CASTELL'
ARQUATO
Ormai è una
cosa quasi scontata, io ho una guida personale, che, per il piacere
di stare in compagnia, per l'interesse che io mostro, sceglie sempre
itinereari nuovi....per questo prima di ogni cosa voglio ringraziare
Gianluigi e sua moglie Teresa, sempre bene disposti nei miei
confronti...
Con Riccardo, l'amicizia tra di loro, fatta di risate, scherzi e di confidenze e
consigli è oramai cosa scontata, sono stata accettata nel club anche
io, e mi fa molto piacere.
Partenza di
buon mattino, il cielo però non promette niente di buono, del resto
siamo a novembre, comunque vada saremo in conpagnia.
Non so dove
hanno intenzione di portarmi, questi due giovanotti, ma so che
insieme a noi ci sarà anche Rosa.
Come sempre ci
ritroviamo fuori dall'autostrada, a casa di Gianluigi, beviamo un
buon caffè preparato da Teresa, conversiamo anche con la figlia,
poi .... si parte....
Non sapendo
dove siamo diretti, non essendo molto brava a districarmi , sono un
po' confusa, siamo passati da Vaprio d'Adda, da Cassano d'Adda,
Gianluigi mi dice che proprio in questa cittadina c'è un palazzo
ottocentesco e due ville, Villa Brambilla e Villa d'Adda-Borromeo, insieme ad un altro palazzo, che meritano di essere visti.
Mentre
continuiamo il nostro viaggio, alla nostra destra i canali e il fiume
Adda sono pieni, carichi di acqua, e il nostro pensiero va, ai danni arrecati dalle alluvioni, proprio pochi giorni fa in
Sardegna, attraversiamo un paese che ha un nome strano Dovera, e si
fanno commenti sui nomi delle città, in auto si parla di cose serie, si ride e si cerca di prendere tutto serenamente, almeno per oggi,
dimentichiamo tutti i problemi del quotidiano.
Le segnalazioni
stradali, indicano che siamo in direzione di Piacenza, non chiedo,
tanto non mi direbbero comunque dove siamo diretti, perlomeno, non
fino a quando saremo in prossimità della destinazione stabilita...
Superiamo un
paese chiamato Carpaneto Piacentino, dopo un po' Riccardo mi dice:
-"Enrica
adesso stai attenta...."
proprio davanti
ai miei occhi, si apre una salita dove i muri di mattoncini di arenaria a
vista, cingono una strada di ciottoli, alzando lo sguardo, purtroppo
piove, siamo in auto, riesco a intravedere delle mura di cinta.
Proprio
all'inizio di questa salita troviamo una torre che sembra dire: "Vi
lascio passare, ma attenzione io controllo" , non avendo idea
di dove fossi, non avendo ancora acquistato una guida, ho pensato, che fosse parte del sistema di difesa di un borgo
medioevale .
Gianluigi
continua la salita, mentre sia io che Rosa ci guardiamo intorno,
finchè tra queste viuzze piuttosto strette troviamo un posteggio.
Piove, e l'aria
è fredda, passiamo vicino ad una rocca e davanti a noi si apre una
piazza, cosi bella e particolare, che non abbiamo molte parole da
dire, le macchine fotografiche ci aiutano a fermare quello che
vediamo con i nostri occhi,
l'unico rammarico è che il tempo non è
benevolo.. Siamo a Castell'Arquato.
Posizionato ad
una ventina di km da Piacenza, un po di più da Parma,
Castell'Arquato è un bellissimo borgo medioevale.
Riconosciuto tra i
borghi più belli d'Italia, è situato sulle colline della Val D'Arda
e domina il passaggio, il centro storico si sviluppa sulla riva
sinistra del torrente Arda, mantiene un'impronta medioevale, che
non ha subito modifiche particolari durante i secoli, per cui offre
al turista una immagine genuina di quello che rappresentava il borgo
a quei tempi, lo fa permettendo alla storia, alla cultura, alle
ricchezze naturali e alla gastronomia, di intrecciarsi offrendo a
chi visita una vasta gamma di possibilità.
Acquisto una
guida del luogo,
scopro che siamo nella piazza principale di questo
borgo medioevale
Piazza Alta o
Piazza del municipio, è il centro politico, militare e religioso di
questo borgo.
Qui troviamo
gli edifici più importanti.
La Rocca
Viscontea, la Collegiata di Santa Maria Assunta, il Palazzo del
Podestà, il Palazzo del comune.
