il filo dei ricordi-racconti

martedì 19 agosto 2014

l'emigrante e il frontaliere

L'emigrante o il frontaliere....

L'estate quest'anno proprio non si è fatta vedere, nel nord Europa, non c'è stato un solo giorno che non abbia piovuto, con temporali davvero seri, ondate di vento, e grandinate in ogni dove, non c'è stata nazione, Italia Germania, Svizzera eccetera ecc, che non sia stata colpitia da questi fenomeni di pioggia intensa, con un calo delle temperature davvero significativo.
La pioggia, è stata imparziale a colpito tutti, senza preferenze, causando danni, un po dappertutto, in ogni Stato.
Se in Italia c'è una frana, uno smottamento, un' allagamento, un disastro come quello successo in Sardegna recentemente, pur essendo un paese dove le responsabilità sono difficili da stabilire, abbiamo perlomeno la correttezza di assumerci le nostre mancanze, non diamo la colpa a Tizio o a Caio.




Quello che davvero mi da fastidio, è che vengano addossate a noi (italiani), anche le mancanze che non ci competono, mi spiego meglio.
Ho accompagnato una signora da Como a Lugano, prendendo la strada cantonale, che costeggia il lago, abbiamo trovato diverse buche, alcune di queste erano state chiuse malamente, si sentiva lo sbalzo dovendoci passare sopra con l'auto, e la signora incurante del fatto che io, italiana, le stessi facendo una cortesia, ha esclamato:
" Queste buche, le deve aver chiuse un operaio italiano".
Avrei voluto fermarmi, farla scendere e dirle di farsi portare a destinazione da uno Svizzero, invece ho fatto finta di non aver sentito.



La settimana successiva un sottopassaggio, si è di nuovo allagato, è di recente costruzione, qualcuno ha detto: " lo avrà costruito una ditta Italiana"
No ! Risponde l'altra signora, la ditta è Svizzera! E dei nostri!
Interviene un'altra signora, così cara e gentile:
"La ditta sarà Svizzera, ma sicuramente il progettista è un cingali!"
Purtroppo si deve stare zitti, nella mia mente, però, è passato un flash. L'immagine di un divano di cactus, dove avrei fatto sedere volentieri, la signora svizzera, si intende cactus, rigorosamente elvetico !!




Come siamo meschini nei confronti di chi ha bisogno di un lavoro,  le barriere contro il pregiudizio, continueranno sempre,   poveri Italiani, siamo ingegnosi capaci e sgobboni, ma ci precede la fama di imbroglioni, mafiosi e irresponsabili pasticcioni.
Parliamo di integrazione di aiuto e di solidarietà, ma ci chiamano Cingali, significa zingari, con tono dispregiativo, ancora oggi dopo tanti anni. Era un appellativo che mio papà, si è sentito dire per tanti anni, ma pensavo che dopo 65 anni, qualcosa fosse cambiato, evidentemente, non è così.




3 commenti:

  1. Brava Enrica,avrei fatto anche io la stessa cosa molto volentieri,visto la delicatezza della signora.Noi Italiani siamo un popolodi bravi lavoratori(basta guardare le opere costruite dagli italiani)nelle varie nazioni,ma la gentile signora nn è al corrente,,,poverina,elisabetta

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  2. Il racconto "fila liscio", come si suol dire. E afferma tante "verità", frutto di pregiudizi e cattiverie. Verrebbe voglia di muovere le mani. Ma noi italiani non siamo maneschi, vero, Enrica?

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  3. Sai Enrica tutto il mondo è paese, noi critichiamo i meridionali, gli Svizzeri d'oltralpe criticano quelli del cantone Ticino.
    Le persone che tu hai conosciuto erano solo persone bigotte e ignoranti, come ci sono da noi, e in tutto il mondo.
    Forse un po di tolleranza da parte di tutti non sarebbe male.
    Anche se il tuo sfogo è comprensibile, pensa a come sono povere e meschine tutte queste persone che vedono negli Italiani solo difetti, forse criticano solo per nascondere quanto sono ignoranti.

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