il filo dei ricordi-racconti

venerdì 20 dicembre 2013

LA MIASCIA

La miascia

C'è un dolce molto meno conosciuto del Panettone che ha allietato tante festività Natalizie nelle case delle famiglie povere.
Fatto con ingredienti poveri, senza zucchero, ma con pane raffermo e frutta a volte diventava un'unico pasto..



Tutto dipendeva dalle possibilità economiche della famiglia.
La cucina comasca, molto povera, si è formata sfruttando le risorse della zona, per lo più sul pesce di lago e sulla pastorizia alpina, con i suoi derivati latte, burro e formaggio.
Conosco personalmente, persone di una certa età, che vivevano sopratutto nelle vallate dell'alto lago di Como che fino agli anni settanta non avevano mai potuto permettersi il tanto pubblicizzato Panettone.

Così il loro dolce natalizio diventava la "miascia"
é un dolce tipicamente lombardo per cui, ne esistono diverse ricette, dalla più povera, a quelle più ricche di ingredienti.



Il pane raffermo veniva utilizzato insieme alla frutta secca, noci, nocciole, fichi, uvetta sultanina, e anche a frutta fresca, nei casi più poveri alle mele o pere, per chi aveva qualche possibilità in più poteva mettere uva o albicocche sciroppate, spesso anche due tipi di farina, quasi un lusso, ho trovato nel web qualche ricetta.

La ricetta originale della Miascia di Como

500 gr di pane raffermo
1/2 litro di latte
2 uova
20 gr di pinoli
50 gr di zucchero
2 pere
2 mele
degli amaretti
50 gr di uvetta
la buccia grattugiata di un di limone
1 bicchierino di liquore amaretto
50 grammi di burro
1 cucchiaio di farina bianca per predisporre la tortiera

Come si prepara la torta paesana

Prima di tutto bisogna tagliare il pane raffermo a piccole fette e metterle in una zuppiera (o una ciotola qualsiasi) assieme al latte per  circa 2 ore. Nel frattempo tagliate le mele e le pere a fette e trascorse le due ore aggiungetele nella zuppiera assieme alle uova, le uvette, i pinoli,  lo zucchero, gli amaretti sbriciolati e il liquore.
Ora che tutti gli ingredienti sono stati aggiunti, lavorate l’impasto con un cucchiaio e versate il risultato finale in una tortiera imburrata e infarinata. Spolverate l’impasto con dello zucchero e mettete tutto in forno preriscaldato a 200°C per 15 minuti, quindi a 150°C per altri 15 minuti.
Sfornate la torta e servitela tiepida o a temperatura ambiente (come preferite).


Un'altro prodotto che ha allietato le tavole della nostra zona, non era solamente il pesce di lago,  ma anche la polenta, qui da noi si mischiano due tipi di farina, farina di grano saraceno, e farina di mais che veniva mangiata con
tutto, anche in diverse versioni, polenta uncia, (unta)



 con formaggio e burro, con la carne, o solamente polenta e formaggio" Zincarlin"  in tempi più recenti polenta e gorgonzola.





Due formaggi tipici, la "semuda"


È ottenuto da latte crudo di vacca scremato, caglio  e sale; le sue forme sono cilindriche, del diametro medio di 30 cm con un peso di circa 4 kg. La pasta è caratterizzata da un’occhiatura disomogenea, da una consistenza che va dal gommoso al morbido e da un colore variabile tra il giallo, il paglierino e il verdognolo. Il prodotto viene stagionato dai 40 giorni ai 4 mesi; il formaggio giovane ha un sapore delicato ed assume un gusto più forte se consumato dopo tempi più lunghi.
QUANDO VIENE PRODOTTA
La produzione viene effettuata principalmente nel periodo invernale, durante il ricovero della vacche nelle stalle, infatti nel periodo estivo le vacche della maggior parte degli allevatori vengono portate all’alpeggio ed il loro latte è destinato ad altra produzione, inoltre nel periodo estivo, le temperature più elevate rendono delicato il processo di maturazione e stagionatura conferendone l’eccessiva morbidezza della pasta compromettendone la consistenza e la presentazione visiva.





 e lo zincarlin interessanti per la loro preparazione e per essere davvero formaggi poveri.


IN DIALETTO COMASCO: Zincarlin
Area di produzione: Lario occidentale
Descrizione e caratteristiche: la sua produzione parte dalla ricotta (o ‘’mascarpa’’ in dialetto locale) che si aromatizza con sale e pepe. Si uniscono anche erbette finemente triturate. In base alla stagionatura, il suo colore può variare dal bianco fino al giallo e più passa il tempo più il suo sapore diviene piccante. La sua produzione oggi è in ripresa, grazie al nuovo interesse da parte dei consumatori. Anticamente veniva preparato dalla ricotta d’alpeggio nella stagione estiva; la sua conservazione in inverno avveniva in particolari mobili dette ‘’marne’’ in dialetto comasco. Per evitare le muffe, il formaggio all’esterno viene trattato quotidianamente con vino bianco e sale durante la stagionatura.
Aspetti nutrizionali: essendo una ricotta presenta un ridotto quantitativo di lipidi derivati sostanzialmente dall’eventuale aggiunta di latte di capra.
fonte Web





In tempi non molto lontani, il giorno di festa  veniva rigorosamente rispettato, con piatti umili e semplici, che riempivano il pranzo del giorno di Natale.





1 commento:

  1. Belle ricette Enrica, mi piacerebbe provare la torta paesana. Non è da escludere che un giorno di questi non possa cimentarmi.
    Ciao a presto. Anna B.

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