il filo dei ricordi-racconti

venerdì 22 novembre 2013

LA SCUOLA CHICCO E LA NONNA


LA SCUOLA, CHICCO E LA NONNA

Tutti i giovedì pomeriggio alle ore 16 sono fuori della scuola, prendo il mio nipotino, Chicco e lo porto a basket, lo zaino della scuola, sul sedile di fianco al mio , sul sedile posteriore, lo zaino del basket, vicino a Chicco..
Nonna dice: " l'acqua da bere l'hai messa? Hai messo tutto dentro?"
_ Io? Non gioco a basket... non so cosa c'è dentro....
Non lo hai preparato tu.....
_ Nonna...cavolo, potevi guardare!!!
poi apre lo zaino, e trovando tutto dice: "wau che colpo, nonna!!

"Lo ha preparato la tua mamma ringraziala stasera".
_"Nonna sono le 16 e 15 non puoi andare un po' più veloce arriviamo in ritardo, se vai come una lumaca!"
Il nostro battibeccare continua, finchè non arriviamo alla palestra, corre, lo chiamo, ma è già avanti, quando raggiungo la palestra, è già entrato nello spogliatoio, esce poco dopo con un altro ragazzino


mi guarda e sorride, è diventato un monello, mi mancano i momenti in cui si faceva coccolare, le nostre chiacchierate e i suoi abbracci..



Giocano tra di loro, lo chiamano riscaldamento, poi l'allenatore inizia a fischiare, parla con tutti i ragazzini e le ragazzine, non capisco cosa dice, le parole rimbombano nella palestra.


Si sentono le pallonate, il mio Chicco è il più magro e il più piccolo di tutti, ma si impegna, riesce anche a fare canestro,
mi sembra ieri, che piccolo piccolo era quasi sempre da me, ora invece, lo vedo molto poco...
Lo chiamavo topo, ma ora si infastidisce quando lo chiamo così: -"Nonna, son grande adesso!!"


Avrebbe dovuto andare a prenderlo il papà, ma ha avuto un problema di lavoro, per cui sono andata ancora io, esce con passo lento svogliato, gli chiedo cosa sia successo, mi risponde che è stanco, deve ancora studiare storia.


Tornato a casa, in attesa che i suoi genitori ritornino, lo faccio studiare, ma è molto svogliato, mi arrabbio, alzo la voce, sbuffa ma non risponde, inizia di nuovo a leggere ad alta voce....
Dopo un po' di volte, e qualche mio atto di nervosismo, ha saputo spiegare con parole sue il capitolo e ha risposto correttamente a tutte le domande.
Soddisfatta, ho avuto la brutta idea di dire:-OH! Finalmente!!!!
Sono scesi due lacrimoni da quegli occhioni, mi ha guardato ed è corso in camera sua...


.
Ho aspettato un poco di tempo, poi sono salita a cercarlo, era sul letto, gli'ho accarezzato la testa, e ho detto: - voglio solo vederti fare bella figura, e l'ho lasciato solo.
Poco dopo è sceso, con un biglietto dove aveva scritto " PER COLPA TUA MI FA MALE IL CUORE".
Per un po' nessuno dei due ha parlato, poi ha iniziato a farmi battutine, gli ho chiesto se mi aiutava a fare alcune cose, e dopo ver sistemato quello che dovevamo, senza motivo mi ha chiesto: Nonna.....
Se tu vincessi un trimiliardo di milioni di euro (Che non so cosa voglia dire) cosa faresti ?
-Ho risposto: _ sono tanti soldi......ci devo pensare......
ANDREI A SCUOLA!!!!
-Noooo!!!! Nonna certo che sei strana forte.
-Sono strana?
  • Direi, un pacco?
  • Un pacco di cosa?
  • Mi guarda dall'alto al basso, e poi con quel sorriso sornione mi dice, non lo so ....
Mi sento in colpa per aver perso la calma, quelle due lacrimone mi hanno colpito più di uno schiaffo.
Il mio ruolo è diventato quello di un tassista che va come una lumaca, che rompe le scatole, fa venire il mal di cuore, e che è un pacco di stranezza.
Mi è tornato alla mente un detto: la scuola è per tutti, lo studio è per pochi....

Tornata a casa mia, il pensiero, torna alla mia insistenza affinchè studiasse storia, il dubbio è.... dovevo farlo io? Oppure potevo lasciar perdere.
Oggi c'ero io, ho fatto quel che ritenevo giusto, se non avessi perso la pazienza, non avrebbe mai finito di studiare...certo è che
mi piaceva di più fare la nonna, qualche anno fa, quando mi correva incontro, quando si aggrappava alle mie maglie, e non voleva andare via, quando giocavamo insieme, e non dovevamo studiare .



6 commenti:

  1. non dovevamo studiare.......... Enrica questo è un modo per trasmettere valori, è essere vivi poi tornerò sull'argomento ora chiudo, buona giornata.
    alessandro......................31

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  2. Come sempre molto tenero il tuo racconto, come lo è il tuo cuore. Non crucciarti troppo lui apprezza anche i tuoi rimbrotti..... non sono certo cattiverie solo parole che lo aiutano a crescere.

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  3. Enrica, l'ha spronato a migliorare sempre di più, per fargli fare bella figura e credimi il più orogoglioso sarà lui il tuo Chicco, ora il tuo piccolo grande uomo.
    Anna B.

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  4. Enrica hai fatto solo e solamente il tuo dovere,ha ragione Roberta,e anche Anna B, purtroppo ci sono i soliti professoroni che si sentono solo in dovere di dare consigli,cmq,Enrica ,nn dar retta a nessuno, fai quello che hai sempre fatto che va bene cosi.☺

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    1. Gianluigi Albergati,Pachino.....scusa Enrica non lo avevo firmato

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  5. Sei disarmante nella tua semplicità ammettendo anche i tuoi errori se mai potessero essere considerati errori

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