Chi mi conosce
sa che sono atea nel pensiero, che sono anche convinta che le regole
del rispetto valgano per tutti, per cui io, che ho per esempio un
famigliare molto credente, rispetto chi sa vedere, quello che io, nel
mio essere diretta non vedo.
Ci sono tanti
modi per avvicinarsi alla religione, gli stessi modi, però ci
possono anche allontanare.
Vi porto un
esempio concreto, quando mi arrabbio, io dico spesso parole che non
dovrei dire, e il mio compagno mi richiama molto, lo faceva anhe mio
marito, questa è una mia mancanza, grave.
Ci sono
famiglie, che affrontano le disgrazie con la fede, altre avvicinandosi
alla fede, altre ancora allontanandosi dalla fede.
Ho perso ormai
22 anni fa, un nipote per incidente stradale, di soli venti anni, mia cognata, madre del
ragazzo, e moglie di mio fratello, è stata sostenuta dalla fede, molto credente e devota di
Padre Pio, spesso, quando sente la mia scetticità mi dice:
"Entra in
chiesa, Dio non ha mai chiuso le porte a nessuno"
Io non vado mai
in chiesa, o almeno, vado a visitarle, perchè sono i luoghi che
custodiscono quello che di meglio è passato attraverso i secoli, ma
non prego, non credo di essere capace di farlo, non ho mai preteso di
inculcare, questo mio pensiero agli altri, nemmeno ho spinto i miei
figli ad essere religiosi, mentre invece mio marito, forse per
abitudine, ha voluto dar loro i sacramenti cattolici ( Battesimo,
Comunione e Cresima).
La fede o si
ha, o non si ha, se si crede si deve credere a tutto, non si può (a
mio modo di vedere), credere in parte, come molti dicono
-" Credo
in Dio, ma non nel fatto che la madonna ha partorito pur rimanendo
pura".
Se si crede, si
deve credere anche, che la Madonna ha subito questa metamorfosi.
Insomma o
dentro, o fuori, la fede non deve essere una scappatoia.
I Comandamenti:
Io
sono il Signore Dio tuo:
1)
Non avrai altro Dio fuori di me.
2)
Non nominare il nome di Dio invano.
3)
Ricordati di santificare le feste.
4)
Onora il padre e la madre.
5)
Non uccidere.
6)
Non commettere atti impuri.
7)
Non rubare.
8)
Non dire falsa testimonianza.
9)
Non desiderare la donna d'altri.
Quello
che viene considerato un comandamento, è contemplato
nella legislazione Italiana, anche nella normale correttezza e
perseguibili dalla Legge, non rubare, non ammazzare, non dire falsa
testimonianza.
Ci sono comandamenti, che ai tempi odierni risultano forse è un po'
superati:
non desiderare la donna d'altri, o la roba d'altri.
non desiderare la donna d'altri, o la roba d'altri.
Poi un'amica ,
ti parla di un giovane prete di 31 anni, Fabrizio de Michino,
sacerdote da cinque anni, che è morto dopo 3 anni di cure con uno
dei tumori più rari, proprio all'interno del cuore, che ha voluto
fino all'ultimo, trovare sempre qualcosa di bello, in
una parrocchia a Ponticelli, in periferia di Napoli, in un contesto
di disagio e criminalità.
Ha
scritto una lettera al Papa, malgrado la stanchezza, professava il
Suo Credo, e ha voluto manifestare tutto il rispetto e la forza che
questa fede gli trasmetteva scrivendo al suo supremo responsabile,
colui che per tanti, rappresenta la fede tra gli uomini,
Parla
della propria parrocchia che proprio quest'anno celebrerà il primo
centenario dell'incoronazione della statua lignea del 1500 della
Madonna delle nevi, ricordando a tutti la storia del miracolo,
infondendo in tutti i suoi parrocchiani credenti, non solo il credo
ma la fiducia in Dio e la Madonna.
Dal
Web:
Il
culto di Maria ad Nives (Neve) risale al lontano IV secolo d.C.,
quando due coniugi della nobiltà romana ebbero in sogno la Vergine
che indicava il luogo dove edificare una nuova basilica a Roma. La
mattina dopo, i coniugi si recarono da papa Liberio a raccontare il
sogno fatto da entrambi; anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e
quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino e lo trovò
coperto di neve, in piena estate romana.
Il pontefice, allora fece costruire il tempio a spese dei nobili coniugi.
Il pontefice, allora fece costruire il tempio a spese dei nobili coniugi.
Non
ci sono attestazione documentarie per quanto riguarda l’origine del
culto, ma solo la tradizione che da secoli viene tramandata. La
certezza è che la chiesa, detta dapprima Liberiana o Ad Nives (cosi
chiamata dal popolo), fu abbattuta durante il pontificato di Sisto
III (432-440), il quale volle costruirne una più grande, più
imponente, maestosa. Qualche decennio più tardi, ecco che venne
chiamata con lo stesso nome con cui la chiamiamo oggi: Santa Maria
Maggiore.
Chi
sono io, per mettere in dubbio l'entusiasmo di chi crede?
Posso
solo unirmi al rispetto, di chi ha perso la scommessa con la malattia,
ma da quel che ho potuto capire ha lasciato molto di più, non
parole, ma sostegno.
Ora
da quell'ignorante che sono, non so trovare la frase esatta, forse
buon viaggio, forse ci vorrebbe una preghiera, chissà se basterebbe
un solo.. ciao
Cosa Don Fabrizio scrisse al Papa prima di morire
www.lanuovabq.it/.
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RispondiEliminaEnrica, sono stata io che ti ho parlato di questo sarcerdote, spesso parliamo forse due lingue che possono sembrare diverse, ma non lo sono, ti ringrazio perchè mi ascolti e mettendoti in discussione parli mettendo a nudo anche il tuo essere, mi ha fatto piacere, questo tuo scritto, come sai fare tu,con il cuore. grazie Elisabetta
RispondiEliminaMi ha colpito questa frase:
RispondiElimina"Entra in chiesa, Dio non ha mai chiuso le porte a nessuno". Dve avere avuto una forza tua cognata, che non oso immaginare.
Brava Enrica.