il filo dei ricordi-racconti

domenica 10 novembre 2013

Le colline intorno ai miei paesi

Io abito in provincia di Como a nove chilometri dalla città, sul confine con la Svizzera, circondata da una fascia collinare, tanto che è stato creato un parco Regionale chiamato Spina Verde che comprende diversi paesi.



Attraverso alcune zone della città, seguendo determinati percorsi si arriva alle nostre colline, con itinerari naturalistici , culturali, sportivi, di strategia bellica e religiosi,
Proprio nelle colline intorno a casa mia, nel mio paese di origine si trovano le trincee della linea Cadorna, sono i resti di fortificazioni costruite,durante la prima guerra mondiale, per fronteggiare gli attacchi dell'esercito austro-tedesco, un'opera imponente che venne eseguita sotto il controllo del generale Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano. Oltre all'opera, di scavo e muraria troviamo anche i percorsi e i camminamenti, che i soldati facevano, sentieri molto più angusti che permettevano l'approvvigionamento di armi e viveri.



Studi fatti intorno al 1971, ci dicono che sono stati trovati anche reperti archeoligici che risalgono all'abitato Pre-Romano, forse attribuibili alla cultura di Gola secca, con diverse camere che si snodano seguendo alcuni percorsi ben definiti, ognuna con un proprio ruolo, per esempio, in una camera si lavoravano i metalli
Sulle rocce di Pianvalle, si possono vedere, segni rituali come l'incisione dell'ascia, il simbolo solare, o dell'omino orante, il serpente, e il simbolo vulvare.




Ci sono poi i sentieri panoramici che ci permettono di vedere la città di Como dall'alto, sentieri naturalistici, e anche in questo caso il mio paese la fa da padrone.



Seguendo il sentiero ben delimitato oltre ad ammirare la natura con alberi di robinie, e castagni, qualche albero di pino silvestre mentre gli arbusti sono ginestre e agrifogli, troviamo punti dove la pietra non permette la crescita di piante, oppure ciottoli che indicano il passaggio fluviale del Paleo Adda, un grande fiume che scorreva lungo una valle corrispondente all'attuale ramo del lago di Como che si gettava nel mare padano.
Continuando a seguire il sentiero troviamo alberi di betulle, castagni,robinie,roveri, carpini neri, mentre nel sottobosco troviamo piante di mirtillo e tante piante di felce aquilina. Mentre si scende, entriamo nel territorio del paese, dove io risiedo da quando mi sono sposata, qui una quercia rossa imponente fa da vedetta in una zona dove i massi di granito ghiandone e gneiss



 ci raccontano che sono stati trasportati e dimenticati dal ghiacciaio durante l'ultima glaciazione, in una piccola zona umida spostata più a lato troviamo ontani neri



 più avanti dove il terreno è più asciutto ci sono querce e biancospini, riprendiamo a salire e ci troviamo in una zona che viene chiamata Colombirolino perchè venivano allevati colombi, o piccioni.
Nel 1630 in questa area venivano seppelliti i corpi dei morti di peste, menzionata anche dal Manzoni.
Mentre nel 1857 i superstiti del colera del 1855, costruirono e dedicarono una chiesetta a San Rocco, protettore dei malati epidemici, questa chiesetta per gli abitanti è luogo di devozione, si può notare un elemosiniere davanti alla chiesetta dove si chiedeva ai viandanti un'offerta per i malati di colera.
Dopo il restauro avvenuto nel 1979, da alcuni artisti del "Circolo Cultura e Arte" viene definita "La Chiesetta dei Pittori",viene però mantenuta la tradizione e i festeggiamenti in occasione del Santo nel mese di agosto, intorno alla chiesa si possono trovare diverse piante di cappero, sicuramente piantate dall'uomo, che non si possono osservare in altri luoghi della provincia di Como, in questa chiesetta prima del restauro mi sono sposata, è graziosa immersa nel verde.

Il percorso è ormai terminato scendendo si costeggia la recinzione di " Villa Archinto" conosciuta per il parco ricco di essenze esotiche.



3 commenti:

  1. il tuo cervello cammina cammina e noi ne godiamo della bellezza che ci racconti.
    solo tu che ami il tuo paese ci puoi parlare con l'amore in bocca grazie Enrica assieme abbiamo visitato le tue colline ma che fatica, quanta strada !

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  2. buona sera, vediamo se questo commento passa :)
    valter

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  3. Mentre ci descrivi il tuo percorso, ci scorrono vive le immagini di questi paesaggi, di avvenimenti storici accaduti tantissimi anni fa e della bellezza della natura.

    Sai descrivere tutto con tanta passione.

    Un racconto scorrevole che ci coinvolge e rende gradevole la lettura.


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