LA
VAL VENOSTA
Un
po' di anni fa, con una amica sono andata a fare una gita con un
gruppo, non avevo conoscenze, ma mi sono comunque iscritta, abbiamo
viaggiato come sempre in pullman e la meta era stata la Valle Venosta.
Recentemente
è venuta a trovarmi, abbiamo parlato di gite e viaggi, lei ne fa
veramente tanti, e con piacere abbiamo rammentato il nostro.
Le
ore di viaggio passano abbastanza velocemente, abbiamo fatto due
pause prima di raggiungere il piccolo borgo di Mustair in Svizzera, che
confina con la Valle Venosta nel Tirolo Italiano, sono infatti
pochissimi i km che li separano. L'autista ci fa scendere davanti al
monastero di San giovanni, che è circondato dal verde, da subito ci
da un' impressione di pace, come se il tempo si fosse fermato.
La
guida ci attende, nel convento vivono poche suore, di religione
cattolica, non è stato semplice mantenere la propria identità
religiosa in una zona dove la maggioranza della popolazione è
religione protestante.
Il
convento custodisce tesori culturali e artistici unici, avendo subito
almeno otto fasi di ristrutturazione, ogni epoca ha lasciato le
proprie tracce, con stuccature, volte, salotti rivestiti in legno che
fondendosi tra di loro offrono al visitatore un insieme armonico.
Riprendiamo
il viaggio ci aspetta un pranzo tipico in Valle Venosta.
Raggiungiamo
il lago di Resia, il campanile romanico svetta in mezzo al lago,
sembra accoglierti, e ricordarti che qui, prima c'era un paese,
il
campanile costruito nel 1357, è stato recentemente restaurato,
d'inverno quando il lago gela, è possibile raggiungerlo a piedi,
e
la leggenda narra che in alcune giornate d'inverno, si sentono suonare
le campane, che furono invece rimosse nel 1950, quando fu creato
questo lago artificiale, per produrre energia elettrica.
I contadini
del paese sono stati evacuati con la forza, diversi ettari di
frutteti vennero distrutti, e il paese nuovo, ora sorge sulle rive
del lago.
Nella stagione invernale, freddo, neve e ghiaccio la fanno da padroni in questa zona, tanto che è diventato un centro per sport invernali.
Nella stagione invernale, freddo, neve e ghiaccio la fanno da padroni in questa zona, tanto che è diventato un centro per sport invernali.
Si è fatta sera ancora un po di strada e raggiungiamo l'hotel a Laces dove passeremo la serata.
Il
giorno successivo è prevista l'escursione in montagna, il tempo è
poco per cui si sale con la funivia, il ritorno per chi vuole può
esser fatto a piedi.
C'è da dire che non tutti siamo perfettamente attrezzati, non è consigliabile azzardarsi a fare escursioni.
Per cui raggiungiamo il paese di San Martino in Monte.
Sul Monte Sole si raggiungono metri 1740 sul livello del mare, mentre le nuvole si addensano sulla nostra testa, il capogruppo ci porta lungo i sentieri più accessibili,
il panorama toglie veramente il fiato, ma siamo costretti a ripararci dentro dentro ad una locanda o ad un maso dove pranziamo e attendiamo che smetta di piovere. Rientriamo al nostro albergo e il giorno successivo ci attende Glorenza e il monastero di Marienberg.
C'è da dire che non tutti siamo perfettamente attrezzati, non è consigliabile azzardarsi a fare escursioni.
Per cui raggiungiamo il paese di San Martino in Monte.
Sul Monte Sole si raggiungono metri 1740 sul livello del mare, mentre le nuvole si addensano sulla nostra testa, il capogruppo ci porta lungo i sentieri più accessibili,
il panorama toglie veramente il fiato, ma siamo costretti a ripararci dentro dentro ad una locanda o ad un maso dove pranziamo e attendiamo che smetta di piovere. Rientriamo al nostro albergo e il giorno successivo ci attende Glorenza e il monastero di Marienberg.
Il
monastero di Marienberg sorge su uno sperone di roccia, è monastero
benedettino più alto d'Europa,
segue da circa 900 anni la regola di
San Benedetto, in tanti anni ha subito tutte le variazioni politiche
e religiose che si sono susseguite, ancora oggi però, oltre a dare
ospitalità a chi vuole intraprendere un percorso attraverso le
regole di San benedetto, viene considerato il centro intellettuale
dell'Alta Val Venosta.
