolgono, tolgono e tolgono solamente, non danno
niente se non sofferenza.
Sono tutte uguali nessuna è diversa, solo il modo di rapportarsi cambia da persona a persona
Speriamo che tutto si risolva, e che, come dice il proverbio dopo il brutto tempo esca il sole ......