IL
MONASTERO DI MUSTAIR
Alcune
volte, si parte per una gita di qualche giorno, senza avere precise
informazioni, all'ultimo momento una amica ti avvisa che c'è una
gita sul lago di Resia, che sono rimasti liberi pochi posti e, senza
pensarci poi tanto ho detto di prenotare.
Non
conoscendo bene il programma, il nostro pullman dopo essersi diretto
verso Saint Moritz, oltrepassando Zernez si ferma per una visita
al Monastero di Mustair.
Il
monastero di San Giovanni Battista, si trova in Svizzera, nel Canton
Grigioni, precisamente a Mustair, in Valle Monastero, vicinissima al
confine con la Val Venosta, in Alto Adige.
L'Unesco
lo ha riconosciuo come Patrimonio mondiale culturale dell'Umanità.
La
chiesa convettuale di San Giovanni, risale al 780, fondata dal
vescovo di Coira,con il campanile e la torre Planta e le guglie a
coda di rondine contraddistinguono il monastero e il villaggio di
Mustair.
Il
convento custodisce tesori culturali e artistici unici, avendo subito
almeno otto fasi di ristrutturazione, ogni epoca ha lasciato le
proprie tracce, con stuccature, volte, salotti rivestiti in legno
che fondendosi tra di loro offrono al visitatore un insieme armonico.
Partendo
dall'interno, dove un ciclo pittorico, raffigurante storie
dell'Antico e del nuovo testamento ci racconta la storia.
Gli
affreschi, alcuni danneggiati, altri invece mantenuti egregiamente,
come la "guarigione di Emorroissa",
risalgono
al IX secolo, sono di arte carolingia e romanica del basso e alto
medioevo, un unico ciclo meglio conservato e il
più ricco del mondo.
Ci
sono anche, scene datate 1160, che forse sono le meglio conservate,
dove secondo gli esperti, la tecnica e lo stile corrispondono, a
diverse produzioni ritrovate in lombardia, per cui sono giunti alla
conclusione che un maestro lombardo possa aver lavorato a questi
affreschi romanici.
La
guida, che ci ha presentato il percorso, pur essendo esaustiva ci ha
accompagnato abbastanza velocemente, per non disturbare le suore, che
ancora vivono nel convento e che mettono a disposizione nove camere a
chi cerca un periodo di pace.
Una
leggenda unisce il mito alla storia (fonte Web)
Carlo
Magno, di rientro dalla sua incoronazione a re dei Longobardi nel
774, riuscì a sopravvivere a una bufera di neve e in segno di
gratitudine fondò il convento di San Giovanni. Müstair si trovava
infatti in una posizione strategica per le sue ambizioni di
espansione ad est, verso la Baviera.
Come
ogni leggenda, anche questa sembra avere un fondo di verità: le
travi in legno inserite nella struttura originaria della chiesa
risalgono proprio al periodo in cui l'imperatore percorse la
Valtellina e attraversò il passo dell'Umbrail dopo aver conquistato
il regno longobardo. Da allora la figura dell'imperatore è venerata
come quella di un santo a Müstair. La sua statua si erge fiera a
fianco del crocifisso, quale guardiano della chiesa
Grazie al riconoscimento da parte dell' Unesco questa zona prevalentemente agricola, ora vive anche di turismo considerando che il monastero è circondato anche dal Parco Nazionale Svizzero.
Sin
dall'inizio il convento è stato decorato con pitture murali e
vetrate policrome, segno evidente di un periodo di prosperità e
rinascita culturale. «Bisogna immaginare la chiesa come un locale
semplice, con pareti lisce e un soffitto piatto, interamente
dipinto», spiega Elke Larcher. I pilastri, la volta e il matroneo
furono aggiunti solo nel 1492.
Gli
affreschi carolingi (VIII e IX secolo) ricoprivano interamente le
pareti della chiesa e illustravano la storia della redenzione.
Intorno al 1200 tutta la parete orientale fu completamente decorata
con un nuovo strato di affreschi, più dinamico e fantasioso rispetto
al passato, ma caratterizzato dagli stessi contenuti iconografici.
Grazie al riconoscimento da parte dell' Unesco questa zona prevalentemente agricola, ora vive anche di turismo considerando che il monastero è circondato anche dal Parco Nazionale Svizzero.
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Ho letto, viaggiato con te, hai aperto un'altro scrigno per me, il video completa il tutto anche se con una lingua a me sconosciuta, grazie da Elisabetta
RispondiEliminaEnrica a me che son appassionata di arte ,veder quegli affreschi ,le colonne ,poi le tue descrizioni sempre minuziose .Sei una guida perfetta e ti son grata perchè è bellissimo viaggiare con te .
RispondiEliminati ringrazio davvero di cuore
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