il filo dei ricordi-racconti

mercoledì 2 ottobre 2013

GIUSEPPE PELIZZA DA VOLPEDO E IL QUARTO STATO

GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO








Il Quarto stato, in realtà è l'ultimo quadro, forse il più conosciuto, di una serie che rappresentava, la rivolta del popolo, lo sciopero dei lavoratori per la rivendicazione, il riconoscimento e l'appartenenza ad una nuova classe sociale, il proletariato.
Questo dipinto diviene l'emblema, il simbolo delle rivendicazioni dei propri diritti, che nella società industriale di quel periodo, venivano negati ai lavoratori, ( sembra stiamo tornando a quei tempi).
Dimostra anche l'impegno del pittore, che attraverso la pittura voleva educare e raccontare l'impegno e la cultura dei lavoratori attraverso le proprie opere.. .Divenne così il simbolo del " socialismo".
Il quadro conclude una serie di dipinti, il primo quadro si chiamava:
"Gli ambasciatori della fame,



seguito dall' un'altra tela intitolata " La Fiumana"



per finire con il "Cammino dei Lavoratori", poi chiamato "Quarto Stato"





Il pittore nativo di Volpedo, si chiamava Giuseppe Pellizza, nato il 28 luglio 1868, figlio di agricoltori, frequentò in un primo momento una scuola tecnica, dove apprese le prime tecniche del disegno, in seguito a delle conoscenze, entra in contatto con i fratelli Grubicy, uno dei due, pittore scultore e critico d'arte, che lo aiutano ad entrare all' Accademia di Brera diventando allievo di Francesco Hayez e di Giuseppe Bertini, contemporaneamente prendeva lezioni private da Giuseppe Puricelli e successivamente da Pio Sanquirico, espose per la prima volta nel 1885 a Brera.
Gli studi Milanesi non gli bastavano più, si trasferì a Roma, tornò deluso dalla capitale, senza aver terminato gli studi, si trasferì a Firenze dove entrò all'Accademia di Belle Arti e come maestro ebbe Giovanni Fattori, non pienamene soddisfatto, decise di tornare a Volpedo per dedicarsi alla pittura dal vero, approfondendo gli studi sulla natura. Eternamente insoddisfatto si iscrisse all'Accademia Carrara di Bergamo dove continuò gli studi attraverso lezioni private.
Approdò a Parigi, in occasione dell'Esposizione Universale, continuò gli studi a Genova per poi tornare al paese e sposare una contadina Teresa Bidone, in questo periodo aggiunse Da Volpedo al proprio nome Avvicinatosi al divisionismo, si confrontò con Giovanni Segantini, Angelo Morbellie Gaetano Previati.
Riuscì a farsi conoscere al grande pubblico esponendo i suoi quadri alla Trennale di Milano, e continuò ad esporre in tante città Italiane, continuando gli studi a Firenze, frequentando l'Istituto di Studi Superiori, girò da Roma a Napoli, finche nel 1900 espose a Parigi "Lo Specchio della Vita"
"Il Quarto Stato", un'opera a cui aveva dedicato circa un decennio di studi e di fatica venne esposto nel 1902 alla Quadriennale di Torino ma non ottenne il riconoscimento sperato, Molti dei suoi amici, mantennero le distanze, dagli ideali che Pelizza voleva documentare, scatenando polemiche.
Ancora una volta, la delusione accompagna il pittore.,
Alla morte di Segantini che considera un maestro, si reca in Engadina. Riesce a vendere alcune delle sue opere, una anche allo Stato Italiano, "Il Sole"
Proprio quando comincia ad ottenere dei riconoscimenti, vengono a mancare il figlio terzogenito e la moglie, Pelizza da Volpedo, sempre più depresso decide di togliersi la vita.
Il Quarto Stato, è conosciuto come simbolo di libertà e di uguaglianza, e di protesta, due uomini e una donna con un bambino in braccio che protestano in una piazza, la donna diventa integrante della lotta alla rivendicazione dei diritti e della solidarietà. 
Sulla tela un uomo anziano, un lavoratore, e una donna con un bimbo in braccio,ognuno con il proprio spazio, rappresentano le fasi della vita.
Questo quadro dopo vari spostamenti ora si trova al Museo del Novecento di Milano,
l'altro quadro " la Fiumana alla Pinacoteca di Brera a Milano.
Come sempre accade, per Giuseppe Pelizza da Volpedo i riconoscimenti per le sue opere e per l'impegno sociale, giunsero dopo la sua morte.
Dopo il restauro avvenuto intorno al 1954, il quadro venne esposto in tantissime città del mondo.





2 commenti:

  1. conoscevo Volpedo per le sue famose pesche vellutatee molto saparite, non sapevo che l'autore di quel quadro famoso fosse di Volpedo.
    brava Enrica e grazie

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