La collegiata è
la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, rappresenta il cuore
religioso, contiene opere di pittori e scultori
spesso
anonimi, ma di buonissima fattura alcuni risalenti al 1400.
Dal
chiostro della Collegiata si può accedere al Museo della Collegiata.
Il
Palazzo del Podestà fungeva da tribunale, si svolgevano pratiche
amministrative e di rappresentanza, era già nel medioevo la sede
del comune, poi divenne il luogo di rappresentanza del podestà che
rimaneva in carica 3 anni, ancora oggi è la sede del comune,
proprio questa mattina si svolgeva un matrimonio, abbiamo visto la
sposa scendere dalla scalinata abbracciata al proprio marito, mentre
gli invitati li attendevano con manciate di riso.
Il
palazzo del Podestà è costruito interamente in cotto, ha tre piani,
nella parte inferiore " la Loggia dei Notari" nella parte
superiore la " Loggia delle Grida, dove venivano esposti gli
editti comunali.
Mentre
nella " Sala del consiglio" si devono alzare gli occhi per
ammirare il bel soffitto a cassettoni, e una grande tela di Antonio
Malchiodi, raffigurante "Gli ultimi giorni di Torquato Tasso".
In
questa sala ai giorni nostri si riunisce il consiglio comunale mentre
la Loggia dei Notari è diventato il polo espositibvo per mostre
d'arte.
La
rocca Viscontea, un'imponente costruzione dal carattere difensivo,
edificata secondo il Registrum Magnum di piacenza nel 1342 e
terminata nel 1349 sui resti un antico Castrum Romano,
con le sue
torri merlate, riesce a vegliare su una buona parte della Valle
dell'Arda, ma anche sulla piazza sottostante,svolgendo un duplice
ruolo difendendo la rocca da pericoli esterni, mantendo il controllo
anche sull'abitato.
La
torre più alta era un ottimo punto di osservazione tra la Pianura
Padana con Milano e le pendici degli appennini che portavano al mare,
da questa torre nulla sfuggiva a chi osservava la valle dall'alto
una leggenda racconta:
Il
cavaliere Sergio Montale conobbe la figlia del comandante della rocca
Gaspare della Vigna, e si innamorarono.
A
quel tempo Castell'Arquato subiva il rigido governo del Cardinale
Francesco Sforza che ricorreva alla forza per mantenere il potere.
Durante
una retata Sergio, venne arrestato, condannato a morte con l'accusa
di aver cospirato contro il Cardinale...
Laura
la figlia del comandante riuscì a liberare il suo innamorato, ma,
Giacomo Manaro, primo aiutante del comandante,per vendicarsi
dell'amore che aveva per Laura non corriposto, dapprima uccise il
suo comandante e poi accusò i due innamorati che vennero decapitati
il 20 maggio 1620
Tante
sono le cose da visitare e da approfondire ma la pioggia e il freddo
ci costringono a desistere, torneremo ancora un'altra volta nel mese
di maggio...
perchè
tra questi vicoli e in queste stradine abbiamo il museo Luigi
Illica, librettista di Puccini e Mascagni, il museo goeologico
Cortesi, dove si trova uno scheletro di balenottera , Palazzo
Stradivari, il Palazzo del Duca con la sua fontana. Un aperitivo al
bar della rocca e poi di nuovo in viaggio verso il ristorante dove
abbiamo mangiato divinamente...naturalmente già prenotato dal nostro
Gianluigi, un nome ...una garanzia.
Il
ristorante ci accoglie in bella vista,
i salumi piacentini D.O.P. Sono il salame, la coppa, e la pancetta.
Gli
antipasti sono decisamente buoni tanti e variati, antipasti freddi e
caldi, poi per primo alcuni di noi, hanno scelto i " Pisare e
faso "
Si
tratta di una antica ricetta Emiliana che è sempre stata tramandata
da mamma in figlia, costituita da gnocchetti di farina e pangrattato
conditi con fagioli, lardo, cipolla e pomodoro,
il cibi proposti sono veramente tanti ma saltiamo il secondo e
passiamo al dolce, anche qui c'è l'imbarazzo della scelta.
Ultra
sazi ci avviamo verso casa.
Sulla
strada del ritorno, ci siamo fermati a Grazzano Visconti, un'altro
borgo medioevale dove anche sotto la pioggia tra i vari porticati
sembra che il tempo, se pur passando, abbia lasciato le radici. Ma ne
parlerò un'altra volta.