il filo dei ricordi-racconti

martedì 10 giugno 2014

Le fontane
Solo da pochissimi giorni è arrivato il caldo, e nei telegiornali si vedono persone sedute sulle gradinate delle fontane, altre che si bagnano le mani agli schizzi d'acqua che fuoriescono, ho cominciato a pensare, non al caldo, ma alle fontane.


In tutte le piazze delle nostre maggiori città c'è almeno una fontana, su quelle pietre, levigate, lavorate, che sono dei capolavori di arte e cultura sono scivolati secoli, intemperie, acqua, neve,


 grandine, sole, e incuria da parte degli uomini, spesso violentate da personaggi che non sapendo come sfogare la propria difficoltà hanno volutamente e stupidamente danneggiato dei capolavori.



Le fontane, che hanno sentito le parole d'amore degli innamorati, che spesso sono state con le loro statue nude motivo di scandalo,hanno fatto da  cornice  agli  stornelli cantati alle amate e ora assistono al degrado di quello che siamo diventati.


Sono gli spettatori silenti di una buona parte della nostra vita, presenti prima ancora che l'acqua corrente raggiungesse le case che si affacciano sulla piazza, erano un tempo abbeveratoi per animali e cani randagi, erano il luogo dove con brocche ci si recava a prendere l'acqua, create come funzione pratica, divennero anche elementi decorativi delle città.


Le fontane, come i campanili, sono il simbolo dello scorrere della nostra vita, cosa sarebbe una città, un paese, senza campanile, , molto spesso, in una piazza, importante o meno, troviamo una fontana.


Mi tornano alla mente le fontane di montagna, semplici di pietra,
sembra che siano li ad aspettare te che arrivi con la gola arsa,
 Dal piccolo tubo, che sporge dal bordo del campo, dove pascolano tranquillamente le mucche, con la testa inclinata ci allungavamo sotto il flusso di quell'acqua fresca e trasparente,


 e mentre si saliva se ne trovavano delle altre, quante volte ci siamo bagnati il viso, altre volte, toglievamo scarpe e calze e infilavamo i piedi in quest'acqua gelida, riempivamo le borracce, a volte l'anguria veniva messa all'interno a rinfrescare per poi essere mangiata, erano e sono sentinelle in attesa di persone assetate.



 Semplici e modeste comparivano a sorpresa durante le nostre camminate, come non essere lieti di quanta frescura ci davano e ancora ci danno.


Mentre nelle città importanti, alcune fontane rappresentavano la ricchezza e il fregio famigliare dei committenti, ora sono capolavori, mete di turisti, con alcune leggende che vengono rispettate ancora oggi. Gettare una moneta in una fontana è un rito che viene praticato da turisti di tutto il mondo.
In realtà, si gettano monete nelle fontane perchè nel passato gli uomini credevano che nell'acqua ci fossero delle divinità, fare un'offerta voleva quindi garantirsi la fortuna e la loro assistenza. Vi è un'altro motivo, le monete erano composte per lo più da argento e rame che a contatto con l'acqua ne impedivano l'acidimento, per cui aveva una funzione igienica.


Recentemente sono stata a Bologna, era una giornata calda, e vedere la fontana del Nettuno senz'acqua mi ha dato tristezza, mancava lo zampillo, che da il senso della vita, mancava la musica che l'acqua fa nel suo scorrere, una fontana senz'acqua, asciutta, rappresenta l'aridità mentre il loro unico messaggio dovrebbe essere di vita, perchè l'acqua è vita.




4 commenti:

  1. come sempre bravissima ,ben descritte ,vero una fontana senza acqua e' morta

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  2. Anche questa volta Enrica con la sua grande sensibilita' e sempicita' ,ha saputo portarci x mano nel mondo dell acqua, ch'è l'essenza della vita,si questo racconto ci apre alla bellezza e al senso che le fontane anno.oltre a dissetare persone e animali,sono la linfa x l'anima.L'acqua è vita,,,inizia con il Battesimo,Grazie Enrica sai sempre arrivare alla fonte della vita,,,,,,elisabetta,,,,,,,,,,

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  3. come sempre bravissima ,ben descritte ,vero una fontana senza acqua e' morta

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