il filo dei ricordi-racconti

lunedì 13 gennaio 2014

IL MONASTERO DI MUSTAIR

Alcune volte, si parte per una gita di qualche giorno, senza avere precise informazioni, all'ultimo momento una amica ti avvisa che c'è una gita sul lago di Resia, che sono rimasti liberi pochi posti e, senza pensarci poi tanto ho detto di prenotare.
Non conoscendo bene il programma, il nostro pullman dopo essersi diretto verso Saint Moritz, oltrepassando Zernez si ferma per una visita al Monastero di Mustair.


Il monastero di San Giovanni Battista, si trova in Svizzera, nel Canton Grigioni, precisamente a Mustair, in Valle Monastero, vicinissima al confine con la Val Venosta, in Alto Adige.
L'Unesco lo ha riconosciuo come Patrimonio mondiale culturale dell'Umanità.
La chiesa convettuale di San Giovanni, risale al 780, fondata dal vescovo di Coira,con il campanile e la torre Planta e le guglie a coda di rondine contraddistinguono il monastero e il villaggio di Mustair.
Il convento custodisce tesori culturali e artistici unici, avendo subito almeno otto fasi di ristrutturazione, ogni epoca ha lasciato le proprie tracce, con stuccature, volte, salotti rivestiti in legno che fondendosi tra di loro offrono al visitatore un insieme armonico.



Partendo dall'interno, dove un ciclo pittorico, raffigurante storie dell'Antico e del nuovo testamento ci racconta la storia.
Gli affreschi, alcuni danneggiati, altri invece mantenuti egregiamente, come la "guarigione di Emorroissa",
risalgono al IX secolo, sono di arte carolingia e romanica del basso e alto medioevo, un unico ciclo meglio conservato e il più ricco del mondo.


La chiesa è interamente dipinta, deve la sua particolarità e la sua esistenza a Carlo Magno, oltre alla chiesa si può visitare anche la torre difensiva più antica dell'arco alpino.



Questo complesso monastico trasuda storia,una storia iniziata 1210 anni fa.
Ci sono anche, scene datate 1160, che forse sono le meglio conservate, dove secondo gli esperti, la tecnica e lo stile corrispondono, a diverse produzioni ritrovate in lombardia, per cui sono giunti alla conclusione che un maestro lombardo possa aver lavorato a questi affreschi romanici.


La guida, che ci ha presentato il percorso, pur essendo esaustiva ci ha accompagnato abbastanza velocemente, per non disturbare le suore, che ancora vivono nel convento e che mettono a disposizione nove camere a chi cerca un periodo di pace.



Una leggenda unisce il mito alla storia (fonte Web)
Carlo Magno, di rientro dalla sua incoronazione a re dei Longobardi nel 774, riuscì a sopravvivere a una bufera di neve e in segno di gratitudine fondò il convento di San Giovanni. Müstair si trovava infatti in una posizione strategica per le sue ambizioni di espansione ad est, verso la Baviera.



Come ogni leggenda, anche questa sembra avere un fondo di verità: le travi in legno inserite nella struttura originaria della chiesa risalgono proprio al periodo in cui l'imperatore percorse la Valtellina e attraversò il passo dell'Umbrail dopo aver conquistato il regno longobardo. Da allora la figura dell'imperatore è venerata come quella di un santo a Müstair. La sua statua si erge fiera a fianco del crocifisso, quale guardiano della chiesa



Sin dall'inizio il convento è stato decorato con pitture murali e vetrate policrome, segno evidente di un periodo di prosperità e rinascita culturale. «Bisogna immaginare la chiesa come un locale semplice, con pareti lisce e un soffitto piatto, interamente dipinto», spiega Elke Larcher. I pilastri, la volta e il matroneo furono aggiunti solo nel 1492.
Gli affreschi carolingi (VIII e IX secolo) ricoprivano interamente le pareti della chiesa e illustravano la storia della redenzione. Intorno al 1200 tutta la parete orientale fu completamente decorata con un nuovo strato di affreschi, più dinamico e fantasioso rispetto al passato, ma caratterizzato dagli stessi contenuti iconografici.


Grazie al riconoscimento da parte dell' Unesco questa zona prevalentemente agricola, ora vive anche di turismo considerando che il monastero è circondato anche dal Parco Nazionale Svizzero.











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3 commenti:

  1. Ho letto, viaggiato con te, hai aperto un'altro scrigno per me, il video completa il tutto anche se con una lingua a me sconosciuta, grazie da Elisabetta

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  2. Enrica a me che son appassionata di arte ,veder quegli affreschi ,le colonne ,poi le tue descrizioni sempre minuziose .Sei una guida perfetta e ti son grata perchè è bellissimo viaggiare con te .

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