CHICCO E IL
NATALE
Capita
abbastanza sovente che Chicco si fermi a dormire a casa mia.
È felice la sera, di entrare nel lettone, inizialmente ci salta sopra e poi si mette sotto le coperte, a volte vuole che gli legga una fiaba, altre volte mi fa delle domande.
È felice la sera, di entrare nel lettone, inizialmente ci salta sopra e poi si mette sotto le coperte, a volte vuole che gli legga una fiaba, altre volte mi fa delle domande.
"Nonna ma
quando tu eri piccola chi veniva a portarti i doni?
Babbo Natale o
Gesù bambino?"
"Scrivevi
la letterina?"
Così inizio a
raccontare che a casa dei miei genitori c'era Gesù bambino, che era
un Gesù poverello e che avevamo dei doni sotto l'albero ma erano
pochi, molte volte era la nonna bis (mia mamma) che li preparava e
poi li dava a Gesù bambino, ma che siccome il lavoro era tanto si
faceva aiutare da Babbo Natale.
Il nonno Bis
(mio papà), indicava la porta di casa nostra, con una lanterna, che
al suo interno aveva una candela accesa, preparava sempre del fieno,
fuori della porta, con un po di pane secco e dell'acqua per le renne
che arrivavano molto stanche, si dovevano riprendere dal lungo
viaggio.
La sera, andavamo a letto presto senza discutere, perchè durante la notte sarebbe arrivato Gesù bambino.
La sveglia il giorno dopo non aveva bisogno di suonare, in pigiama , spettinate, senza aver nemmeno lavato il viso, di corsa entravamo nella camera dove c'era l'albero, una stanza freddissima, ognuno di noi prendeva il proprio pacchetto, e poi, sempre di corsa davanti al camino in cucina a scartare il nostro dono...
La sera, andavamo a letto presto senza discutere, perchè durante la notte sarebbe arrivato Gesù bambino.
La sveglia il giorno dopo non aveva bisogno di suonare, in pigiama , spettinate, senza aver nemmeno lavato il viso, di corsa entravamo nella camera dove c'era l'albero, una stanza freddissima, ognuno di noi prendeva il proprio pacchetto, e poi, sempre di corsa davanti al camino in cucina a scartare il nostro dono...
Un anno ero già
grandicella, ho avuto due regali, un paio di stivali con le stringhe
e una cosa tanto desiderata .....un mangiadischi.....
era di colore
arancione, con alcuni dischi di fiabe e poi un po' di 45 giri che
forse qualcuno ci aveva dato....
In cucina la
nonna bis aveva già parecchie pentole sul fuoco, il brodo di pollo,
mezzo pollo arrosto e mezzo alla cacciatora, il baccalà alla
vicentina con la polenta bianca, poi dovevamo prepararci per andare
a Messa.
Spiego a Chicco
che mio papà metteva il vestito della festa, e la mia mamma aveva
un bel grembiule bianco tutto col pizzo, mio fratello arrivava coi
suoi bambini piccoli, mia cognata, la tavolata grande in cucina.
In un locale
adiacente, che fungeva da ripostiglio, c'erano le conserve fatte
dalla nonna bis, acciughe con prezzemolo e aglio, giardiniera nei
vasi di vetro, mandarini, la frutta secca e il panettone.
Racconto a
Chicco la storia del panettone....
La nonna bis
faceva sempre uno zabaione che faceva cuocere a bagno maria e poi
metteva nel piatto vicino alla fetta di panettone.
Il panettone dopo
essere stato servito al pranzo di Natale, veniva messo nel ripiano
più alto del mobile della cucina, affinchè qualcuno un po' goloso,
non riuscisse a raggiungerlo, ma come sempre, qualcuno di noi,
riusciva a prenderne magari solo una fetta sottile, il nonno bis, aveva messo degli stuzzicadenti come segno, per cui si accorgeva subito che lo avevamo toccato.
Poi chiedeva: " chi ha toccato il panettone?"
"Nessuno rispondeva, nessuno di noi era stato"
Chicco mi
guarda e ride divertito:
Allora ti ha messo in castigo nonna?"
Allora ti ha messo in castigo nonna?"
-"No il
giorno di Natale, nessuno riceveva castighi".
La carta dei pacchetti veniva piegata per essere riutilizzata, si stava a tavola per un bel po di tempo, molti gusci di arachidi e noci,
e le
bucce di mandarino sulla griglia del camino facevano profumo.
Verso sera, in mezzo alla cenere venivano cotte le aringhe avvolte nella carta oleata, le fette di polenta avanzata erano sulla griglia ..
La carta dei pacchetti veniva piegata per essere riutilizzata, si stava a tavola per un bel po di tempo, molti gusci di arachidi e noci,
Verso sera, in mezzo alla cenere venivano cotte le aringhe avvolte nella carta oleata, le fette di polenta avanzata erano sulla griglia ..
Non avevamo il
patè di oca e nemmeno il salmone.
Chicco si è
addormentato , la sua testolina è diventata pesante lo sposto un
pochettino, tanto tra poco me lo ritroverò addosso, cercando il
calore...
Mi hai fatto ricordare che Gesu' Bambino mi aveva portato un paio di guanti in pelle rossa con il pelo bianco all'interno , forse avevo 3 anni, non ricordo.
RispondiEliminaL'ultima frase "il Natale portava calore" racchiude tutte le sensazioni che si provavano da piccoli, Brava Enrica. Anna B.
grazie Anna
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