il filo dei ricordi-racconti

martedì 15 ottobre 2013

i funghi e i ricordi

I RICORDI E I FUNGHI


Questa mattina mentre tornavo dal lavoro, ho incontrato un conoscente, una volta era molto di più di un conoscente, era un amico di mio marito, mi saluta, fa un cenno con la mano e io accosto con l'auto, dopo i soliti convenevoli, mi parla della loro passione comune, i funghi, dice che è un'annata buonissima, che adesso lo accompagna un'altra persona, che non è la stessa cosa malgrado si trovi bene.
Mi fa vedere il cesto che ha nel baule, in un cesto di vimini tra le foglie, ci sono una decina di porcini belli, senza nemmeno un segno si vede che è roba fresca...


Un groppo mi viene alla gola e ripenso a quanto gli piacesse andare per funghi
Se ne accorge, si scusa non voleva farmi pensare, ma anche per lui malgrado siano passati gli anni, ..... mancano le scarpinate insieme, le sue battute, mi dice:
"Ogni volta che entro nel bosco il pensiero va all'Antonio, ogni tanto parlo con lui".




Devo andare via, non ce la faccio, ho un groppo enorme in gola, tornata a casa, mi rendo conto che basta un niente per aprire quel cassetto che credevo di aver serrato bene, in modo che non fuoriuscisse la mia debolezza.
E' tutto il giorno che penso a questa cosa.


Quando andava a funghi, mio marito, tornava a casa felice, si vedeva, la barba lunga, sporco di terra, stanco, ma soddisfatto.
Scendeva dall'auto apriva il baule chiamava il bambino:
"Giovanni vieni a vedere!!!!





Poi saliva in casa e ci raccontava come aveva fatto a trovarli, la posizione in cui erano, insomma la telecronaca della raccolta dei funghi.


Nessuno poteva toccarli, si sedeva e come se fosse stato un rito adagio adagio, delicatamente, con il coltellino, il pennellino e lo strofinaccio bianco di cotone li puliva uno per uno.
A volte eravamo stanchi di sentire tutte le sue telecronache, ma se ripenso a mio marito con un fungo in mano, lo rivedo col sorriso, amava la montagna, gli piaceva scarpinare, spesso ci andava con mio cognato lo chiamavano nel il nostro dialetto "Ul Fungiatt "(Il cercatore di funghi)



Gli facevano gli appostamenti, e poi lo seguivano cercando di spiare dove andasse a coglierli, era diventata una gara a chi li prendeva per primo, poi a chi li prendeva più belli, e infine a chi ne prendeva di più...
Si recava nella vicina Svizzera rischiando di prendere anche la multa, le levatacce alle quattro di notte anche sotto l'acqua,e alcune volte, quando era sicuro del raccolto mi portava, non perchè lo aiutassi, non conosco i funghi, ma perchè poteva coglierne di più in quanto ad ogni persona spettava una quantità, mi pare fossero 3 kg a persona dopo i quattordici anni
Sono quasi undici anni che non c'è più, fra tanti sacrifici, dolori, e incomprensioni, oggi dimentico le cose brutte e lo ricordo con i suoi amati funghi

In questo periodo, ogni volta che vedo funghi,magari su un balcone a seccare, o al dal fruttivendolo, ora ci sono molti camion fermi ai bordi delle strade che li vendono, non so se sono buoni o meno ma so che li vedo,  e mi si stringe qualcosa dentro....






2 commenti:

  1. chi non ha ricordi nella vita non ha vissuto.
    Tu fai un paragone quali sono i più belli e quale i più brutti?
    Vedi quando una persona viene a mancare si dice che era un galantuomo
    un buon padre di famiglia, un buon marito. fai come ho fatto io anche con il groppo in gola metti sul piatto della bilancia e pesa la vita che hai fatto

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