L’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO
E' una domenica di bel
tempo;Riccardo mi ha già fatto fare un bel giro, ma mai avrei pensato, che avrei potuto vedere
un posto così bello, inizialmente anche lui è stupito dice che l'ultima volta
che ci è venuto non erano stati fatte tutte le
migliorie che troviamo ora.
Siamo sul lago maggiore, o
Verbano, essendo meno profondo del lago di Como il suo colore è di
un bell'azzurro, Siamo precisamente all’Eremo di
Santa Caterina del Sasso. Davanti a noi un piano c'è un
ascensore che scende all'Eremo, si vede il lago dall'alto, ci sono anche i gradini, e noi decidiamo di scendere a piedi.
L’Eremo
di Santa Caterina del Sasso è uno dei più affascinanti luoghi storici
del Lago Maggiore.
Questo vero e proprio “balcone” proteso sul
Golfo Borromeo si raggiunge dal lago salendo una scalinata di 80 gradini
oppure dal piazzale sovrastante scendendo una scala di 268 scalini.
L'Eremo di Santa Caterina ha una storia lunga,
si dice che nel 1170, in seguito ad un naufragio Alberto Besozzi di Arolo, si
ritirò a vita solitaria in una grotta, poi
in seguito ad una pestilenza che aveva colpito la sponda lombarda del
lago Maggiore, gli abitanti di Arolo si rivolsero al Pio eremita che chiese in
cambio la costruzione del Saccello di Santa Caterina simile a quello della
santa sul monte Sinai.
Una famiglia di nobili di
Ispra decise poi di costruire anche la cappella
di Santa Maria Nova, in quanto le preghiere del Pio avevano permesso la
liberazione dai Lupi che imperversavano nella zona uccidendo gli animali da
pascolo. Chiamato inizialmente monastero di Saxobalaro ricevette tre terreni in
dono per la chiesa di San Nicolao. Nel XIV secolo
l’Eremo venne abitato da una comunità di monaci Agostiniani,
successivamente nel 1379 si stanziarono i Romiti Ambrosiani
infatti fra il 1300 e il 1320 venne dipinto il preziosissimo affresco di S.Nicolao, e nel 1649 i
Carmelitani. Ad oggi è retto dagli Oblati Benedettini. nel corso
dei secoli però i cambiamenti adottati furono diversi e passò di mano in mano per
diverse istituzioni fino a far parte della istituzione monastica milanese, che
però con il dominio austro-ungarico proclamò la chiusura dellEremo, la
decadenza dell'eremo continuò lentamente fino a che nel 1914 venne dichiarato
Monumento Nazionale.
Si avvicendarono periodi
di decadimento e di ristrutturazione ora
è totalmente gestito dalla provincia che ne ha notevolmente rigenerato e
migliorato l'accesso al santuario visto che in seguito a delle frane l'accesso precedente
non era più agibile.
Decidiamo
di acquistare un libretto che ci dia qualche informazione
Il complesso architettonico
dell'Eremo avendo subito parecchi cambiamenti è così stutturato: Il convento
meridionale, il conventino e la chiesa. Si giunge al convento meridionale venne eretto nel
1400 e successivamente modificato nel 1624 da Padre Giulio Martignoni, passando sotto ad un porticato
di colonne di granito semplice ma armonioso
come una finestra sul lago e la
vista sulle Isole Borromee
Nel convento meridionale ,ci sono affreschi che
risalgono dal 1339 fino al 1600, troviamo lo stemma dei frati Carmelitani su un
camino barocchetto di marmo e sopra sulla parete i resti di una crocefissione
del 300 tipica della pittura romano-gotica del settentrione italiano. Nello
spazio tra le finestre c'è una croceffissione seicentesca con S. Ambrogio e s
Caterina, hanno trovato anche definitiva collocazione dopo il restauro una pala
di altare risalente al 1510
Tra il convento meridionale e il conventino si
trova posizionato un torchio di notevole dimensioni è datato 1759 pressavano uve e olive che provenivano dai fondi dell'eremo, situato
di fronte al cortile del torchio, eretto su muri duecenteschi, e impreziosito da un porticato di quattro archi a sesto acuto poggiati su pilastri in pietra c’è il Conventino che anticamente era la cucina con il forno
del pane e il classico camino grande, al piano superiore ci sono le celle dei frati sulle cui finestre si trovano tracce di affrescature
cinquecentesche del “Martirio di Santa Caterina d’Alessandria” ; consente il passaggio fra la chiesa e il convento meridionale, sotto
questo porticato sono state riposizionate dopo il restauro 10 scene rispetto
alle 15 originarie, dove è rappresentata la danza macabra, o danza della morte.
In queste tavole viene rappresentata
l'uguaglianza assoluta di tutti gli uomini davanti alla morte, che ha senso solo se è illuminata da Cristo,
anche se notevolmente danneggiate, si riesce a
vedere un mercante coi suoi registri, un un cortigiano che difende la sua
amica, un prete ed un cardinale, un
frate ed un senatore: La morte nel XIV
eXV secolo entra come decorazione nelle mura di chiese e cimiteri, se ne trovano a Clusone vicino a Bergamo, nel Camposanto di Pisa.
Nel cortile della chiesa troviamo alla destra la grotta della madonna di Lourdes, e sulla
sinistra, un portico cinquecentesco costruito con colonne in Pietra di Angera, in stile
rinascimentale.
Il campanile posto a strapiombo sul lago venne
edificato nel 1300 e presenta una cella campanaria aperta a bifora fatta in
pietra d’Angera, l'azzurro del lago riflette luminosamente tra i porticati, gli affreschi sono stati duramente
danneggiati,
dall’umidità e dal tempo.
Sembra che la attuale chiesa
di Santa Caterina sia del XVI secolo, ma si crede che siano stai inclusi
edifici storici preesistenti. Mi colpiscono le vetrate, dalla guida risultano che sono ottocentesche , chiudono il matroneo della chiesa , una volta coro invernale dei
frati, la cappella di San Nicolao è alla sinistra dell'altare maggiore, era in realtà una parte della
prima chiesa originaria dedicata a San Nicolao, a fianco c'è la cappella di
Santa Caterina la più venerata nel medioevo e la cappella di Santa Maria Nova,
ancora tanti affreschi devono essere restaurati altri sono stati rinvenuti
durante i restauri.
La cappella del Beato
Alberto, molto rovinata dall'umidità,
contiene un' urna della scuola del Beato Angelico , con i resti di Alberto Besozzi, è detta cappella
dei sassi perchè alcuni massi che si erano staccati dalla parete rocciosa
rimasero impigliati nella struttura della volta della cappella sfondata e poi
rimossi nel 1983 per esigenze di restauro.
Insomma io, che non conosco l'arte, mi affido a delle guide per
avere qualche nozione, ma di una cosa sono certa, questo Eremo è bellissimo, il
lago, i porticati, le cascine del quicchio che sono di recente state
ristrutturate,
meritano di essere viste consiglio
a tutti, una visita a
questa meraviglia.
Risaliamo sempre a piedi, tutti gradini, ho il
fiatone, mi fermo a prendere fiato e con lo sguardo torno verso il basso, è così bello, ma la voce di Riccardo mi fa
tornare alla realtà, riprendo la salita arrivo fino in cima, ho un fiatone terribile, ma la consapevolezza di aver visto
qualcosa di veramente bello. E forse anche la certezza che…… dovrei dimagrire……………