il filo dei ricordi-racconti

venerdì 20 giugno 2014

L'educazione

L'EDUCAZIONE

Chi mi conosce sa, quanto io sia arrabbiata con l'alcool, chi mi frequenta sa che io non bevo assolutamente nulla di alcolico, che non tengo alcool in casa e che mi da fastidio, molto fastidio, vedere gente bere vino e alcolici in genere.


 Tutto questo, nel mio caso, ha una motivazione di fondo, proprio in occasione di uno dei miei scritti contro l'alcool una signora che mi ha letto, abitando nella mia città mi ha contattato.
Inizialmente è stato uno scambio reciproco per lo più telefonico, quando parlavamo al telefono ero un po' risentita perchè questa persona, sembrava non voler capire le mie motivazioni, avevo trovato modo anche di farglielo notare.  Un giorno ci siamo incontrate a Como, abbiamo iniziato a chiacchierare.


E' una donna di una certa età, in pensione, da qualche annetto, che proprio per sentirsi viva e attiva, attraverso l'università della terza eta ha ottenuto ben 3 lauree.
Le ho detto:" Io sono Cenerentola, al Suo cospetto!"
Così mi ha spiegato la sua vita, era una dirigente di settore in un ente statale, veniva da una famiglia benestante di Menaggio, già ai suoi tempi aveva conseguito un diploma di contabilità avanzata.
Ha sempre mantenuto il lavoro, pur avendo una famiglia numerosa, di cinque figli, un maschio e quattro femmine, rimasta vedova molto presto mi racconta che la sua casa era gestita come una caserma, ognuno di loro dal più grande al più piccolo aveva dei compiti da svolgere per il funzionamento della normale vita quotidiana. Dice di aver avuto come educazione famigliare il rispetto, per la fatica di tutti.
Pur non avendo avuto grossi problemi economici, ha dovuto fare tanti sacrifici, perchè essere dirigente donna a quei tempi non era facile, di essere riuscita a far studiare con buonissimi risultati tutti i suoi figli.
Che oggi ringrazia ,racconta con orgoglio che erano bravi e responsabili, ma non erano dei Santi, qualche marachella la combinavano.


Vedere questa donna così equilibrata, sembra che le difficoltà non l'abbiano nemmeno sfiorata, e lo faccio presente.
La sua risposta non è fatta di parole, scuote la testa.



Fra le tante cose che ci siamo dette quel giorno, ha parlato volutamente dell'educazione, non l'educazione intesa come rispetto, ma l'educazione al lavoro degli altri, al non eccedere.



Insegniamo ai nostri figli, come si sta a tavola, come si sta seduti, come si parla, ma non insegniamo loro l'educazione al non eccedere.




Io sono diventata un'estremista contro l'alcol, l'ho bandito dalla mia vita e vorrei bandirlo dalla vita degli altri.


La signora mi parla di rispetto alla fatica.
Mi parla delle viti, che diventano uva, e che da uva poi diventano vino.


Della fatica, del lavoro, dell'impegno, di chi fa questo tipo di lavoro.
Mi parla delle cure, degli studi, delle ricerche, che chi vuole fare un buon vino, deve affrontare. Senza tener conto che basta un periodo di brutte condizioni atmosferiche per danneggiare il lavoro di un anno.


Ho pensato avesse una attività inerente al vino, mi ha risposto che adora la poesia che c'è dietro lo sforzo, il credere ancora nelle origini della terra e di quello che ci da, tutto quello che ancora ci da.


Parla di moderazione.
Ma come è possibile insegnare la moderazione, in questo mondo dove sono gli eccessi che ormai fanno notizia?
Questa signora, molto simile nei modi alla Signora Levi-Montalcini per la delicatezza che ha, e pratica come Margherita Hack, preparata e convinta che dovremmo insegnare la moderazione come educazione ai nostri figli. Per lei è importante insegnare anche la moderazione economica, le tangenti , gli imbrogli economici, sono il frutto di un eccedere a livello economico, e di potere. Eccedere credendo di essere furbi, equivale ad essere stolti perchè non si mette nel conto che prima o poi gli eccessi si pagano. Tutto molto semplice e lineare.


Non è detto che io abbia cambiato il mio modo di pensare, riguardo all'alcol , forse grazie a questi scambi di opinione posso dire di aver preso in considerazione, anche un'altro aspetto. L'impegno lavorativo, lo sforzo economico che sta dietro ad una bottiglia di buon vino. Sono disposta a comprendere che chi beve moderatamente un bicchiere ai pasti, non è una calamità per la società.
Continuerò a combattere contro l'abuso di alcol, continuerò a non bere, e a chiedere di usare la testa non solo la gola .


Spero di continuare a rapportarmi con chi mi insegna cose ogni giorno, e sempre che riesca a raggiungere la pensione, chissà che non possa laurearmi anche io, un'altro sogno che metterò nel cassetto... grazie





5 commenti:

  1. Ho letto, Enrica. E' molto istruttivo ciò che ha detto quella signora che hai conosciuto. Potrebbe, in sintesi, dirsi che ha mostrato con i fatti e di persona una pratica del rispetto (l'educazione è fondamentalmente rispetto). Posso dire che ha convinto anche me? Ebbene sì.

    RispondiElimina
  2. ho letto con attenzione e come te non bevo nulla di alcolico, e mi innervosisce se qualcuno a cui voglio bene beve, anche se moderatamente.... ma le parole di questa signora fanno pensare "Moderare" , in un mondo dove tutto è sguaiato, dove gli eccessi sono accolti con un sorriso. Come al solito hai spiegato molto bene il tuo pensiero, brava Enrica.

    RispondiElimina
  3. Certo Enrica condivido pienamente ciò che hai scritto. l'educazione, il rispetto per se stessi e per gli altri è basilare. anna b.

    RispondiElimina
  4. Enrica, ho letto molto attentamente e devo dirti ancora 1 volta(Grazie)oggi piu' che mai dove educazione e rispetto x tutto sembrano persi e che l'eccesso sia la regola,tu con il tuo srcitto chiaro e limpido come sempre , hai dimostrato che cosi' nn è,ci voleva una ventata di freschezza,brava, è sempre un piacere leggerti,elisabetta,,,,,,,,,

    RispondiElimina