I monaci hanno aiutato generazioni di giovani,
dando loro l'opportunità di studiare, per la popolazione locale
hanno rappresentato un punto di riferimento, culturale, religioso ed
economico.
Oltre
alla preparazione scolastica, sanno impartire anche nozioni manuali,
infatti chi decide di trascorrere un periodo di tempo in questo luogo
deve seguire le regole che i monaci stessi seguono:
dal
web:
"L'ozio
è nemico dell'anima, perciò i monaci devono dedicarsi al lavoro in
determinate ore e in altre, pure prestabilite, allo studio della
parola di Dio. [...] perché i monaci sono veramente tali quando
vivono del lavoro delle proprie mani". (RB 48,1.8
Vale
sempre infatti il principio di San Benedetto "affinché in ogni
cosa sia glorificato Dio" (RB 57,9) .
E'
ora di avviarci a Glorenza, la caratteristica che colpisce subito i
nostri occhi sono le mura medioevali perfettamente conservate, dal
web:
La
cittadina
medioevale di Glorenza,
nell’ alta Val
Venosta,
è considerata la città
più piccola del Tirolo con
mura
cittadine ancora intatte.
Torrioni
semicircolari e
tre
portonincini (chiamati
di Malles,
di Sluderno
e
diTubre),
passaggi
fortificati e
portici
testimoniano
l’antico carattere difensivo della cittadina che nel 1291ottenne
il diritto
di tenere mercato.
Aveva il monopolio sul sale e si pagavano dei dazi sulle merci.
Aveva il monopolio sul sale e si pagavano dei dazi sulle merci.
Nel 1291 il principe regnante di Tirolo, Mainardo
II,
conferì al comune di Glorenza i privilegi di "civitas". Glorenza diventava città.
Entrando
dalla Porta
di Tubre sembra
di essere in un villaggio uscito da chissà quale favola dei fratelli
Grimm,
dove tutto è ordinato, pulito, semplice ma funzionante.
Sulle viuzze del borgo si affacciano case patronali del Cinquecento e le case dei commercianti, le uniche in Val Venosta che presentano i portici al pian terreno che fungevano da ricovero merci.
Sulle viuzze del borgo si affacciano case patronali del Cinquecento e le case dei commercianti, le uniche in Val Venosta che presentano i portici al pian terreno che fungevano da ricovero merci.
Si
alternano in modo armonioso i candidi edifici e le abitazioni
affrescate, quasi tutte con le
tipiche finestre sporgenti chiamate in tedesco Erker.
La
piazza
del Mercato con
la fontana al centro invita a godere della tranquillità
di questo borgo,
ammirando la torre
Flurin,
dimora che ospitò la comunità ebraica.
La
chiesa di San Pancrazio,
con il tipico campanile a cipolla, racchiude preziosi arredamenti e
affreschi, mentre nella Porta
di Tubre è
allestita una
mostra
riguardante la storia della città di Glorenza.
Passeggiando per le vie, osservando come gli edifici si mescolano alla bellezza dei
monti attorno, ascoltando la quiete:
è il modo migliore per visitare e avvicinarsi a Glorenza.
Dicono che sia particolarmente suggestivo visitarlo durante il periodo natalizio dove imercatini di natale offrono particolari articoli della zona, magari ci torneremo chissà.....
Un bel viaggio di ritorno ci attende e si riparte destinazione casa
Dicono che sia particolarmente suggestivo visitarlo durante il periodo natalizio dove imercatini di natale offrono particolari articoli della zona, magari ci torneremo chissà.....
Un bel viaggio di ritorno ci attende e si riparte destinazione casa
Enrica mia dolce monella,hai il potere di lasciarmi senza parole.La bellezza di questo racconto cosi dettagliato unito alle foto stupende mi anno letterelmente ammutolita.Vero,i benedettini oltre alla cultura ,fanno scuola di vita,quel campanile che emerge dal lago mi ha afferrata x la gola vedendo anche il paese sommerso,che dire oltre ad un grazie?Sei fantastica,quella tua penna l'intingi sempre nel cuore,continua Enrica,ogni tuo racconto rinfraca l'anima,ciao piccola, grazie ancora,elisabetta,,,,
RispondiEliminaCondivido il parere di Elisabetta. Enrica, sei fantastica.
RispondiEliminaChe dirti Enrica ,sono senza parole,devo solo ripertermi ,scrivi colla penna intinta nel cuore e ti si segue nei tuoi itinerari,ce li fai vedere ,li gustiamo con te ,non resta che dirti continua a scrivere ,ogni tuo racconto e; sempre piu' bello ,grazie cara
RispondiElimina