il filo dei ricordi-racconti

martedì 17 giugno 2014

UNA PRIMAVERA A PRAGA (prima parte)

UNA PRIMAVERA A PRAGA

La biblioteca alla quale mi appoggio molto spesso mi ha inviato una email dove c'erano i dettagli di un viaggio a Praga. Parlandone con mia sorella e la nostra comune amica decidiamo di iscriverci.


Era ancora notte e siamo partiti ed il nostro pullman questa volta non era il massimo della comodità.
Per la prima parte del viaggio abbiamo dormito,mentre l'autista viaggiava in direzione nord attraversando il passo del San Bernardino, e nella mattinata raggiungevamo la Baviera.
Le soste durante il viaggio per ristoro,  sono di pochi minuti mentre giungiamo a Kelheim, per visitare il monastero benedettino di Wettemburg che  descriverò in un'altra occasione, pranziamo presso il ristorante -birreria del monastero poi visita guidata del borgo e del monastero.


Nel pomeriggio, il tempo ci assiste, ci attende la navigazione sul Danubio.
Pernottamento e cena per poi riprendere il viaggio alla volta di Praga .
Il giorno successivo, raggiunta Praga, abbiamo incontrato la guida che ci ha accompagnato nella capitale della Repubblica Ceca.
Dopo Parigi e Londra, è la capitale europea più visitata dai turisti italiani.
E' impossibile, non rimanere affascinati dalle bellezze di questa città, che è uscita quasi indenne dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. 
Inoltre durante il governo del regime comunista, le regioni come Boemia e Moravia non vennero valorizzate, e hanno così mantenuto un vasto lascito architettonico di palazzi e chiese di varie epoche, in particolare dello stile barocco, in effetti Praga vanta il pregio di essere la città barocca meglio conservata in Europa. In occasione del film " Amadeus", sulla vita di Mozart, il regista decise di filmare gli esterni a Praga, non a Vienna dove è ambientata gran parte della storia.


Eppure la Repubblica Ceca, e uno dei paesi più industrializzati d'Europa, dove i forti contrasti, industria da un lato, e un ampio bagaglio di storia, architettura e cultura su perimetri urbani ridotti come quello di Praga.


Quasi ogni città grande o piccola, può offrire bellezze al turista e consapevoli del loro lascito culturale, le numerose fortezze, castelli, palazzi signorili, musei, sono aperti al pubblico.
Gran parte delle città sono disposte su uno schema urbanistico comune, una grande piazza centrale, di solito usata come mercato a cui si affaccia la chiesa principale , il palazzo del municipio, riccamente decorato, dalla piazza partono le diramazioni che raggiungono altre chiese e il castello.
Praga, rimane un posto speciale, essenzialmente intoccato dal consumismo moderno, seppur nelle periferie sono stati costruiti centri commerciali per rispondere alle nuove esigenze che ci sono state con la caduta del regime comunista e con la riguadagnata indipendenza nel 1989.
Il nome Praga , in ceco "prah" significa soglia, per conoscerla il turista deve varcare quella soglia, e chi si immagina una Praga "magica" non rimane deluso, è un gioiello architettonico appoggiato sulle sponde del fiume Moldava.


Le leggende che richiamano all' esoterismo e all'alchimia risalgono al regno di Rodolfo II , 


 dove si raggiunge il più alto periodo in cui la pittura,doveva rappresentare attraverso allegorie la maestosità imperiale e soddisfare attraverso tutti i geni pittorici le passioni dell'imperatore, dove la natura si mescolava all'arte,  tanto che diventava difficile stabilire se fosse un naturale artificio della natura o un'artificiosa rappresentazione della natura.
Rodolfo II aveva anche la passione del collezionismo,  ha accumulato un tesoro di rarità e di anticaglie definito" il gabinetto delle meraviglie".

LA CITTA' VECCHIA,
 (Stare mesto) è il centro storico di Praga ha mantenuto la planimetria medioevale,con al centro la Piazza della città vecchia (Staroměstské náměstí ).
Tutto intorno e lungo le strade che collegano la piazza alla sponda della Moldava, troviamo le vecchie case, che risalgono al XI e al XII secolo.
Ora è il quartiere del distretto amministrativo, con il vecchio municipio che è una delle principali attrazioni:
L'orologio astronomico, costruito 600 anni fa e che da allora continua , in modo regolare e impeccabile a segnare le ore, la data precisa, la posizione del sole, le fasi della luna, i cicli astronomici, con le ricorrenze del calendario cristiano.


Un meccanismo geniale che allo scoccare di ogni ora, avvia uno spettacolo affascinante , all'improvviso si vedono animarsi le figure dell'orologio, che fermano la folla, che con il naso all'insù, vedonosfilare, prima il viandante, poi il turco, la vanità, mentre lo scheletro gira la clessidra e i 12 apostoli si inchinano, un gallo canta l'ora.


tutto termina col suono della campana in cima alla torre, la leggenda dice che per impedire all'orologiaio di creare un altro gioiello simile altrove, venne accecato.


