La leggenda della Stella Alpina
Una
volta, tanto tempo fa, una montagna malata di solitudine piangeva in
silenzio.
Tutti la guardavano stupiti: i faggi, gli abeti, le querce, i rododendri e le pervinche.
Nessuna pianta però non poteva farci niente, poiché era legata alla terra dalle radici. Così neppure un fiore sarebbe potuto sbocciare tra le sue rocce.
Su dal cielo, se ne accorsero anche le stelle, quando una notte le nuvole erano volate via per giocare a rimpiattino tra i rami dei pini più alti, una di loro ebbe pietà di quel pianto e, senza speranza scese guizzando dal cielo. Scivolò tra le rocce e i crepacci della montagna, finché si posò stanca sull’orlo di un precipizio. Brrr!!! … Faceva freddo …
Era stata proprio pazza per aver lasciato la serena tranquillità del cielo!
Il gelo l’avrebbe certamente uccisa… Ma, la montagna corse ai ripari, grata per quella prova d’amicizia data col cuore. Avvolse la stella con le sue mani di roccia in una morbida peluria bianca. Quindi, la strinse legandola a sé con radici tenaci…
E quando l’alba spuntò, era nata la prima Stella Alpina…
Tutti la guardavano stupiti: i faggi, gli abeti, le querce, i rododendri e le pervinche.
Nessuna pianta però non poteva farci niente, poiché era legata alla terra dalle radici. Così neppure un fiore sarebbe potuto sbocciare tra le sue rocce.
Su dal cielo, se ne accorsero anche le stelle, quando una notte le nuvole erano volate via per giocare a rimpiattino tra i rami dei pini più alti, una di loro ebbe pietà di quel pianto e, senza speranza scese guizzando dal cielo. Scivolò tra le rocce e i crepacci della montagna, finché si posò stanca sull’orlo di un precipizio. Brrr!!! … Faceva freddo …
Era stata proprio pazza per aver lasciato la serena tranquillità del cielo!
Il gelo l’avrebbe certamente uccisa… Ma, la montagna corse ai ripari, grata per quella prova d’amicizia data col cuore. Avvolse la stella con le sue mani di roccia in una morbida peluria bianca. Quindi, la strinse legandola a sé con radici tenaci…
E quando l’alba spuntò, era nata la prima Stella Alpina…
Ho letto nel
web questa fiaba, questa sera, inevitabilmente la mia mente vaga,
ritorna indietro, mi sembra di sentire ancora parlare chi tanto amava
scarpinare in montagna, in tutte le stagioni dell'anno, a volte anche
quando pioveva, iniziava ad andare a camminare sui monti a marzo,
continuava fino a novembre inoltrato, tutto era motivo per andare in
montagna: camminare, cogliere funghi,per sentirsi in pace, per il
panorama, naturalmente tempo permettendo.
Prima del
matrimonio, avendo lui, più possibilità economiche, andava a
sciare nei mesi invernali, dicono fosse molto bravo, io non ho mai
potuto permettermelo e di conseguenza non ho potuto vederlo...
Sto parlando di
mio marito, che non c'è più, che sul marmo che chiude la sua lapide
non ha croci, o immagini religiose, ma ha un piccolo paesaggio di
montagna, da lui tanto amata, quando si è trattato di scegliere cosa
mettere sulla sua lapide, ho fatto letteralmente impazzire il signore
delle pompe funebri, perchè volevo mettere anche un cestino di
funghi, ma non l'ho trovato...
mi sono così
limitata al paesaggio di montagna,
qualcuno ha pensato che non erano le immagini più adatte da mettere su di una lapide, io invece ho pensato di mettere vicino a lui le sue più care passioni.
qualcuno ha pensato che non erano le immagini più adatte da mettere su di una lapide, io invece ho pensato di mettere vicino a lui le sue più care passioni.
Dopodomani
ricorre il giorno di Ognissanti e si commemorano tutti i morti, eroi
della patria, e persone normali che ci hanno lasciato .
In
quest'occasione, solitamente tutte le persone che hanno i propri cari
al cimitero, sistemano le tombe..io l'ho fatto ieri. Non amo andare
al cimitero, per cui metto sempre delle composizioni o mazzi di fiori
artificiali, che durano qualche tempo in più, non parlo di
composizioni di plastica, anche brutte da vedere, parlo di fiori che
sembrano veri, proprio ieri, a mio marito, ho messo un mazzetto di
stelle alpine, e stasera ho trovato questa fiaba, è sicuramente una
casualità, che mi ha spinto a scrivere....
.
Ricordare chi non c'è più, è sempre segno di grande amore.
RispondiEliminaE' bello vedere che ricordi questi tuoi momenti felici, è bello vederti sorridere, nel pensarli.
Riccardo.
Ciao sono Lucia continua così Bacioni
RispondiEliminaognuno a il suo modo per ricordare i nostri morti,importante esserle vicino anche con le preghiere
RispondiEliminaEnrica, il modo di ricordare una persona a seconda delle passioni che aveva è molto significativo.
RispondiEliminaI tuoi racconti racchiudono sempre un fondo di dolcezza che ti caratterizza.
Anna Brivio
molto bella Enrica, un pensiero per chi ci ha lasciati è sempre doveroso, bella la favola sulla stella alpina, ciaooooooo
RispondiEliminacontinuerò a chiederti di tornare nel bosco, insisterò perchè non voglio entrare in un blog, privato, voglio condividerlo con gli altri, sentire cosa ne pensano,e anche consigliarti, o parlarne con te,
RispondiEliminaE' un peccato non vederli nel bosco, mi piaceva entrare la domenica e trovarti, con un racconto una gita, non pensare ai responsabili, di questa o quella stanza, pensa alle persone che ti leggevano entravano in eldy e da li leggevano, una poesia, una storia di parliamone e poi nel bosco salivano sul tuo autobus personale e giravano un po' in ogni dove, fai la brava torna....
Ringrazio tutti,chi si è presentato e chi non lo fa,vorrei però poter rispondere a qualcuno che si presenta, non voglio più nessun tipo di polemica, per questo non torno in Eldy,questo è il mio blog ma non è privato, chi vuole può entrare e leggere, può commentare anche facendo delle critiche al mio scritto, anomino se vorrai lo potrai fare,non chiedere altro, sai già la risposta....
RispondiEliminaCiao Enrica,ho letto la leggenda della stella alpina,,,Anche qui'vedo la tua grande sensibilita' e la grande umanita',il cuore che tu metti nei tuoi scritti,,mi hai commossa ,come vedi nn servono tanti preamboli basta metterci il cuore brava come sempre,,elisabetta,,
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