Si chiama Villa Foscarini-Rossi.
Nella notte si è abbattuta una tromba d'aria su Dolo e la zona limitrofa, per cui il fiume non è dolce e lieve come ieri.
Abbiamo dovuto attendere che avessero il permesso, dagli enti preposti, per poter navigare il corso del fiume.
E' comunque tornato il sole; mentre attendiamo, la nostra guida ci informa che pochi sanno che la Riviera del Brenta, oltre alle Ville e alla navigazione, offre agli amanti della natura itinerari unici, che si possono visitare percorrendo sopratutto in bicicletta, questo attraverso una pista ciclabile che consente di vedere per prima cosa un eco-sistema che non si immaginerebbe: tantissimi gli uccelli e la flora diversa e particolare, dove la natura si è adattata a vivere tra il fango e l'acqua salmastra.
Dove la marea alzandosi e abbassandosi, copre e scopre isolotti la cui vegetazione varia, col cambiare delle stagioni, assumendo colori che danno un' altro aspetto alla laguna.
Ci dice, che attraverso la pista ciclabile, si ha la possibilità di vedere Ville poco conosciute ma non per questo meno importanti come: Villa Fattoretto Badoer, Villa Bon Tessier, Villa Tito.
Finalmente ci lasciano partire, siamo diretti a Villa Foscarini, era la dimora di uno degli ultimi dogi della Repubblica di Venezia,
Successivamente passò nelle mani della famiglia Rossi da cui prende il nome e, nel 1995, dopo un restauro durato parecchi anni, è stata aperta al pubblico, nella foresteria si svolgono eventi, matrimoni, meeting, convegni, concerti, esposizioni.
I saloni della villa ospitano un museo permanente della scarpa, " Il museo Rossimoda della Calzatura", l'esposizione si sviluppa su alcuni piani, entrando in queste sale riccamente decorate, simbolo della ricchezza di tanti anni fa, mentre la mostra contemporanea ci fa tornare ai giorni nostri, presentandoci i prototipi di calzature che l'azienda Rossimoda S.p.a. ha prodotto per parecchie case di moda famose.
Ritorniamo al Burchiello e riprendiamo a navigare sul fiume fino a Mira: dove ci attende l'unica Villa del Palladio, Villa Foscari detta la Malcontenta.
I Foscari, famiglia facoltosa, già proprietaria di " Ca Foscari" sul Canal Grande, volevano una residenza in periferia raggiungibile velocemente in barca dal centro cittadino. Incaricò Andrea Palladio con cui avevano già rapporti, di progettarla e di disporne i lavori.
La villa sorge su un alto basamento, per evitare che al piano nobile giungesse l'umidità, essendo molto in prossimità dell'argine del fiume che spesso esondava, come tradizione dell'edilizia lagunare, la facciata principale da sull'acqua, le rampe di accesso gemellari imponevano agli ospiti che giungevano dal fiume, un percorso cerimoniale, le grandi scalinate introducevano gli ospiti verso il proprietario che li attendeva al centro dell'atrio.
Palladio aveva il dono e il genio di ottenere effetti monumentali, utilizzando materiali poveri, tutta la villa, comprese le colonne è in mattoni e l'intonaco fatto di polvere di marmo in diversi strati per ottenere un effetto simile al marmo.
La facciata posteriore molto alta con finestre che consentono di capire la disposizione delle stanze.
Le decorazioni interne sono per lo più rappresentazioni mitologiche, richiamando affreschi presenti nel castello di Fontaineblau.
La villa ha avuto in ogni epoca, ospiti della nobiltà di tutta Europa:
Il re di Francia EnricoIII, Emanuele Filiberto di Savoia, Federico IV re di Norvegia e Danimarca, i duchi di Windors e altri ancora.
Sono due, le leggende che danno origine al nome di questa villa:
nella prima: sembra che la zona, si chiamasse così, trenta anni prima
della costruzione della villa, e avesse già questo soprannome
" Malcontenuta ", per via dei continui straripamenti del fiume.
Nella seconda, invece, sembra che il soprannome si debba ad una dama della famiglia.
La bella dama Elisabetta Dolfin sposata Foscari, con la caduta della Repubblica di Venezia, aveva dovuto abbandonare la città in seguito alla sua condotta viziosa e libertina, condannata ad una vita esiliata e in completa solitudine, lontana dalla vita cortigiana e fastosa, a cui era abituata, la dama, non si era mai adattata alla monotonia della campagna e della villa, morì in preda a
d una forte depressione.
Da allora nelle notti di luna nuova , si narra che nel parco si aggiri il fantasma di una bellissima donna, con i capelli rossi, vestita di bianco, così la mal contenuta acqua del Brenta nei secoli si trasformata nella Malcontenta.Negli ultimi anni un architetto discendente della nobile famiglia ha deciso di vivere in questo gioiello con i suoi famigliari.
La visita è terminata siamo risaliti sul nostro burchiello che ci ha riportati a Dolo.
grazie, Enrica, mi hai accompagnato in queste ville stupende e supreme, ti rinnovo i miei complimenti, con grande stima
RispondiEliminaEnrica complimenti per quello che scrivi.
RispondiEliminaMeriti una laurea in Storia dell'arte.
Ciao Marzia
Un resoconto particolareggiato ed esauriente, scritto molto bene e corredato di immagini esplicative molto belle ... complimenti, Enrica!
RispondiEliminaTitina
Mi hai fatto ricordare le volte che ho fatto questo percorso,e lo hai fatto nel modo migliore,brava Enrica,,Pachino.
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