In questa piazza, durante lo scoccare dell'ora per il turista il tempo si ferma.
Poi lo sguardo si posa sugli edifici di stile e colore diverso, e le diverse chiese , dicono che la più bella sia la chiesa di Santa Maria di Tyn
 e allora la guida ci chiede di alzare di nuovo gli occhi mentre nel cielo svettano e troneggiano tutt'intorno le sue guglie gotiche , che sono visibili da ogni angolo della città, al suo interno c'è l'altare più alto di Praga e la tomba del famoso astronomo Tycho Brahe, è il secondo santuario di Praga.


Poco più a nord si trova l'ex quartiere ebraico con il vecchio cimitero e la sinagoga, e mentre la guida ci faceva entrare, agli uomini veniva data la Kippah, il tradizionale copricapo utilizzato per poter entrare in un luogo di culto.


Nelle pareti della sinagoga sono scritti i nomi di tutti gli ebrei deportati uccisi e di quelli dispersi.


Ancora una volta mi sono resa conto di quanto poco ci rispettiamo, in virtù di un credo o da una visione di dominio scaturita solo da menti folli
dal web:
L’edificio è opera della famiglia Horowitz. Lo fece costruire nel 1535 Aaron Meshullam Horowitz sull’appezzamento incuneato tra la sua casa „U Erbù“ (Agli Stemmi) ed il terreno del Vecchio Cimitero Ebraico. Nel dopoguerra la sinagoga è diventata Monumento agli Ebrei Boemi e Moravi, vittime delle persecuzioni naziste. Sui muri sono stati scritti i nomi e le generalità degli Ebrei annientati con le relative località di provenienza. Nel 1968, però, il Monumento è stato chiuso a causa di una falda acquifera che minacciava la stabilità dell’edificio.
Durante i lavori di isolamento in profondità sono venuti alla luce locali sotterranei con un antico pozzo e un bagno rituale. Il regime comunista ritardava intenzionalmente il termine dei lavori, lasciando progressivamente rimuovere le scritte dai muri. Soltanto nel 1990 è stato possibile portare a termine i lavori edili. Tra il 1992 e il 1996 sono stati riscritti a mano sulle pareti della sinagoga gli 80 000 nomi degli Ebrei boemi e moravi, sterminati dai nazisti.



Al primo piano della sinagoga Pinkasova si trova l’esposizioneDisegni dei bambini di Terezín 1942–44. Tra i prigionieri di Terezín si trovavano circa 10 000 bambini che, all’epoca del loro internamento, non raggiungevano i 15 anni di età. Degli 8 000 deportati ad Est i sopravvissuti alle atroci sofferenze di guerra erano soltanto 242.


 Il Museo Ebraico custodisce nei propri archivi più di 4 000 disegni originali di questi bambini. Sono una testimonianza immensamente commovente del loro destino crudele e, nella maggior parte dei casi, anche l’unico ricordo di chi non è sopravvissuto.


La visita al vecchio cimitero ebraico uno dei più importanti cimiteri ebraici d'europa, fin dal XV secolo e per circa 300 anni, gli ebrei praghesi dovettero sopperire alla mancanza di spazio, (non veniva dato loro un'altro luogo dove seppellire i propri cari)sovrapponendo le tombe.
Vi sono punti in cui sono stati sovrapposti 9 strati di diverse sepolture, le lapidi venivano staccate dal suolo, veniva aggiunta nuova terra per la nuova sepoltura e poi veniva messa la vecchia lapide con a fianco quella nuova diverse lapidi sono state disperse


Questo cimitero è stato risparmiato dalla distruzione, perchè per le autorità naziste doveva essere la testimonianza di un popolo estinto.
La poca illuminazione e l'ombra dei sambuchi che ornano il cimitero, da veramente un senso di tristezza infinita, vedere queste tombe quasi ammassate l'una contro l'altra come se nemmeno da defunti avessimo lo spazio per poter riposare.

4 commenti:

  1. Semplicemente meraviglioso, Enrica. Grazie.

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  2. molto interessante, ci sono stato bei posti, ciao

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  3. A Praga ci sono stato diverse volte,con e senza le guide,ma anche stavolta,Enrica,me l'hai mostrata in un modo diverso e più completo di come l'avevo conosciuta. Brava Enrica,Paki.

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  4. Mi hai accompagnata anche a Praga e con la tua sensibilita',mi hai mostrato le sue bellezze e la desolazione del cimitero ebraico.Grazie ,cose che non si sanno,brava come sempre Enrica,,,,,,,,,

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